Home Intelligenza Artificiale Garante privacy: indagine sulla raccolta di dati personali per l’AI

Garante privacy: indagine sulla raccolta di dati personali per l’AI

Il Garante per la protezione dei dati personali, più comunemente noto come Garante della privacy, ha annunciato di aver avviato una indagine conoscitiva sui siti Internet pubblici e privati.

Questa indagine, spiega l’Autorità, ha lo scopo di verificare l’adozione di idonee misure di sicurezza adeguate ad impedire la raccolta massiva (webscraping) di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi di intelligenza artificiale (IA) da parte di soggetti terzi.

Spiega il Garante privacy: “L’indagine conoscitiva riguarda tutti i soggetti pubblici e privati, operanti quali titolari del trattamento, stabiliti in Italia o che offrono in Italia servizi, che mettono a disposizione on-line dati personali liberamente accessibili anche dagli ‘spider’ dei produttori di algoritmi di intelligenza artificiale.

È nota, infatti, l’attività di diverse piattaforme di IA, le quali attraverso il webscraping raccolgono, per differenti usi, enormi quantità di dati anche personali pubblicati per specifiche finalità (cronaca, trasparenza amministrativa ecc.) all’interno di siti Internet gestiti da soggetti pubblici e privati”.

Il Garante privacy ha quindi rivolto un invito alle associazioni di categoria interessate, alle associazioni di consumatori, ad esperti e rappresentanti del mondo accademico affinché facciano pervenire i loro commenti e contributi sulle misure di sicurezza adottate e adottabili contro la raccolta massiva di dati personali a fini di addestramento degli algoritmi.

I commenti e contributi possono essere inviati al Garante privacy all’indirizzo webscraping@gpdp.it, entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso di consultazione sul sito dell’Autorità, avvenuta il 22 novembre 2023.

Il Garante specifica poi che, in seguito dell’indagine conoscitiva, l’Autorità si riserva di adottare i necessari provvedimenti, anche in via d’urgenza.

Un rapporto difficile, quello tra l’intelligenza artificiale – a partire per l’appunto dall’addestramento dei modelli, che necessita di macinare quantità enormi di dati – e la protezione della privacy dei dati personali degli utenti.

Ricordiamo ad esempio, alcuni mesi fa, proprio il Garante Privacy aveva deciso di bloccare ChatGPT, per motivo riguardanti il trattamento dei dati personali degli utenti italiani.

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