La crescente importanza dei dati nella gestione di processi complessi e con tempi di esecuzione ridotti ha spostato gli strumenti di analisi verso il centro delle infrastrutture IT. Il passaggio della analisi consuntive a quelle predittive aumenta inoltre l’esigenza di contare su grandi quantità di dati e sulla loro qualità. Un’esigenza alla quale IoT offre una risposta perfetta. A volte, anche troppo. L’enorme mole di informazioni prodotta da Internet of Things rischia di essere dispersa senza adeguati strumenti di raccolta e selezione prima di usarli. Le opportunità sono tante, quanto però le difficoltà di coglierle. È utile allora ascoltare direttamente dai protagonisti del settore, quale sia lo stato dell’arte della data analytics , quale sia l’apporto di IoT e soprattutto come sfruttare questa opportunità.
Come è importante integrare dati di diversa provenienza e natura, anche i diversi ruoli con rispettive competenze chiamati in causa rendono indispensabile un lavoro di squadra. Un discorso sul quale si sofferma Shaul Ajò, associate sustainability software technical specialist di IBM Italia.
Quali innovazioni può portare IoT nella data analytics?
L’introduzione dell’intelligenza artificiale e dell’apprendimento automatico consentono di estrarre dai dati IoT informazioni in tempo reale e prendere decisioni umane più informate. Integrando dati storici e dati istantanei, la data analytics aiuta a capire in modo olistico lo stato di salute complessivo dei propri asset e servizi, individuare schemi e fare previsioni, nonché adottare nuove pratiche per prevenire in modo proattivo i rischi ed evitare potenziali problemi riducendo i tempi di fermo e aumentando la produttività. Grazie all’utilizzo della data analytics sui dati IoT, le aziende hanno un’opportunità senza precedenti per accelerare l’innovazione, soddisfare le crescenti aspettative dei clienti e ottenere vantaggi in una nuova era di competizione, miscelando prodotti fabbricati con servizi digitali per creare un modello di business basato su servizi.
Le aziende italiane hanno la giusta percezione?
Il livello di consapevolezza delle aziende italiane è piuttosto vario. Ne troviamo all’avanguardia, che hanno già iniziato progetti IoT e hanno già chiaro quali siano i benefici che vogliono ottenere. Altre che collezionano dati storici da anni ma ne utilizzano in media solo il 30% perché non sanno come poter estrarre informazioni utili da tali dati, ed aziende che lavorano ancora con scarsi livelli di informatizzazione.
Per quanto ci riguarda, siamo in grado di supportare tutte le aziende indipendentemente dal loro livello di maturità mettendo a disposizione diverse soluzioni tra cui, solo per citarne alcune, l’IBM Cloud con la sua ampia offerta di Cloud Pak, le soluzioni IBM Watson , la Maximo Application Suite, l’Enviromental Intelligent Suite e la Supply Chain Intelligence Suite. Oltre a queste, offriamo anche consulenza a chi ancora deve partire o vuole crescere in questo ambito, offrendo anche la possibilità di partnership con i propri laboratori per le aziende che vogliono essere protagoniste nella ricerca e nell’innovazione.
Come si può raccogliere, selezionare e analizzare questi dati in ottica di business?
È necessario integrare i dati storici e quelli in tempo reale ed è quindi fondamentale l’introduzione dell’IoT per la raccolta dei dati. Per poter selezione e analizzare tali dati e ottenere informazioni che aiutano a innovare ed espandere il business è necessaria la collaborazione tra chi conosce approfonditamente l’industria di riferimento, chi conosce i processi interni all’azienda e gli esperti di tecnologia. Per questo il ruolo delle partnership tra clienti, enti di ricerca ed università e società che sono in grado di fornire sia le soluzioni tecnologiche sia la consulenza sono molto importanti in questo ambito.
Come aggiornare infrastruttura IT e competenze?
L’elevata quantità di dati inviata dai dispositivi richiede infrastrutture affidabili, sicure e scalabili per la loro raccolta, archiviazione, gestione ed analisi. A tale scopo, le moderne tecnologie cloud e la modalità di fruizione delle soluzioni che integrano IoT e data analytics in modalità as-a-service offrono servizi e modelli di acquisto più flessibili e circoscritti alle reali necessità di utilizzo delle aziende.
L’introduzione di queste nuove tecnologie sta cambiando anche il modo di lavorare grazie alla possibilità di automatizzare alcune attività consentendo ai lavoratori di potersi concentrare maggiormente sullo sviluppo del business e dell’innovazione. E’ necessario valorizzare il capitale umano per restare competitivi
Quest’ultimo passaggio implica la necessità per il management di definire programmi di formazione finalizzati al reskilling consentendo di valorizzare il capitale umano per restare competitivi. Tra i più diffusi strumenti di supporto al processo di riposizionamento ci sono le piattaforme di e-learning e i molti webinar e workshop offerti da aziende, enti pubblici e testate specializzate.
Potete raccontare esempi di come possono essere sfruttate le potenzialità IoT in ottica analytics?
Le potenzialità sono molteplici, dalla gestione intelligente degli asset e degli edifici all’ottimizzazione della supply chain, dei prodotti e dei processi e consentono di ridurre i costi, aumentare il vantaggio competitivo, ridurre il proprio impatto ambientale e migliorare il proprio rating ESG.
Tra i più interessanti, abbiamo contribuito a fornire informazioni sullo stato di salute delle infrastrutture civili, supportare la navigazione autonoma, anticipare i problemi riducendo i tempi di fermo di mezzi ed impianti (farmaceutici e di elevazione), ridisegnare gli spazi in base al loro effettivo utilizzo, fornire servizi assicurativi aggiuntivi, supportare gli ingegneri a progettare prodotti più affidabili e fornire informazioni tempestive per gestire in modo proattivo l’impatto di eventi meteorologici gravi.