Apple ha annunciato la creazione di un Supplier Employee Development Fund da 50 milioni di dollari che amplierà l’accesso a opportunità di formazione e sviluppo professionale.
Il fondo – ha sottolineato la società di Cupertino – prevede anche partnership nuove e ancora più strette con soggetti attivi nella difesa dei diritti, università ed enti no profit che aiuteranno Apple a promuovere la conoscenza e il rispetto dei diritti di lavoratori e lavoratrici di ogni settore.
Nell’ambito di questo nuovo investimento da 50 milioni di dollari, Apple ha dichiarato che collaborerà con i partner della propria filiera per dare maggiore voce a chi ci lavora.
Tra le iniziative c’è il supporto per i programmi sui diritti del lavoratore creati dall’Organizzazione Internazionale per il Lavoro (OIL) per chi lavora nelle filiere dell’elettronica.
Nonché il supporto per il lavoro che l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) sta svolgendo per ampliare l’offerta formativa in materia di diritti e ad estendere l’adozione degli strumenti per assunzioni responsabili.
Apple ha anche pubblicato il suo 16° rapporto annuale People and Environment in Our Supply Chain Report.
Il report offre un resoconto completo di come Apple e i suoi fornitori stiano supportando i lavoratori impegnati nella catena di fornitura dell’azienda, di come stiano passando all’energia pulita e investendo in tecnologie all’avanguardia.
Il fondo Apple per i partner della supply chain
Dal 2008 Apple offre a chi lavora nella propria filiera programmi di studio, specializzazione e sviluppo personale, sia virtuali che in presenza, dando a queste persone l’opportunità di acquisire nuove competenze tecniche e di leadership.
Con il lancio del Supplier Employee Development Fund, Apple amplia in modo significativo la portata di questa offerta con nuove risorse formative destinate a chi lavora nella sua filiera e alle comunità circostanti, promuovendo così lo sviluppo di competenze necessarie per i lavori di oggi e del futuro.
Le nuove iniziative di Apple in ambito formazione renderanno disponibili training e corsi per i lavoratori della filiera in tutto il mondo, con programmi inizialmente disponibili per chi vive negli Stati Uniti, in Cina, in India e in Vietnam.
Apple prevede che, entro il 2023, oltre 100.000 persone impiegate nella filiera parteciperanno alle nuove opportunità formative, che comprendono certificazioni tecniche, training per lo sviluppo di capacità di leadership, corsi di robotica e programmazione, e training sui principi base della produzione avanzata, inclusa la produzione ecosostenibile.
Tutela dei diritti dei lavoratori
Come parte del proprio Codice di condotta per i fornitori, Apple richiede a tutti i supplier di fornire a tutto il loro personale una formazione sui propri diritti sul luogo di lavoro.
Ad oggi, in tutto il mondo, oltre 23 milioni di lavoratori e lavoratrici della filiera Apple hanno seguito un corso essenziale sui loro diritti, ha affermato la società di Cupertino.
In partnership con la OIM e con la OIL, agenzie delle Nazioni Unite che si occupano di diritti umani, Apple estenderà ulteriormente il lavoro compiuto finora creando nuovi programmi, corsi e meccanismi per raccogliere i feedback dei lavoratori, che contribuiscono a garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutte le persone impegnate nella propria filiera.
Nell’ambito del nuovo Supplier Employee Development Fund, Apple ha annunciato anche una serie di collaborazioni nuove e più ampie con esperti di diritti del lavoro, organizzazioni e agenzie delle Nazioni Unite.
Tra queste, una nuova partnership con la OIL per promuovere i diritti fondamentali del lavoro delle filiere legate al settore dell’elettronica.
Inoltre, una nuova iniziativa per estendere il miglior programma formativo digitale sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici a tutta la filiera Apple.
Poi, l’ampliamento del lavoro con la OIM per estendere a tutta la filiera il Responsible Recruitment Toolkit, un set di strumenti per le assunzioni responsabili sviluppato da Apple in collaborazione con la OIM, che presto sarà disponibile in open source per le aziende di tutti i settori.
Infine, lo sviluppo di piattaforme di comunicazione e promozione dei canali indipendenti che già esistono per i lavoratori, che permettono ai dipendenti dei fornitori di poter condividere feedback o preoccupazioni sul loro ambiente di lavoro.