Home Martech Come il metaverso trasforma il marketing e crea opportunità

Come il metaverso trasforma il marketing e crea opportunità

In occasione della Biennale di Venezia 2022 – ha messo in evidenza Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato –, Vanity Fair ha inaugurato la sua presenza nel metaverso con MetaVanity.

In ordine di tempo, questo è solo l’ultimo esempio di un’azienda che fa il grande passo. C’è chi parla di una rivoluzione pari a quella portata dallo smartphone, chi della nascita di una nuova mitologia virtuale. In ogni caso, il marketing nel metaverso va ben oltre i confini del multichannel così come l’abbiamo inteso finora.

Beatrice Pontari, Marketing & Innovation Manager di Hunters Group, spiega: “Una crescita esponenziale in questo ambito che, secondo i dati elaborati dal nostro Osservatorio, porterebbe alla creazione di 5.000 nuovi posti di lavoro entro il 2024. Le figure esperte di marketing saranno molto richieste per il concepimento, la creazione e l’esecuzione di campagne pubblicitarie. Per questo, in aggiunta alle competenze basilari legate al settore, dovranno avere skill più tecniche nell’ambito del metaverso e delle applicazioni legate alla tecnologia XR nel marketing”.

Appare evidente, dunque, quanto le attività dei reparti marketing nel metaverso si possano dividere idealmente in due grandi categorie: quelle legate all’esperienza utente e quelle legate al business e alle vendite.

Vendere nel metaverso – secondo Hunters Group – significa muoversi in un contesto nel quale la tecnologia rappresenta la componente preponderante dell’offerta commerciale.

Beatrice Mazza, Founder di Ravenous Fashion Podcast e Co-Founder Fashion Marketing Italia, commenta: “Lo shopping online non è una novità ma gli spazi mutano: siti web e social media si trasformano in ambienti digitali dove le persone vivono esperienze immersive. Con loro cambiano anche le attività di promozione: organizzare un evento per un lancio, nel metaverso comporta un’attenzione completamente diversa al dettaglio e alla strategia di comunicazione, per non parlare della nuova flessibilità legata alla gestione delle capability dei partecipanti”.

A questo si aggiunge poi tutta la questione della pubblicità all’interno di questi nuovi spazi che deve inserirsi in modo naturale, senza interrompere le attività di gioco o esplorazione.

Una complessità generale che si traduce, ovviamente, anche nell’aumento di richieste di figure in grado di implementare e gestire le strategie di marketing nel metaverso.

Se già la progettazione di esperienze attraenti e coinvolgenti per gli utenti è un elemento fondamentale per ottenere successo, con il metaverso il valore della user experience è triplicato grazie al rapporto più immersivo del consumatore con l’interfaccia.

Non è un caso che le professioni legate sia alla user experience che alla user interface, maggiormente legate al design, abbiano una grande rilevanza: sono due facce della stessa medaglia che dovranno coordinarsi per ottenere risultati efficaci.

In particolar modo per attività eccezionali come il giorno di lancio di un nuovo prodotto sul mercato: gli eventi promozionali potrebbero realizzarsi in modalità virtuale con accesso limitato, all’interno di uno spazio virtuale costruito ad hoc, garantendo ai partecipanti alcuni benefici esclusivi legati a quest’esperienza.

L’obiettivo di queste campagne? Accorciare ancora di più la distanza tra aziende e clienti, afferma Hunters Group.

Beatrice Pontari aggiunge: “Per realizzare questi eventi esclusivi o, semplicemente, per realizzare strategie di marketing innovative saranno fondamentali alcuni professionisti esperti del settore e con una forte conoscenza del mondo legato al metaverso e al web3. In particolare le figure più ricercate saranno i Metaverse/NFT Strategist, Metaverse Storyteller, Metaverse Community Manager e Web3 NFT Collections Manager”.

Metaverse/NFT Strategist. Suo compito principale sarà quello di ideare il disegno della strategia legata all’adozione di nuovi paradigmi all’interno del metaverso. Il Metaverse Strategist dovrà mettere le sue competenze di strategist al servizio di progetti che mirano al ridisegno end-to-end di un servizio, alla ridefinizione di modelli di business e modelli operativi, al redesign di organizzazioni e processi, partendo dall’esperienza del cliente/utente finale, dai suoi bisogni e dalle sue aspettative.

Metaverse Storyteller. Dato che il valore esperienziale di un prodotto è fondamentale nel Marketing, anche nel Metaverso questo elemento non poteva venir meno. Così saranno necessari Storyteller in grado di raccontare grandi storie anche nel Web3.

Il Metaverse Storyteller sarà responsabile della progettazione di missioni immersive per gli utenti per permettere loro di esplorare il metaverso in maniera interattiva.

Metaverse Community Manager. Il suo compito principale è gestire la comunità virtuale: questo professionista, infatti, deve occuparsi della comunicazione del brand nel metaverso, nei luoghi in cui si parla dell’azienda.

Il Community Manager instaura e cura il dialogo tra l’azienda e il suo pubblico, rendendo la conversazione attorno al brand positiva. Tra le sue attività principali: elaborazione di un piano editoriale multicanale, scegliendo e gestendo i metaversi sui quali investire; creazione e pubblicazione di contenuti social/virtual e della gestione attiva del brand interagendo con la community di social network e web3; coinvolgimento e interazione con influencer di settore.

Web3 NFT Collections Manager. Il responsabile delle collezioni NFT dovrà occuparsi dei rapporti tra artista e azienda, gestendo i progetti aziendali e fungendo da ponte tra il team creativo e il team di sviluppo. Questo professionista dovrà contribuire alla creazione e allo sviluppo di strategie di marketing coerenti con i valori aziendali, per questo motivo deve avere una conoscenza profonda del mondo Crypto e NFT.

Beatrice Mazza conclude: “La specializzazione sarà il fattore determinante per fare carriera in ambito metaverso. Una, estremamente verticale sulla tecnologia, per poter affrontare la smaterializzazione del prodotto e la collaborazione con i partner tecnologici che si occupano della nuova economia virtuale; la seconda, invece, sarà focalizzata sulle persone e sui loro bisogni sempre nuovi”.

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