Home Aziende OpenAI OpenAI, continuano i colpi di scena. Sam Altman potrebbe rientrare come CEO?

OpenAI, continuano i colpi di scena. Sam Altman potrebbe rientrare come CEO?

Difficile ricordare, quantomeno in aziende così importanti e influenti come OpenAI, una simile quantità colpi di scena e cambi al vertice. Certamente non nel breve volgere di pochi giorni.

Infatti, solo due giorni fa raccontavamo dell’improvviso siluramento di Sam Altan da CEO di OpenAI. Un colpo di scena inatteso; un vero fulmine a ciel sereno che ha stupito gli stessi dipendenti della società di ChatGPT.

Mina Murati, CTO di OpenAI, era stata scelta come CEO ad interim. Un ruolo ricoperto per la durata record di meno di 48 ore: proprio oggi il board ha indicato un nuovo CEO (sempre ad interim): si tratta di Emmett Shear, in precedenza CEO di Twitch, società di cui è anche cofondatore. Secondo quanto riportato da The Informer, Nat Friedman (in precedenza a capo di GitHub) avrebbe rifiutato la posizione di CEO di OpenAI.

Tutto questo già basterebbe ad abbozzare la trama di un film, ma siamo ben lontani dalla fine dei colpi di scena. Ilya Sutskever, fra i fondatori di OpenAI e membro del CDA della società, ha espresso il proprio dispiacere per aver partecipato alle azioni che hanno portato alla estromissione di Altman. Un dietrofront da manuale, per colui il quale e è stato indicato come il principale artefice del colpo di mano.

Pensate che sia finita? Assolutamente no. Una lettera aperta, firmata da una vasta maggioranza dei dipendenti (fra cui la già citata Mira Murati) ha accusato senza mezzi termini il board di aver preso una decisione del tutto contraria al benessere di OpenAI.

E nella stessa lettera, i dipendenti chiedono esplicitamente al board di dimettersi e lasciare la società. In caso contrario, in blocco si trasferiranno a Microsoft, società che ha appena offerto a Sam Altman la direzione dei propri progetti di AI avanzata, oltre ad aver reclutato Greg Brockman e altri membri di OpenAi, come annunciato da Satya Nadella in persona.

La pressione sul board di OpenAI è altissima; per molti versi la definiremmo insostenibile. Con la prospettiva di un esodo di massa dei dipendenti verso Microsoft, è difficile immaginare inc he modo gli attuali amministratori della società possano pensare di rimanere in carica. In caso di dimissioni, quindi, per Altman si riaprirebbero le porte della leadership in OpenAI, e in una posizione di forza decisamente superiore a quanto non fosse fino a pochi giorni fa. Secondo molti analisti (e anche a nostro avviso) il grande vincitore di questa vicenda ad oggi è senza dubbio Satya Nadella. Il CEO di Microsoft vince a mani basse: se Altman e il gruppo di sviluppatori di OpenAI dovessero trasferirsi in Microsoft, la società di Seattle si troverà a poter contare su quello che è considerato il punto di riferimento nello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa. Diventando, di fatto, il punto di riferimento nella tecnologia AI.

Se invece Altman dovesse rientrare in OpenAI come leader, vicendo il braccio di forza con l’attuale board, il peso specifico di Nadella in OpenAI stessa sarà formidabile; ben più di quanto gli investimenti multimiliardari finora effettuati potessero significare.

 

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