Elaborazione direttamente alla fonte dei dati, anziché nel cloud o in data center remoti, e possibilità di prendere decisioni basate su informazioni fornite in tempo reale da sensori e dispositivi situati nei luoghi strategici: per molti servizi pubblici l’edge computing offre tutto il potenziale per una gestione più efficiente, lungimirante e conveniente che mai in passato.
Ora, dopo aver visto il valore che offre in altri settori, anche gli enti pubblici si trovano nella condizione di poter finalmente considerare i vantaggi dell’edge computing per se stessi.
L’autorevole opinione è di Adrian Keward, Chief Technologist di Red Hat, secondo il quale trent’anni fa, tutta l’intelligence di un’organizzazione era custodita nei data center.
Oggi, invece, siamo in una fase in cui parte di quel carico di lavoro può essere spostato sui dispositivi edge.
I fornitori di reti mobili, probabilmente i pionieri dell’edge computing, lo usano per portare la potenza di elaborazione vicino ai confini della rete e ridurre significativamente la latenza, cosa fondamentale per abilitare la velocità e la disponibilità promesse dal 5G.
Non solo: l’edge computing è stato ampiamente adottato anche in settori come la produzione, dove, grazie ai dati generati dai sensori situati su diverse macchine, gli ingegneri sono in grado di identificare immediatamente e impedire, utilizzando l’automazione, eventuali errori prima che diventino problemi, il tutto riducendo il tempo speso nel quality assessment e nei cicli di produzione, accelerando il time-to-market e, naturalmente, abbattendo i costi.
Questi sensori, tipicamente microprocessori dotati di intelligenza limitata, monitorano e misurano fattori come la pressione, il calore o il flusso dell’acqua. Un contatore domestico intelligente è, a tutti gli effetti, un dispositivo edge che ha una certa capacità di elaborazione (ad esempio registra l’uso domestico di gas, elettricità o acqua), e fa uso di queste informazioni. Si tratta di impieghi che al momento hanno una portata limitata.
In futuro è probabile che i contatori intelligenti utilizzeranno i dati che raccolgono per fare ben più che calcolare le bollette. Avranno anche la capacità di cambiare le tariffe energetiche, spegnere i dispositivi quando non sono in uso, e persino aprire le finestre se la temperatura di un edificio è abbastanza alta.
Seguendo questa logica, forse il miglior caso d’uso per l’edge computing a livello pubblico è rappresentato dallo smart city management. Come infatti i contatori intelligenti saranno utilizzati, nel tempo, per gestire l’uso domestico dell’energia, così i dispositivi edge possono essere utilizzati per gestire vari aspetti di una città.
Pensiamo alla gestione del flusso del traffico nel centro di una grande città. Solo capendo quanto sono occupate le strade in un dato momento è possibile sapere se chiuderla o meno, o modificare il ritmo dei semafori per alleviare la congestione.
In questa situazione, affidarsi a un’elaborazione centralizzata significa che qualsiasi dato sarà sempre non aggiornato e che, nel momento in cui viene affrontato, il problema in questione potrebbe essersi spostato altrove, essere cresciuto in dimensioni o essere scomparso del tutto. Al contrario, portando la potenza di elaborazione il più vicino possibile alle strade, e aggiungendo AI e machine learning a questo mix, è possibile dare un certo grado di autonomia ai sistemi semaforici.
Comprendendo processi di causa ed effetto da casi simili precedenti, e imparando ciò che è necessario per rimediare a una particolare situazione, questa combinazione di tecnologie permetterà a un dispositivo montato sui semafori di identificare il problema e applicare la correzione appropriata – in tempo reale.
Edge computing, efficiente e conveniente
La gestione del traffico, ad ogni modo, è solo uno dei casi in cui la tecnologia edge può essere applicata alla gestione di una città. Altri esempi includono il monitoraggio dei sistemi HVAC nelle proprietà gestite dal comune per un uso dell’energia economicamente più efficiente, e la misurazione del cambiamento dei comportamenti delle famiglie e delle imprese per una gestione più proficua dei rifiuti o dell’acqua; ma anche un ruolo importante nella pianificazione delle emergenze.
Per esempio, la città giapponese di Fuji ha dislocato dispositivi edge situati in luoghi strategici che, trasmettendo costantemente varie forme di dati ambientali, permettono ai servizi di emergenza di reagire quasi istantaneamente in caso di terremoto e inviare il personale di emergenza dove è più necessario in qualsiasi momento.
Il potenziale dell’edge processing continua a crescere. Alla fine, i suoi benefici – e le sue capacità – saranno visti nei luoghi dov’è più utile. I sensori montati sui semafori di una città potrebbero essere utilizzati per gestire il flusso del traffico utilizzando la tecnologia di riconoscimento delle immagini, per esempio, così come l’adattamento delle tempistiche delle stesse luci semaforiche.
Non è un segreto che gli enti pubblici non sempre dispongano del budget o delle risorse necessarie per tutto ciò che vorrebbero fare. Un sistema automatizzato, edge-based, è molto più leggero dei data center su cui i dipartimenti hanno fatto affidamento in passato, e richiede molte meno persone da gestire. Consentire ai dipartimenti di scegliere quali dati raccogliere e per quale scopo, permette loro anche di decidere da dove quei dati devono essere raccolti, e se quel dispositivo edge deve essere sempre connesso.
In fondo, sottolinea il manager di Red Hat, l’obiettivo di qualsiasi ente governativo è quello di fornire ai cittadini servizi migliori, in modo più efficiente ed a costi inferiori, e il crescente spostamento dai data center all’edge computing, permette sempre più di perseguire questa finalità.
In altre parole, è tempo che anche il settore pubblico inizi a prendere in considerazione l’edge.