Una ricerca sul multi-cloud computing pubblicata da Gartner nel 2018 prevedeva che, nel passaggio al cloud, nessuna azienda avrebbe scelto un unico fornitore. Oggi, la stessa Gartner evidenzia come oltre il 75% delle organizzazioni utilizzi più servizi di cloud pubblico.
È, infatti, ormai chiaro come una strategia multi-cloud possa risolvere alcune delle sfide che le aziende affrontano quotidianamente, tra cui riduzione dei tempi di inattività, aumento della sicurezza e miglioramento della governance.
Nello specifico, quali possono essere i vantaggi di questa scelta?
Cos’è una strategia multi-cloud e quali vantaggi offre
Adottare una strategia multi-cloud significa utilizzare i servizi di cloud computing di due o più fornitori. In generale, il termine “multi-cloud” si riferisce all’esecuzione di applicazioni aziendali su Software-as-a-Service (SaaS), Platform-as-a-Service (PaaS) o Infrastructure-as-a-Service (IaaS) di molteplici fornitori di servizi cloud.
Quando si tratta di supportare applicazioni, carichi di lavoro e processi aziendali specifici, però, non tutti i servizi cloud sono uguali. Le soluzioni multi-cloud offrono quindi alle aziende la flessibilità necessaria per creare ed eseguire applicazioni su cloud e ambienti informatici multipli, consentendo alle organizzazioni di sfruttare le innovazioni che meglio soddisfano le proprie esigenze aziendali e di operare con l’ambiente informatico migliore per ogni carico di lavoro.
Inoltre, le infrastrutture multi-cloud offrono ambienti cloud privati, pubblici o ibridi, così che le aziende possano scegliere la tipologia di implementazione più adatta alla propria struttura.
Quali sfide può risolvere una strategia multi-cloud?
Come accennato brevemente, le sfide che una strategia multi-cloud può risolvere sono principalmente 3:
Riduzione dei tempi di inattività: le organizzazioni non possono permettersi di rimanere senza applicazioni operative o informazioni critiche, fondamentali per il funzionamento dell’azienda.
Una strategia multi-cloud consente di introdurre alcuni livelli di ridondanza nella strategia IT, orchestrando carichi di lavoro multipli e riducendo il rischio di errori. In altre parole, se si verifica un’interruzione in un cloud, le attività possono essere indirizzate a un altro.
- Aumento della sicurezza: la sicurezza è una priorità assoluta per la maggior parte delle organizzazioni, soprattutto quando si passa al cloud.
Trattandosi di attività costose, spesso le aziende tendono ad esternalizzarle ed è quindi il fornitore cloud a diventare responsabile della gestione della sicurezza delle applicazioni, sia a livello infrastrutturale (si pensi per esempio agli hyperscaler), sia al livello delle applicazioni stesse. Per questo, una strategia multi-cloud vincente includerà anche una dashboard di monitoraggio centralizzato che consente di controllare qualsiasi incidente di sicurezza nell’ambiente multi-cloud stesso.
- Miglioramento della governance: l’applicazione di politiche di governance e conformità in tutta l’organizzazione può essere un compito arduo, soprattutto in un ambiente multi-cloud. Grazie a strumenti e piattaforme di gestione specifici, le aziende possono ottenere visibilità e governance sulle risorse negli ambienti cloud, riducendo al contempo le complessità.
Centralizzando quindi i criteri di governance in un ambiente multi-cloud, le aziende possono garantire l’applicazione di tali criteri indipendentemente dall’ambiente cloud in uso.
Cosa tenere presente per la selezione dei fornitori
Ci sono, però, alcune considerazioni e alcuni fattori che le aziende dovrebbero tenere in considerazione nel selezionare i propri fornitori:
- Analizzare le esigenze e i requisiti aziendali: quali sono le reali esigenze dell’azienda? Quale livello di copertura serve? Quali sono i requisiti legislativi o normativi che l’organizzazione deve soddisfare? Nel processo di valutazione di un fornitore multi-cloud, le aziende devono considerare sia il modo in cui il fornitore può rispondere a esigenze e requisiti attuali, sia la strategia proposta per gestire le normative future.
- Comprendere i diritti dei dati: oggi le organizzazioni parlano spesso di democratizzazione dei dati. Sebbene gli open data presentino molti vantaggi, le aziende devono avere ben chiaro come i dati (ad esempio, quelli di telemetria e di sistema) verranno utilizzati dai fornitori di servizi cloud e, soprattutto, devono acconsentire al loro uso.
- Prevedere elasticità negli accordi multi-cloud: questo ulteriore passaggio garantisce che le aziende paghino solo per ciò che utilizzano, non per ciò che hanno il diritto di utilizzare. Inoltre, l’elasticità consente alle aziende di aumentare o diminuire l’uso del cloud in base alle loro reali esigenze.
- Avere accesso a una dashboard di monitoraggio centralizzato che agisca su più fornitori e soluzioni: questo permetterà alle organizzazioni di ridurre la complessità, garantendo la resilienza informatica.