Focus sui progetti, visibilità ai clienti e ai tanti, importanti, casi di successo, voce alle tecnologie e alle partnership con le quali i progetti vengono realizzati. Nel corso delle passate edizioni di Shape Your Vision, l’evento annuale che Gruppo E dedica a clienti e prospect, ampio spazio è sempre stato dato a come la realtà fiorentina risolvesse attraverso l’innovazione digitale, ora anche con l’aiuto dell’AI, le nuove esigenze delle aziende clienti. Esigenze di ottimizzazione o di ripensamento dei processi, di attenzione alla protezione degli attacchi sempre più affinati che minano il loro business o, semplicemente, di idee, su cui tentare nuove strade e, chissà, un giorno, cambiare pelle.
Quest’anno Gruppo E ha deciso di dedicare l’evento a se stesso, raccontando come, dopo anni in cui si sono susseguite acquisizioni, partnership, e partecipazioni, si presenta al mercato, con una organizzazione che in tre business unit ha ordinato tecnologie, competenze, idee in modo da massimizzare il contributo all’innovazione digitale che è in grado di dare ai propri clienti.
Ed è quindi sui macro temi dell’intelligenza artificiale, della sicurezza e delle infrastrutture avanzate che “Shape your Vision” si è concentrato quest’anno, riflettendo il modello strategico con cui il system integrator toscano intende, oggi, affrontare il futuro. Spunti concreti per comprendere come la tecnologia possa essere non solo un acceleratore del cambiamento, ma anche un elemento centrale per costruire un futuro più etico e sostenibile.
Con l’istituzione di tre business unit principali – Serendipity (AI e sostenibilità), Lavoro di gruppo (sicurezza informatica) e Next Gen Infrastructure (infrastrutture tecnologiche) – Gruppo E ha messo in campo un modello che non si limita a rispondere alle esigenze del mercato, ma che punta ad anticipare i cambiamenti e a guidare l’innovazione.
“La strategia con cui Gruppo E intende affrontare il futuro si basa sulla creazione di un ecosistema tecnologico che combini competenze, sostenibilità e innovazione – spiega Stefano Zingoni, innovation and marketing director di Gruppo E, che come ogni anno ha fatto da mattatore dell’evento -. Il nostro lavoro, infatti, non è solo implementare tecnologie, ma aiutare le aziende a costruire modelli di lavoro che siano innovativi e sostenibili”.
Gruppo E e un’organizzazione basata su competenze specializzate
La decisione di strutturare il Gruppo in tre business unit riflette una strategia di lungo termine. Ogni divisione è stata concepita per affrontare specifiche esigenza tecnologiche: dall’intelligenza artificiale applicata alla sostenibilità, alla sicurezza informatica, fino alle infrastrutture digitali avanzate. “Abbiamo voluto creare centri di competenza che fossero in grado di rispondere alle esigenze attuali e di anticipare quelle future – ha continuato Zingoni -, anche con la partecipazione dei giovani, che in questo evento abbiamo coinvolto attraverso un contest per la realizzazione di video realizzati interamente l’AI che facessero da introduzione ai tre temi su cui sono state presentate le nuove divisioni del Gruppo. Iniziative con le quali vorremmo ispirare le nuove generazioni a vedere la tecnologia come un alleato, e riflette anche l’impegno di Gruppo E nella formazione e nel coinvolgimento dei talenti emergenti”.
Shape Your Vision: una struttura basata sui tre pilastri
E quindi l’evento di quest’anno, anche nella sua organizzazione e ripartizione dei temi, è stato costruito intorno alle tre business unit del Gruppo, ognuna dedicata a un aspetto particolare con cui l’innovazione tecnologica può essere letta e affrontata. A cominciare dalla divisione che è stata chiamata Serendipity, che si occupa di utilizzare l’intelligenza artificiale certamente per ottimizzare i processi delle aziende ma, interpretando gli effetti benefici che il suo uso può portare a livello generale per le aziende, per anche per affrontare le nuove sfide della sostenibilità. Durante l’evento, infatti, il Gruppo ha presentato il suo primo bilancio di sostenibilità, evidenziando in prima persona come la tecnologia possa essere impiegata per ridurre gli sprechi, ottimizzare i consumi energetici e promuovere pratiche ecologiche.
Un ruolo, quello dell’AI, che deve rispettare, fin dall’inizio del suo utilizzo, un equilibrio delicato tra il suo sfruttamento a fini di business e le sue insidie etiche. Come è stato ribadito da Emanuele Frontoni professore dell’Università di Macerata, chiamato sul palco per sottolineare “il ruolo dell’Europa come leader nell’adozione di un’AI etica e sostenibile. La tecnologia deve essere sviluppata con attenzione alla responsabilità sociale, anche a suo vantaggio. In particolar modo l’intelligenza artificiale, che se ben utilizzata può essere una risorsa strategica per migliorare la qualità della vita e affrontare le sfide globali. Come, concretamente può essere l’utilizzo di sistemi di analisi predittiva per monitorare dati ambientali in tempo reale per proporre, di conseguenza, soluzioni personalizzate per ridurre l’impatto ecologico delle aziende”.
Lavoro di gruppo. In Gruppo E la sicurezza è priorità
La sicurezza IT è invece rappresentata nella business unit Lavoro di Gruppo dove l’importanza di proteggere le infrastrutture digitali è il tema portante delle attività, e Giovanni Stilli, che è il direttore della divisione Infosec, ora inserita bella nuova BU, ha illustrato come il SOC del Gruppo E sia un fiore all’occhiello riconosciuto sul mercato, in grado di affrontare minacce sempre più sofisticate.
Proprio di queste minacce, vecchie e nuove, ha dato conferma Matteo Flora, esperto di cybersecurity, chiamato sul palco a dare una panoramica degli scenari attuali. Sottolineando come il fattore umano sia ancora spesso il punto debole nella sicurezza IT. Segno che, dopo tanti anni che lo si dice, c’è ancora tanto bisogno si sviluppare “Una cultura della sicurezza in azienda che coinvolga non solo i team tecnici, ma l’intera organizzazione. La sicurezza, infatti, non è solo una questione tecnologica,ma una responsabilità collettiva che richiede formazione e consapevolezza”.
Per fortuna ora l’intelligenza artificiale, oltre a essere un’arma ben sfruttata dal cybercrime, può essere uno strumento altrettanto valido per lo sviluppo di soluzioni avanzate di sicurezza, aiutando a prevenire incidenti e a migliorare la resilienza delle aziende.
Next Gen Infrastructure. Per Gruppo E l’evoluzione delle tecnologie intelligenti becssita di risorse competenti in azienda
La terza business unit, chiamata Next Gen Infrastructure, è dedicata alle infrastrutture digitali avanzate, come datacenter intelligenti e sistemi di networking autonomi. È Matteo Franchi, direttore generale di Gruppo E che l’ha presentata, sottolineando le soluzioni all’avanguardia che oggi vi spiccano, come quelle di storage capaci di rilevare anomalie e proteggere automaticamente i dati aziendali.
“L’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle infrastrutture sta rivoluzionando il modo in cui le aziende gestiscono i propri sistemi – commenta -. Tecnologie che mentre migliorano l’efficienza operativa portano anche il beneficio di liberare risorse umane che possono essere dedicate a progetti strategici. Ma avere a disposizione tecnologie così avanzate in azienda e non saperne sfruttare appieno le potenzialità che offrono non ripaga gli investimenti. Le infrastrutture sono strumenti straordinari, ma senza persone preparate a utilizzarle, il loro potenziale resta inespresso. È fondamentale invece sviluppare competenze avanzate da poter immettere nelle aziende che intendono impostare le proprie strategie di crescita future nel digitale”.