Home Opinione L’arte dello sviluppo software: innovazione, team fluidi e adattamento al cambiamento

L’arte dello sviluppo software: innovazione, team fluidi e adattamento al cambiamento

L’arte del creare software è molto più che scrivere codice. E’ una rete intricata di possibilità; trame diverse conducono a strade diverse. Un ingegnere assomiglia più a un artista che a uno scienziato. L’unione di cuore e testa rende lo sviluppo del software incredibilmente interessante, ma anche incredibilmente difficile.

Tecnologia e business sono in continua evoluzione e di conseguenza anche l’architettura evolve, con i team tech che spesso sono costretti a rincorrere un obiettivo che si muove. Inoltre, i team devono confrontarsi con l’impatto di decisioni rapide e, se assumiamo che sviluppare software sia un’arte, sappiamo bene che nessun artista vuole sentirsi con il fiato sul collo.

Nel processo di crescita di Prima abbiamo incontrato diverse sfide. Col senno di poi molte soluzioni a questi problemi appaiono piuttosto ovvie; tuttavia, individuarle non è stato altrettanto semplice alla luce della velocità del cambiamento nel settore e del livello di scalabilità che speravamo di raggiungere. E Prima non è l’unica ad affrontare simili scenari. Molte organizzazioni tech percorrono la stessa strada. Di seguito, alcuni approcci che ci hanno permesso di raggiungere i nostri obiettivi.

Pensa a cosa è più importante nello sviluppo software

 Capire cosa è più importante non è fondamentale solo per il business, ma anche per ogni individuo associato a esso. L’architettura software non evolve in maniera indipendente dalle persone che scrivono il codice. Quindi, se state affrontando un calo di prestazioni del team o più in generale dell’azienda, cercate di capire insieme che cosa vi sta bloccando. Quando abbiamo fatto questo esercizio, abbiamo trovato una pletora di bisogni irrisolti, a cui è seguita un’analisi costi-benefici e un opportuno piano per risolverli.

Una visione basata sulle Team Topologies della vostra organizzazione tecnologica aiuta a mappare tutti i modelli di comunicazione nascosti (ma influenti) che determinano come i team raggiungeranno i loro obiettivi.

Mappa il tuo flusso di lavoro

Nella cassetta degli attrezzi degli ingegneri, l’esercizio di visualizzare il proprio flusso di lavoro è spesso sottovalutato ma è anche il più potente. Abbiamo organizzato diversi workshop durante i quali abbiamo mappato il nostro processo, dall’ideazione fino alla consegna. Questo ci ha aiutato anche ad appianare le differenze di vedute e a migliorare il modo in cui comunichiamo. Questo cambiamento, però, non avviene velocemente. E’ necessario un impegno convinto e costante che porti i team al successo

Unisci due anime in una

Nei nostri tech team, abbiamo estirpato la mentalità “noi contro di loro”. I sistemi migliori sono quelli che lavorano a stretto contatto col business. In Prima, lavoriamo con i nostri clienti come se fossimo un unico team, condividendo vittorie e sconfitte, combattendo per la stessa causa. Questo è un approccio che poche aziende tecnologiche riescono a mettere in pratica.

Nel caso più tipico, i team di sviluppo software si lamentano spesso dei requisiti che cambiano, che in gergo tecnico viene definito “scope creep”. Ma poniamoci una semplice domanda: in un mondo in continua evoluzione come quello dell’ingegneria del software, può esistere resistenza al cambiamento? Crediamo che le aziende tech debbano sapersi adattare prontamente ai sistemi che evolvono. Infatti, un cambiamento nel contesto aziendale determina un cambiamento nelle esigenze dei sistemi che vi rispondono. Quindi, abbiamo costruito una mentalità fluida nei nostri team, dove sviluppare software viene ritenuto un percorso, più che un traguardo fisso.

Questo cambiamento di mentalità da un lato ha permesso ai team di business di sentirsi maggiormente responsabilizzati e allineati nel realizzare rapidamente cambiamenti significativi, e dall’altro lato ha permesso ai nostri team di sviluppo di sentirsi i facilitatori di tale cambiamento, invece che ostacoli del flusso.

L’unica strada è la collaborazione cross-funzionale

Come si affronta un problema complesso e sfaccettato? Semplice: serve una soluzione altrettanto sfaccettata!

Molti dei nostri tech team stavano risolvendo problemi di grande scala e con necessità di competenze diversificate. Queste necessità non potevano essere soddisfatte da specialisti di un unico dominio. Per questo motivo, abbiamo potenziato il nostro sforzo ingegneristico creando team realmente cross-funzionali, in cui esperti di business e ingegneri collaborano fianco a fianco su attività che generano un impatto diretto sul business.

Abbiamo anche scoperto che in alcune aree il nostro modo di lavorare era diverso. Mentre la parte ingegneristica ha fatto grandi progressi in termini di efficienza, risposta rapida al fallimento e innovazione, i team aziendali tradizionali non hanno seguito lo stesso ritmo. Unendo le forze e creando davvero un’anima unica, abbiamo unito l’ambizione e le conoscenze di business con la tecnica e i processi ingegneristici.

Lavoriamo e collaboriamo insieme per creare sistemi straordinari che ci portano al livello successivo di prestazioni tecnologiche competitive.

Sii agnostico rispetto ai framework

Molte aziende tech cadono nella trappola di seguire i framework come se fossero una religione. Crediamo che i frameworks siano lì per uno scopo, ma decidiamo noi quale dev’essere la loro applicazione. E’ necessario rimanere agnostici rispetto al framework, e spesso combinare diverse strategie e metodi per innovare il metodo di lavoro. I framework più conosciuti nell’industria non devono essere il fattore limitante della creatività del team. Se vogliamo contribuire al progresso dell’industria tech dobbiamo prima aprire le nostre menti, analizzare il problema davanti a noi e poi risolverlo, piuttosto che trovare una soluzione e cercare successivamente problemi a cui applicarla. Questo approccio ci ha aiutato rendere la nostra un’organizzazione dinamica, capace non solo di avere successo seguendo le tendenze in corso, ma anche di anticipare quelle future.

Al centro di tutto ci sono le persone. Questo aspetto spesso trascurato dell’ingegneria è quello su cui in Prima ci concentriamo maggiormente e non vediamo l’ora di portare le nostre metodologie ingegneristiche al livello successivo. Innoviamo, impariamo e avanziamo ad alta velocità. Qualsiasi cosa il futuro ci riservi, siamo pronti!

Sull’autore

Seemin Suleri è una riconosciuta leader del settore tecnologico con una vasta esperienza nel costruire e guidare team ingegneristici ad alte prestazioni. Attualmente ricopre il ruolo di Vice President of Engineering in Prima Assicurazioni, si distingue per la capacità di promuovere una cultura di innovazione, guidare la trasformazione tecnologica e allineare soluzioni tecniche con gli obiettivi strategici del business. Co-founder e Director di Women in Tech Dorset, Seemin si dedica a promuovere diversità e inclusione nell’industria tecnologica, sostenendo al contempo le metodologie Agile e il miglioramento continuo. Nota per la sua capacità di connettere complessità tecnica e strategia organizzativa, scrive frequentemente di tendenze tecnologiche emergenti, di metodologie ingegneristiche e della necessità di promuovere culture di team collaborative. Oltre i suoi impegni professionali, Seemin è madre di due bambini pieni di energia e sostenitrice di ambienti di lavoro flessibili che consentano ad individui provenienti da ogni background di emergere.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche
css.php