In prova il NAS per le aziende QNAP TVS-h674 con supporto a ZFS e PCIe Gen 4

Abbiamo provato il NAS TVS-h674 di QNAP, la versione con sei vani per i dischi della recentemente rinnovata serie TVS-hx74. Si tratta di un NAS dedicato al mondo delle PMI, basato su processori Intel e caratterizzato dall’utilizzare il file system ZFS

QNAP TVS-h674 Still life

Abbiamo provato il NAS TVS-h674 di QNAP, la versione con sei vani per i dischi della recentemente rinnovata serie TVS-hx74. Si tratta di un NAS dedicato al mondo delle PMI, basato su processori Intel e caratterizzato dall’utilizzare il file system ZFS per fornire alta affidabilità, compressione e protezione dei dati.

È un prodotto che all’animo di file server per dati importanti, nel contenuto ma anche nella dimensione dei singoli file e nella quantità, unisce molti altri casi d’uso, quali essere un server di virtualizzazione pronto a servire molteplici utenti, il componente ideale per una strategia di backup completa per i computer di un ufficio, un server applicativo con ampio supporto ai tool più diffusi o anche uno spazio di lavoro per carichi ad alto throughput come ad esempio l’editing video.

Il NAS QNAP in prova è dotato di 6 baie, processore Intel Core i3 e 16 GB di RAM, e costa circa 2.000 euro.

Il modello che abbiamo provato è QNAP TVS-h674-i3-16G, con processore Intel Core i3 a 4 core e 8 thread con 16 gigabyte di veloce memoria RAM DDR4 installata con un solo modulo di memoria, pronto per eventuali espansioni; esiste anche una versione più performante caratterizzata dal processore i5 con 6 core e 12 thread, e 32 gigabyte di RAM su due banchi. La serie si completa con un modello a quattro vani e uno più grande con ben otto spazi per i dischi.

Entrambi i modelli offrono sei vani hot swap per l’installazione di hard disk, compatibili con dischi SATA da 3,5 e 2,5 pollici, così da poter costruire volumi in RAID composti da lenti dischi meccanici e da più veloci, ma costosi, dischi a stato solido. I cassettini, come d’abitudine nei prodotti di QNAP, prevedono l’installazione senza uso di strumenti almeno per quanto riguarda i dischi meccanici, grazie ad alcune slitte che tengono in posizione i dischi sfruttando la pressione che si ottiene quando il disco è ben inserito; prevedono il cambio di disco a caldo, senza dover spegnere il sistema, a patto chiaramente che il RAID impostato supporti la rimozione di uno dei suoi componenti, e possono essere protetti dalla rimozione grazie all’uso di una chiave di sicurezza che troviamo insieme al NAS stesso.

È sempre importante installare unità disco adatte all’uso in un NAS, quindi pensate per lavorare 24 ore su 24: abbiamo scelto unità Western Digital Red Plus.

Il case è costruito in solido metallo di colore nero trattato per resistere ai graffi e alle ditate; una volta sfilato il coperchio, tenuto fermo da poche viti di facile rimozione, possiamo apprezzare l’ordine con il quale sono stati posti i vari componenti, dalla scheda madre che prevede un suo spazio dedicato nel lato destro del prodotto, vistosamente coperta da un ampio dissipatore di calore, ai cavi che collegano i dischi e le alimentazioni, ben tirati e fascettati. Colpisce la quantità di spazio vuoto che troviamo nel case, atto a separare le componenti che più generano calore dalle grosse ventole: uno sguardo attento permette di comprendere come questo sia lasciato per permettere una migliore gestione delle temperature, riducendo il volume del rumore complessivo. Troviamo infatti ben quattro ventole: la più piccola è parte dell’alimentatore interno da 250 Watt, delle restanti una è dedicata a raffreddare la scheda madre, due per le unità disco, ovvero il pezzo che nei casi d’uso tipici di un file server dovrebbe scaldare maggiormente. Per le nostre prove abbiamo tenuto il NAS parecchi giorni sulla scrivania e il suono che più abbiamo udito è quello dello spin dei dischi fissi meccanici, con il ronzio del flusso d’aria sempre contenuto e, grazie anche al controllo dinamico della velocità, limitato solo ai momenti di maggiore utilizzo delle risorse.

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Le ventole occupano la maggior parte dello spazio posteriore: quelle più grandi sono dedicate a mantenere la temperatura corretta dei dischi, a sinistra troviamo quella che raffredda la scheda madre, mentre in alto a destra l’alimentatore, singolo e non ridondato.

La serie alla quale il NAS QNAP in prova appartiene aggiorna il supporto alle schede PCIe alla generazione 4, circa il doppio più performante della Gen 3 e per questo capace di sopportare carichi maggiori. Il protocollo è disponibile nei due slot M.2 NVMe, spesso usati per installare unità a stato solido che permettano di avere una cache, accelerando di gran lunga le performance globali del file system; un altro uso possibile consiste nell’installazione di una TPU (Tensor Processing Unit), come la Google Edge TPU, unità speciali dedicate all’elaborazione soprattutto degli algoritmi di machine learning grazie all’uso di un’architettura specifica dotata, ad esempio, di funzioni native per il calcolo matriciale, fondamentali per accelerare l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale.

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Vista da lato, la scheda madre è coperta in buona parte da un dissipatore passivo.

Il QNAP TVS-h674 prevede anche due slot per schede di espansione PCIe Gen 4: diversi sono i casi d’uso possibili, fra cui l’uso di schede grafiche dedicate, antenne per il Wi-Fi o l’aggiunta di una scheda di rete capace di offrire connettività fino a 10 o addirittura 25 gigabit al secondo: queste velocità possono fare la differenza in ambienti dove il throughput deve essere elevato come quando ad esempio si desidera effettuare editing video collaborativo con file di grandi dimensioni salvati direttamente sul file server. Il NAS è dotato comunque di una connettività molto buona in maniera predefinita: sono due le porte capaci di velocità fino a 2,5 gigabit al secondo, gestibili tramite il sistema di switching virtuale del sistema operativo e potendo operare il trunking in modo da combinarle per performance maggiori.

In questo particolare si possono notare gli slot per le memorie RAM, con il primo banco DDR4 da 16 GB installato, e il secondo disponibile per espansioni.

Come molti modelli dello stesso produttore, anche il QNAP TVS-h674 integra una porta HDMI Full HD; gli utilizzi possibili sono disparati, come la riproduzione di contenuti multimediali direttamente presenti sul server, sfruttando il telecomando opzionale QButton o l’applicazione gratuita per smartphone Qremote. I riproduttori video, audio e foto sono parte del sistema di QNAP dedicato alla fruizione su televisore dei contenuti, parte della più ampia HyperDesk Station, che comprende anche Chrome, Spotify, Libreoffice e altre applicazioni di produttività base. L’uscita HDMI può anche essere usata per gestire, unitamente a mouse e tastiera collegati alle porte USB, un’installazione del desktop di Ubuntu Linux gestito tramite macchina virtualizzata in contemporanea alle funzioni del NAS, avendo così a disposizione un computer completo.

All’interno troviamo due spazi espansione PCIe Gen 4, con attacchi differenti e per questo dedicati a supportare schede differenti.

Il sistema operativo installato in maniera predefinita è QuTS hero 5.1, la variante del sistema proprietario QTS di QNAP basata sul file system ZFS a 128 bit. Questo è capace di gestire quantità di dati enormi, quasi illimitate in quantità e dimensione dei file, mantenendo allo stesso tempo performance, integrità dei dati, ottimizzazione del consumo dello spazio disco e molto altro. Viene usato in sistemi ad alte performance, tipicamente su prodotti aziendali o enterprise, in quanto è molto più esoso in termini di risorse rispetto a ext4, il file system base di QTS che viene usato sui modelli di NAS di fascia più bassa.

La scheda madre può ospitare due unità M.2 NVMe: si notano a sinistra i ganci di colore azzurro violetto, mentre gli slot sono sulla destra sotto al dissipatore.

ZFS implementa solidi algoritmi testati a fondo per garantire l’integrità dei dati in sistemi RAID e implementa un meccanismo di deduplica a blocchi: file con porzioni di contenuto identico (dal punto di vista dei blocchi di byte) vengono scritti una sola volta, risparmiando in alcuni casi anche molto spazio disco. ZFS implementa un sistema di snapshot altamente affidabile, basato sul meccanismo copy on write e quindi capace di eseguire fotografie immutabili e praticamente istantanee: può gestirne oltre 65.000, in pratica uno snapshot ogni ora per sette anni, a patto di avere sufficiente spazio disco. ZFS offre infine una tecnologia pensata per proteggere i dati implementando un backup basato su sincronizzazione in tempo reale fra due NAS gemelli: con SnapSync infatti i dati vengono copiati dal primo al secondo server subito una volta scritti, alla massima velocità consentita dalla rete, ottenendo un sistema pronto a gestire il fallimento del primo sempre aggiornato all’ultima modifica dei dati. Le performance del sistema sono in generale già molto buone e possono essere incrementate usando dischi a stato solido in formato M.2 dedicati alla cache: il NAS in prova è dotato di 16 GB di memoria RAM, con la quale possiamo gestire fino a mezzo terabyte di spazio cache; se volessimo usarne di più dovremmo prima decidere di aumentare la memoria disponibile.

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Si nota in questa foto l’ampio spazio vuoto che separa i dischi (in basso) dalle due grosse ventole posteriori: questo contribuisce a mantenere una temperatura ideale senza che le ventole debbano lavorare troppo e, per questo, fare rumore eccessivo.

Escludendo il file system ed i servizi di basso livello ad essi relativi, in QuTS hero troviamo la stessa semplicità di utilizzo, le stesse funzionalità di configurazione e la stessa possibilità di espansione mediante l’installazione di app di terze parti del più conosciuto QTS. Il negozio di applicazioni di QNAP prevede un’ampia selezione adatta ai più diversi utilizzi, come la catalogazione e indicizzazione di file o la creazione di librerie di video e fotografie, quest’ultime arricchite di metadati grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale che risultano particolarmente performanti grazie anche al sistema Intel OpenVINO che è parte dei chip inclusi nel prodotto. Il riconoscimento di persone e di volti è parte anche del sistema di QVR, software di videoregistrazione digitale continua per telecamere di sicurezza: il NAS è in grado di analizzare i flussi video in entrata e riconoscere persone specifiche, effettuando poi azioni in base alla configurazione.

 

Il desktop di QuTS hero 5.1, il sistema operativo preinstallato su questo NAS fruibile via browser. In caso non si abbia la necessità di utilizzare le funzionalità avanzate di ZFS, è possibile reinizializzare il NAS a nuovo con QTS, il sistema basato su ext4 che viene montato in genere sui prodotti di fascia media e bassa.

La nostra prova si conclude con l’apprezzamento per le novità di questo prodotto, aggiornato con nuove caratteristiche pensate per gestire più velocemente grandi quantità di dati e con un occhio agli algoritmi di intelligenza artificiale; restano invariate la stabilità del sistema e la generale qualità costruttiva. Molto apprezzate le possibilità di espandere il prodotto, aggiornando la RAM, aggiungendo schede video, TPU o di rete, che insieme ai sei slot per dischi rigidi rendono l’acquisto di questo prodotto (venduto a poco meno di 2.000 euro, dischi esclusi) un ottimo investimento per il tempo.

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