La Puglia è oggi al centro di una vera e propria rivoluzione digitale e gli edge data center
rappresentano uno strumento abilitante: di questo e molto altro si è parlato alla quinta
edizione del Data Center Innovation Day, tenutosi a Bari nella suggestiva cornice della Villa Romanazzi.
L’evento del Gruppo Tecniche Nuove, Data Center Innovation Day, per la sua quinta
edizione ha fatto tappa a Bari, all’interno della Villa Romanazzi.
Durante la giornata si è parlato di presente e futuro dei data center, ma non solo: dalla
trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione al mercato dei data center edge, dal
5G alla latenza ultrabassa, dalle soluzioni per il cooling a quelle per la continuità elettrica;
questi sono solo alcuni degli interventi con cui gli autorevoli relatori hanno coinvolto una
platea decisamente attenta a cogliere ogni dettaglio.
Data Center Innovation Day, esperti e istituzioni a confronto
La giornata si è svolta in due parti: nella mattina gli interventi più di taglio istituzionale,
aperta dai saluti di Emilio Bianchi, Direttore Senaf, e di Eugenio Di Sciascio, Vicesindaco della Città di Bari.
Moderati da Vincenzo Rutigliano, giornalista de il Sole 24 Ore, gli esperti hanno
dato vita a interessanti riflessioni sui vari aspetti della filiera digitale del dato e
sull’importanza di infrastrutture efficienti.
Cesare Pierpaolo De Palma, Presidente sezione Meccanica Elettrica ed Elettronica di
Confindustria Bari BAT, Salvatore Latronico, Presidente del Distretto Produttivo
dell’informatica Pugliese, Massimo Druetto, Segretario Generale dell’associazione ANTEL,
Rocco Luigi Sassone, Presidente Organismo Paritetico Nazionale FormaSicuro – Risk
Manager, Francesco Mollica, Responsabile sviluppo rete Vodafone per il Sud Italia, Federico Protto, membro del consiglio direttivo di IDA – Italian Datacenter Association e Maurizio Goretti, Direttore Generale di Namex, hanno tutti offerto punti di vista tanto complementari quanto ricchi di sfumature.
Oltre al peso specifico di ogni intervento, che da solo sarebbe valso la partecipazione all’evento, a colpire è stato il quadro di insieme emerso. Infatti, tutti gli esperti di settore concordano nel ritenere certa l’affermazione della data driven ecomomy. Un volano formidabile per l’economia globale, alle prese con un prolungato periodo di grande difficoltà, prima a causa della pandemia e negli ultimi mesi per le note tensioni geopolitiche.
La supply chain del dato: tutti sono importanti e funzionali alla trasformazione digitale
Al tempo stesso, hanno ricordato i relatori nella seconda parte di giornata (confrontandosi in roundtable altamente qualificate), sono necessari numerosi fattori per la trasformazione digitale.
Prima di tutti la continua disponibilità del dato stesso: data center, impianti, reti di trasmissione dati e cybersecurity devono lavorare assieme per garantire questo risultato.
Inoltre, le prestazioni saranno sempre più un fattore chiave, unitamente all’ottimizzazione
dei costi: la sicurezza e l’efficienza, determinate dal cooling e dagli impianti elettrici,
antincendio e di gestione dell’energia sono indispensabili. Fondamentale anche
l’innovazione tecnologica, frutto dell’impegno in ricerca e sviluppo delle aziende partner
dell’evento: Carrier, Nutanix, Pantecnica, Watts Industries Italia e Vertiv.
I relatori hanno concordato sulla tendenza consolidata a una crescita formidabile nel traffico dati. Per gestire questo flusso, abilitando appieno la trasformazione digitale di un intero Paese (PMI comprese, come hanno ricordato gli esperti), servirà uno sforzo importante di tutta la supply chain digitale.
Una supply chain che non potrà che essere alleata: nessuno può farcela da solo, quando si tratta di affrontare una concorrenza globale. Il panel su questo è stato concorde, ma altrettanto positiva è la risposta delle aziende e istituzioni intervenute: vere e proprie
eccellenze italiane e internazionali che collaborano per il benessere (anche digitale) del
tessuto economico e sociale italiano.