Digitalizzare il real estate per lavorare meglio e vivere meglio le città, anche e soprattutto dal punto di vista della salute e della sostenibilità, grazie anche all’intervento dell’intelligenza artificiale, valido aiuto per gestire in maniera ottimizzata i consumi degli ambienti.
Cisco in tutto questo pone un’attenzione particolare, andando a toccare i temi dello smart building e arricchendo la piattaforma Webex di nuove feature che promuovono l’hybrid workplace per una migliore esperienza di collaboration, rendendo gli ambienti lavorativi, ovunque le persone si trovino, abilitanti a esperienze inclusive e coinvolgenti per tutti i componenti dei team di lavoro.
Che l’aria delle città sia ormai irrespirabile è noto a tutti, ma forse stupiscono i dati forniti da Michele Dalmazzoni, director, collaboration Emea South di Cisco, il quale sottolinea che “stiamo sempre di più all’interno di ambienti chiusi. Ormai da parecchi anni oltre metà della popolazione mondiale si è spostata all’interno dei centri urbani. Complice la concentrazione nelle grandi città del 90% della ricchezza globale, dove ben il 40% delle emissioni è imputabile agli edifici, per lo più generate dal riscaldamento e dal consumo di elettricità. Una razionalizzazione dei consumi risulta, quindi, essere sempre più necessaria, e la digitalizzazione del real estate può dare un grosso contributo per abbattere le emissioni, rappresentando una vera e propria rivoluzione”.
Più AI e tecnologia per rendere gli uffici più sostenibili
Ci troviamo di fronte a una trasformazione significativa nell’industria immobiliare. Il mercato dello smart building, della tecnologia applicata agli edifici, ha raggiunto un valore di 80 miliardi di dollari nel 2022, per salire nel 2023 a 97 miliardi. E le proiezioni per il 2030 stimano un giro d’affari di 408 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del 23%. Questi i dati che emergono da una recente ricerca di JLL, realtà specializzata nel settore immobiliare, che evidenzia come il 91% delle aziende sia disposto a investire di più per spazi tecnologicamente avanzati, e che l’80% delle organizzazioni stia pianificando di aumentare il budget destinato alle tecnologie degli uffici, considerando l’intelligenza artificiale come principale leva per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
Hybrid workplace per attirare talenti che chiedono flessibilità
A questi temi si sta aggiungendo la “battaglia per i talenti”, che vede un panorama con sempre meno forza lavoro disponibile (complice il calo demografico) e un aumento degli sforzi delle aziende per attrarre talenti. Una ricerca Cisco ha rilevato che la maggior parte delle aziende sta chiedendo ai dipendenti di tornare, a diversi gradi, negli uffici. Uffici che però non sono pronti, visto che nel 98% dei meeting c’è almeno un partecipante che è da remoto, il che richiede una giusta tecnologia per sostenere un lavoro che è sempre di più ibrido, e che, se è impossibile da realizzare, crea insoddisfazione.
“Gli uffici devono diventare attrattivi, “magnetici”: lo ha affermato il nostro CEO Chuck Robbins. Devono essere in grado di attrarre le persone, che sempre di più potranno decidere dove andare a lavorare anche in base alle possibilità di flessibilità che gli vengono offerte” sottolinea Dalmazzoni, ricordando come Cisco stessa stia cambiando su questa logica aprendo nuovi uffici a Milano, in piazza Gae Aulenti.
La rete protagonista nelle strategie smart building di Cisco
In questo processo di trasformazione, Cisco mette la rete al centro di tutto, passando dal concetto di rete nata per il collegamento dei PC e dei device mobili, a quello di una rete come infrastruttura di base per l’ottimizzazione energetica, per gli analytics di quanto succede in ufficio, per l’esperienza dei dipendenti, per offrire un monitoraggio in real time di come vengono utilizzati gli spazi anche in funzione del benessere e la sicurezza delle persone. Una vera e propria valorizzazione della rete, la quale oggi consente applicazioni di Power Over Ethernet (POE) o legate alla sensoristica applicata agli spazi degli uffici, tramite il paradigma dell’IoT declinato sugli spazi di lavoro. In questo contesto, gli uffici non risultano più essere inerti, ma come un set di applicazioni programmabili, flessibili e dinamiche. “Al punto che, sempre di più, il valore al metro quadro di un edificio è determinato da questa sua capacità di essere un edificio smart” fa notare Dalmazzoni.
Siamo quindi nel contesto di Energy Networking, con gli switch Cisco Catalyst, nati per collegare i device tecnologici e che oggi possono invece ospitare servizi che vanno dall’illuminazione all’automazione collegata legata a oggetti, dalle tende alle scrivanie, e questo può essere direttamente connesso alla rete tramite PoE, comportando un efficientamento dei consumi, che può arrivare fino a una riduzione degli sprechi fino al 45%. Se non, utilizzando i tetti degli edifici per apporvi pannelli solari, ad arrivare ad avere edifici energy positive, ossia produttori di energia.
Sensori e AI per una gestione intelligente degli spazi e delle risorse energetiche
Tutto questo, grazie all’AI, al machine learning e alla possibilità di integrarsi con i building management system (BMS) e di definire regole, tanto che anche i sistemi di videoconferenza stanno cambiando pelle, potendo identificare il numero di persone presenti e tarare riscaldamento o raffreddamento in base all’effettivo bisogno. Come? grazie ai sensori, in grado di rilevare tutti i parametri necessari al BMS.
“I sistemi di videoconferenza oggi, infatti, sono veri e propri device IoT ricchissimi di sensori. Dai pannelli nelle sale riunioni e all’esterno, le telecamere Meraki e persino gli access point stessi che agiscono come sensori. Tutti reclutati per la raccolta di una vasta quantità di dati per ottimizzare l’ambiente lavorativo.
Tutti dati che confluiscono nella nostra piattaforma IoT che si chiama Cisco Space, producendo e analizzando dati utili per il real estate e l’HR. Un insieme di sistemi di videoconferenza avanzati anche con intelligenza artificiale e PoE, piattaforma IoT di sensoristica e sistemi di domotica integrata che trasformano edifici inerti in ambienti innovativi“, dettaglia Dalmazzoni.
E Cisco si propone per essere l’unico vendor ad avere un portfolio completo, che comprende software, hardware, cloud e sensori.
Sempre più AI nell’offerta collaboration di Cisco
Cisco ha intenzione di fare ampio uso dell’intelligenza artificiale in modo orizzontale a tutto il proprio portfolio.
La nuova strategia Cisco pone, infatti, l’accento sull’utilizzo dell’AI per migliorare le esperienze di comunicazione e di collaboration. L’AI applicata a Webex consente chiamate e riunioni in alta qualità, anche in condizioni di scarsa larghezza di banda, caratteristiche che sono alla base di Webex AI Assistant, che sarà implementata in tutto il portfolio prodotti Cisco, inclusi la suite Webex, tutti i dispositivi Cisco Collaboration, Webex Contact Center, Webex Connect e Webex Control Hub.
Enrico Miolo, collaboration leader di Cisco Italia, evidenzia come “durante le riunioni da remoto, molto si basa sulla voce o testo, ma l’AI consente di valutare anche tutti gli elementi interattivi che arrivano dalla parte video, dalle espressioni, i gesti, o il timbro della voce, che sono fondamentali per capire il contesto di una riunione. Una parte che richiede un modello nuovo, il Real Time Media Model (RTMM) che Cisco integra all’interno di Webex, fondamentale per migliorare la qualità delle comunicazioni grazie alla capacità di gestire più flussi multimediali e produrre diversi output, come il riconoscimento di persone e oggetti, restituendo un’esperienza visiva e uditiva più nitida e coinvolgente durante le riunioni.”
Ma non è tutto: l’Intelligenza Artificiale di Webex combina testo, audio e video per fornire agli utenti una vasta gamma di informazioni in tempo reale, consentendo inoltre a Webex di riconoscere e gestire dinamicamente situazioni, come il momento in cui un partecipante si allontana momentaneamente dalla riunione, integrando automaticamente le note per mantenerlo aggiornato.
Webex AI Assistant in aiuto ai partecipanti delle riunioni
Il cuore di questa nuova fase è, dicevamo, Webex AI Assistant, progettato per ottimizzare il lavoro delle persone e ridurre i costi e il lavoro per i team IT. Si tratta di un vero e proprio assistente virtuale sarà in grado di rispondere in tempo reale alle richieste degli utenti, consentendo loro di recuperare parti o intere riunioni perse e ricevere riassunti dei messaggi non letti o del contenuto degli spazi di lavoro.
Con funzionalità come Meeting Summaries, gli utenti possono infatti recuperare rapidamente le parti più rilevanti delle riunioni, organizzate in capitoli e punti salienti, mentre Message Summaries semplifica la gestione delle comunicazioni, fornendo riassunti personalizzati dei messaggi non letti o del contenuto degli spazi di lavoro.
Webex AI Assistant è già integrato in modo nativo nei dispositivi che fanno parte dell’offerta Cisco Collaboration e si prevede sarà esteso a tutto il portafoglio Webex.