La disponibilità dell’alimentazione è un tema fondamentale che diventa critico specialmente oggi, nel mondo sempre più connesso in cui viviamo, l’era del cloud e dell’IoT.
Non è un caso che la domanda di capacità del Data Center sia in aumento.
Ma i Data Center sono tra le infrastrutture con i consumi energetici più alti.
Gli analisti stimano che entro il 2030 il fabbisogno di energia addirittura triplicherà. 5G, smart mobility, connected house, e-health, dispositivi wearable, OT, big data e intelligenza artificiale, solo per fare qualche esempio, necessiteranno di infrastrutture in grado di processare e restituire velocemente un’enorme quantità di dati.
Più dati significa anche più energia, ricorda Antonio Racioppoli, Data Center Solution Architect, Divisione Secure Power (IT) Europe Operations di Schneider Electric.
Il manager ha sottolineato come secondo Gartner, la spesa per l’infrastruttura globale del Data Center quest’anno raggiungerà i 200 miliardi di dollari, con un aumento del 6% rispetto alle spese del 2020. Ottimizzare l’efficienza energetica è quindi una necessità che ha importanti ricadute, ad esempio, su una maggiore resilienza degli impianti e sull’ottimizzazione dei costi operativi che sono inferiori.
Data Center, i 4 assi fondamentali dello sviluppo
Racioppoli ha indicato i 4 assi fondamentali per lo sviluppo del Data Center del futuro: Sostenibilità, efficienza, scalabilità e resilienza. Gli operatori di Data Center aziendali, Cloud&Service Provider e i Colocator sono sempre più sotto pressione non solo per soddisfare la crescente domanda. Devono infatti allo stesso tempo migliorare i tempi di attività e le prestazioni, la gestione dei costi e il progresso degli obiettivi di sostenibilità della loro organizzazione, garantendo sempre la massima efficienza.
Un futuro sempre più elettrico e la frammentazione delle strutture data center locali poste all’edge per poter elaborare efficacemente i dati, là dove vengono prodotti, determina un buon numero di sfide non soltanto tecnologiche ma anche di sostenibilità.
Per le aziende, la sostenibilità ambientale non è più soltanto un impegno morale ed economico ma una questione strategica, imprescindibile per il proprio business e per mantenere la competitività rispetto al mercato. Clienti e investitori, infatti, sempre più spesso orientano le scelte per l’acquisto di soluzioni e tecnologie in base anche alle garanzie e alle certificazioni in materia di rispetto per l’ambiente che un fornitore di servizi, soluzioni e tecnologie è in grado di presentare.
L’importanza crescete delle fonti rinnovabili
Nell’ambito del Green Deal Europeo, il “Climate Neutral Data Centre Pact”, prevede che entro il 2025, tutti i nuovi Data Center sopra i 50 kW dovranno avere un’efficienza energetica (Power Usage Efficiency, PUE) minima di 1.4. Mentre i Data Center già operativi dovranno raggiungere lo stesso valore entro il 2030. Sempre entro il 2025, i Data Center dovranno approvvigionarsi per il 70% da fonti rinnovabili e raggiungere il 100% entro il 2030, calmierando anche il consumo dell’acqua impiegata per il raffreddamento, secondo i parametri di Water Usage Efficiency (WUE). Non mancano poi regole stringenti anche per quanto riguarda il riutilizzo e il riciclo dei materiali, in un’ottica di economia circolare.
Con il Climate Neutral Data Centre Pact, associazioni, consorzi e singoli cloud service provider si sono infatti accordati per anticipare l’obiettivo del raggiungimento della neutralità climatica previsto da Green Deal Europeo entro nel 2050, nel 2030 e per certi aspetti, già nel 2025.
Il report “Datacenter multi-tenant e sostenibilità: ambizioni e realtà” realizzato da 451 Research con Schneider Electric e basato su oltre 800 datacenter multi-tenant, dimostra effettivamente che gli operatori del settore si stanno organizzando per affrontare la questione ambientale.
Ma i cloud service provider non si possono muovere in autonomia. Devono infatti potersi occupare di pratiche per la negoziazione e l’acquisto di fonti energetiche rinnovabili alla loro gestione attraverso micro-grid insieme alla realizzazione di architetture di distribuzione intelligente che possano renderle disponibili in modo uniforme in tutto l’arco della giornata. Non basta insomma contenere o compensare le emissioni di anidride carbonica, bisogna rendere più efficienti tempi, mezzi e risorse.
Soluzioni tecnologiche e competenza, le chiavi di Schneider Electric
In questo senso Schneider Electric fornisce ai grandi service provider, non solo soluzioni tecnologicamente avanzate a bassa emissione ma anche servizi evoluti di consulenza e progettazione che grazie alla nostra esperienza globale, alle competenze, a dati e strumenti dedicati, ci permettono di accompagnare i Cloud e Service provider nel loro viaggio per rendere i propri data center più sostenibili.
Ad esempio, spiega Racioppoli, Schneider implementa infrastrutture Data Center nel minor tempo possibile e con la massima efficienza, ricorrendo a strutture modulari e pre-ingegnerizzate: “Aiutiamo a gestire in maniera più efficace, e con meno rischi, le infrastrutture fisiche grazie ad avanzate piattaforme software che mettono a disposizione informazioni e indicatori chiave per anticipare eventuali problematiche prima che possano generare disservizi, e per pianificare opportunamente i cambiamenti futuri e le attività di manutenzione. Progettiamo infrastrutture correttamente dimensionate, con un elevato contenuto tecnologico che garantisca un ciclo di vita più lungo, al giusto costo. Aiutiamo a standardizzare i processi di conduzione e manutenzione dei diversi siti di una infrastruttura distribuita, migliorando l’esperienza utente e consentendo l’utilizzo di dati e indicatori coerenti“.
Schneider Electric è infatti impegnata in prima persona sui temi della sostenibilità, tanto che a gennaio si è classificata al primo posto nella classifica Corporate Knights Global 100 che ha valutato la sostenibilità di ottomila grandi aziende.
Il game changer di Schneider Electric: EcoStruxure
L’esperienza acquisita negli anni ha permesso a Schneider di sviluppare e proporre al mercato l’architettura integrata EcoStruxure. La base è costituita da soluzioni IoT che spaziano dalla Media Tensione fino alle Tecnologie di Raffreddamento; il livello centrale è composto da piattaforme di automazione che facilitano l’integrazione locale, mentre a livello superiore troviamo piattaforme Software, Applicazioni Evolute e Servizi Digitali. Grazie all’analisi dei dati aggregati dei clienti, EcoStruxure permette – anche attraverso benchmark consolidati e algoritmi di intelligenza artificiale – di pianificare, di garantire il corretto funzionamento degli impianti per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità sia dal punto di vista ambientale, sia da quello economico, valutando il ritorno sull’investimento. Si tratta di una piattaforma vendor neutral che può quindi essere usata con impianti e apparecchiature di qualsiasi fornitore.
Per le realtà più complesse, Schneider Electric propone un pacchetto consulenziale che affronta ogni esigenza, dall’assessment iniziale, all’analisi di mercato, alla definizione di una strategia integrata per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, fino alla contrattazione con i fornitori di energia.