I data center sono da sempre fortemente energivori, e l’esplosione dei dati ne ha aumentato il numero e la dimensione. Al tempo stesso la sostenibilità ecologica è ormai irrinunciabile, e al centro anche del PNRR.
Il nostro interlocutore è Alessandro Bruschini, Infrastructure Manager di Aruba, cui abbiamo chiesto quali siano i piani della società italiana per rendere i propri data center sempre più green?
«Il nostro obiettivo è rendere i nostri data center a impatto zero. Per farlo lavoriamo sull’efficientamento, in un’ottica di continuous improvement – quindi abbracciamo tutte le apparecchiature e le architetture impiantistiche migliori per l’alimentazione elettrica e i sistemi di condizionamento delle sale dati. Questo occorre farlo già a cominciare dalla progettazione per capire che tipo di impatto un data center avrà in termini di consumo energetico.»
Una volta ridotto al minimo il fabbisogno energetico del data center, è necessario utilizzare energia rinnovabile e, se possibile, produrla in loco: è essenziale infatti investire in quelle fonti ‘naturali’ che devono essere vicine al luogo in cui poi si utilizza l’energia, per evitare le elevate perdite dovute alla trasformazione ed al trasporto in caso di produzioni distanti dai siti di utilizzo, riducendo inoltre i costi delle infrastrutture di trasporto.
Global Cloud Data Center (il Data Center campus di Ponte San Pietro, BG) utilizza interamente energia rinnovabile con certificazione Garanzia di Origine (GO) e genera la propria energia attraverso una centrale idroelettrica proprietaria e impianti di pannelli solari (fotovoltaico) anch’essi proprietari. Un sistema geotermico, inoltre, attinge alla falda per un raffreddamento eco-compatibile delle sale server.
Abbiamo rafforzato la nostra capacità di produzione di energia rinnovabile con l’acquisizione di 4 nuove centrali idroelettriche collocate tra Veneto, Friuli e Lombardia, che si aggiungono a quella già presente all’interno di Global Cloud Data Center. Grazie a questa acquisizione si aggiungono 6MW di potenza per la produzione di energia da idroelettrico, consentendo quindi di raggiungere una quantità totale di energia pulita che ci consente di ridurre al minimo l’impatto ambientale.
In quest’ottica, data la crescita dei data center, l’azienda prosegue in questa vision e investe in energia pulita.
Fino a poco tempo fa, investire in sostenibilità ambientale aveva un trade-off importante in termini di costi economici. Quanto aiutano le moderne tecnologie a rendere anche economicamente conveniente una strategia green?
Parlando di data center di grandi dimensioni come quelli di Aruba, in grado di ospitare fino a centinaia di migliaia di server, dobbiamo immaginare impegni di potenza elettrica analoghi a quelli di città di medie dimensioni. Ci sono stime che dicono che entro il 2025 i data center consumeranno un quinto di tutta l’energia generata nel mondo. Di conseguenza negli ultimi anni c’è stato uno spostamento concertato da parte dei data center e dei fornitori per trovare “strategie green” così da ridurre il consumo e impegnarsi a fare un uso intelligente delle energie rinnovabili.
La sostenibilità ambientale è sempre legata a stretto filo a quella economica. Migliorando l’efficienza del data center si ottengono anche benefici di natura economica che poi investiamo per continuare a implementare tecnologie innovative in un vero e proprio circolo virtuoso.
In generale, un data center green al 100% deve essere effettivamente in grado di produrre energia che sia in tutti i modi riconducibile al rinnovabile, sia che venga prodotta da fonti quali idroelettrico, eolico e solare o una combinazione tra queste fonti, sia che venga acquistata da operatori certificati – come GO, Garanzia d’Origine – che quindi ne garantiscono l’origine da rinnovabile.
Più in generale, è necessaria una presa di coscienza per capire che è essenziale investire in un IT sostenibile, ciò significa ottenere dei vantaggi sì per le aziende che investono in energia pulita, ma anche per tutte quelle aziende clienti che scelgono di affidarsi a dei provider green.