Abbiamo provato per alcune settimane e in diversi scenari di utilizzo il nuovo router portatile di Netgear della serie Nighthawk, chiamato commercialmente M6 Pro e conosciuto anche con la sigla MR6450.
Si tratta dell’ultima versione di router mobile dedicato a un mercato esigente e di fascia alta, come si evince dalle ottime prestazioni, dall’ampia configurabilità e da un prezzo non proprio a buon mercato, essendo disponibile a listino a 999,99 €; va riconosciuto che è un prodotto non per tutti e, come si vedrà dal nostro test, si è comportato egregiamente per i suoi casi d’uso più indicati.
Il router è un piccolo oggetto a base quadrata, di circa 10 centimetri per lato e spesso 2 cm; presenta sulla superficie un display touch LCD da 2.8”, usato come strumento principale per il controllo e la gestione del prodotto. Sui bordi troviamo una porta USB-C, dedicata all’alimentazione, alla ricarica e anche al tethering dei dati, e nelle vicinanze una porta Ethernet capace di erogare dati fino a una velocità di 2.5 gigabit al secondo. Nascoste da piccoli coperchi di protezione troviamo inoltre i connettori di tipo RF TS9 per l’antenna cellulare esterna omnidirezionale, uno degli accessori disponibili per l’acquisto sullo store di Netgear a 49,99 euro: non l’abbiamo trovata necessaria nelle nostre prove, ma può essere utile per superare limiti quali l’abitacolo dell’auto o altri ambienti schermati, migliorando sensibilmente la qualità del segnale. Troviamo sul bordo superiore infine il bottone di controllo, unico pulsante fisico del router, usato per accendere e spegnere il dispositivo e per risvegliare il display touch, generalmente spento per ridurre i consumi di corrente.
La gestione dell’energia è uno dei punti di forza di questo router, e dimostra l’attenzione che Netgear ha voluto dedicare agli utenti in movimento: buona parte dello spazio interno è occupato dalla batteria agli ioni di litio da 5040 mAh; questa è removibile e fornisce una carica che, secondo il produttore e in condizioni ideali, permette un utilizzo del router per 13 ore consecutive. Il software presenta numerose opzioni pensate per massimizzare la durata prima di una ricarica, di fatto permettendo all’utente di disattivare ogni funzionalità, hardware e software, non necessaria per la sua attività; così troviamo ben tre modalità di alimentazione, denominate Ottimizzata, Performance e Collegato, quest’ultima dedicata esplicitamente all’utilizzo con il cavo USB-C collegato all’alimentatore fornito nella confezione e senza la batteria inserita, in modo da non surriscaldarla e rovinarla.
Il profilo più ottimizzato limita il router all’emissione di una sola banda Wi-Fi, a scelta fra 2.4 GHz, 5 GHz e quella da 6 GHz caratteristica del sistema Wi-Fi 6E, inoltre spegne la porta Ethernet e imposta un livello di copertura definito Standard, meno efficace in grandi ambienti, a differenza della copertura Lunga che dovrebbe gestire in condizioni ideali fino a 90 metri quadri; va notato che questa è comunque una misura inferiore a quanto ogni buon router domestico possa effettuare, per il quale non è un sostituto. Il profilo Standard si adatta perfettamente all’uso ad esempio in una stanza singola, nel camper o in tenda, o per trasmettere dal proprio zaino il Wi-Fi sicuro quando ci si trova in una caffetteria, come da miglior cliché della Silicon Valley e della vita nomade presentata su Instagram.
La scelta di limitare, in maniera predefinita, a una sola banda Wi-Fi l’abbiamo trovata molto furba: se in una rete domestica è preferibile avere entrambe le frequenze, quella bassa per i luoghi più lontani dall’antenna e per i dispositivi domotici che ancora non supportano il 5G, quest’ultima invece per i computer e gli smartphone di recente generazione, in movimento è più facile avere un set ridotto di prodotti che si desidera connettere e, per questo, risparmiare sulla carica della batteria.
Il Wi-Fi supportato è la versione 6E, versione espansa di Wi-Fi 6 al quale è stata aggiunta, nei paesi che hanno licenziato la banda come gli Stati Uniti, il supporto per i 6 GHz. Nella nostra impostazione, avendolo usato solo in Italia, non abbiamo avuto modo di attivare tale banda: va comunque detto che l’M6 Pro è progettato per funzionare in ben 125 paesi del mondo: quando si viaggia basta solo inserire la SIM giusta con il piano dati adatto per navigare sempre al massimo delle performance e in sicurezza.
La SIM viene inserita sotto alla batteria, senza che siano necessari strumenti particolari, e almeno nei nostri test è stata riconosciuta subito e impostata senza ulteriori azioni, permettendoci di navigare già dal primo avvio. Il Nighthawk supporta le reti dal 3G al 4G fino al più performante 5G, ovviamente dove presente e se la SIM inserita lo supporta; monta al suo interno un processore modem-RF Snapdragon X65 di Qualcomm, capace di trasmettere in 5G fino a 4 Gbps, una velocità superiore a quella di molte connessioni casalinghe, ma non sempre disponibile. Le vere performance sono di fatto limitate dall’operatore, dall’abbonamento e dalla qualità del segnale, similmente all’esperienza che si ottiene con cellulari e SIM 5G.
Il router prevede due modalità per un uso ibrido mobilità/abitazione, dove la WAN viene raggiunta attraverso un collegamento Ethernet o Wi-Fi verso la rete di casa, quando disponibile, o come alternativa sulla rete mobile in assenza delle precedenti. Si possono impostare più reti Wi-Fi alle quali connettere il router, garantendo così una perfetta mobilità tra casa e ufficio, collegati anche durante il tragitto via mobile; questo inoltre fa sì che il router possa operare anche come range extender. Abbiamo valutato le performance dell’accesso Wi-Fi, la rete cioè fornita dal router agli altri dispositivi, scegliendo di collegarlo a una rete FTTH tramite cavo Ethernet, in modo da non dipendere da operatori mobile: quanto rilevato è dipeso dal profilo energetico impostato, con risultati nello Speedtest molto bassi, ma comunque ottimi per lavorare e guardare film in streaming in 4k, nella modalità Ottimizzata salva batteria, fino a salire a misure simili a quelle ottenute con i router Wi-Fi tradizionali quando lo connettiamo alla corrente elettrica, con il profilo Performance nel mezzo. Anche in questo caso la scelta di Netgear è quella di permettere all’utente di scegliere quanto sforzare il router e, conseguentemente, quanto richiedere alla batteria in termini di durata della carica.
Le modalità di funzionamento, così come le funzioni principali di impostazione, sono gestite dal menu integrato nel prodotto, comodamente accessibile con il tocco delle dita; tale menu compare fin dal primo utilizzo, chiedendo di scegliere il nome della rete e le password di amministrazione e del Wi-Fi: abbiamo trovato la risposta dello schermo efficace anche se un po’ lenta, e in particolare i tasti della tastiera virtuale usata per l’inserimento di testo sono molto piccoli e, pertanto, richiedono un po’ di attenzione per la digitazione corretta. Tutte le impostazioni complete possono essere gestite anche tramite un’applicazione mobile per iOS e Android e un pannello web, quest’ultimo decisamente più pratico e veloce per impostare tutti i dettagli. Lo schermo integrato resta comunque molto pratico per tenere sotto controllo lo stato della connessione, il consumo dati, e per mostrare i dati di accesso anche sotto forma di codice QR, compatibile con la maggior parte degli smartphone e tablet moderni.
Come indicato in apertura, l’M6 Pro di Netgear è un prodotto molto valido, ben studiato e ben ottimizzato, perfetto per utenti mobili esigenti: rispetto al semplice tethering fornito dal proprio cellulare offre infatti un router completo, con tante opzioni e ben più potente, con il vantaggio di non pesare sulla batteria dello smartphone. Proprio per questo motivo si presta agli utenti che sono spesso in viaggio in luoghi non coperti da un segnale Wi-Fi o per lo meno da uno fidato, e che desiderino avere una connessione sempre efficace a disposizione. Manager in movimento tra hotel e aeroporti, programmatori che desiderano una vita nomade, ma anche chi passa del tempo in tenda o in camper e vuole godere di un buon segnale Wi-Fi anche in mezzo alla natura: sono tutti usi per i quali il prodotto in prova si presta molto bene. Un altro tipo di utenza che abbiamo identificato può essere una persona che vive da sola e che quindi non abbia una vera necessità per avere la rete fissa a casa, ma possa usare questo router di Netgear sia nella sua abitazione che in