L’Ordine degli Avvocati di Milano lancia il progetto HOROS: la prima carta dei principi in Italia per l’uso consapevole dei sistemi di intelligenza artificiale in ambito forense e, insieme, un progetto di alfabetizzazione dedicato all’avvocatura e un’attività di osservatorio e continua ricognizione delle soluzioni AI dedicate al sistema giustizia.
In greco HOROS era il confine. Si chiamava così la pietra che segnava l’ultimo punto conosciuto. Il senso dell’HOROS per la cultura greca sta nella volontà di definire i confini, un tentativo di dare ordine al caos. Il concetto ben si sposa con l’idea fondante del progetto ideato dall’Ordine degli Avvocati di Milano: esprimere principi che possano delineare i confini d’uso dell’AI in ambito forense, proporre iniziative strutturate di alfabetizzazione e realizzare un osservatorio permanente sulle soluzioni che il settore offre.
“Viviamo un’epoca straordinaria, l’intelligenza artificiale sta trasformando in profondità i processi, le professioni e le relazioni sociali”: così ha commentato il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano Antonino La Lumia-. La nostra responsabilità, come giuristi, è doppia: da una parte, rispondere a queste nuove esigenze di innovazione, dall’altra, garantire che la rivoluzione tecnologica non intacchi i principi di umanità così come i fondamenti etici e deontologici della nostra professione. Non possiamo permetterci di essere utenti passivi. È nostro compito anticipare le possibili implicazioni giuridiche, etiche e sociali di tecnologie come l’AI, ponendo al centro il valore insostituibile della dignità umana e della tutela dei diritti fondamentali. Anche alla luce dei recenti episodi di cronaca, l’impegno dei giuristi – in tutto il mondo – deve saper andare oltre il necessario e fondamentale aggiornamento professionale: è una missione che richiede di promuovere un’idea di giustizia che non venga snaturata da logiche di automazione e velocità a scapito della riflessione e dell’umanità. Siamo convinti che la nostra professione debba rappresentare un presidio etico e culturale che sappia accompagnare il cambiamento senza subirlo.”
“Ci auguriamo che questa Carta dei Principi sia solo il primo passo e che possa fungere da apripista per altre realtà in Italia. – conclude così La Lumia – L’impatto delle tecnologie sul diritto è un tema che riguarda tutti e che merita un approccio organico e condiviso. Come Ordine degli Avvocati di Milano, ci impegniamo affinché questa Carta dei Principi non rimanga solo un documento formale, ma diventi un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli avvocati e per chiunque operi nel settore del diritto, un simbolo dui responsabilità e di progresso che ponga al centro il valore insostituibile della tutela dei diritti.”
“La nostra sfida è quella di mantenere la decisione umana come elemento centrale e imprescindibile – commenta Giuseppe Vaciago, Coordinatore del Tavolo Intelligenza Artificiale e Giustizia dell’Ordine degli Avvocati di Milano – La nostra Carta dei Principi nasce con il difficile obiettivo di definire confini adeguati. La velocità di molti sistemi di intelligenza artificiale non da’ il tempo necessario per poter controllare il processo decisionale della macchina, dall’altro la mancanza di trasparenza degli algoritmi di machine learning rende altrettanto complessa tale attività. Il ruolo dell’uomo rischia di ridursi a un semplice conforto psicologico, privo di reale utilità, o addirittura a quello di spettatore passivo, potenzialmente oggetto di analisi da parte dell’intelligenza artificiale, piuttosto che a una figura attiva e determinante nel controllo delle scelte compiute dalla tecnologia. Alla luce di queste considerazioni – chiosa Giuseppe Vaciago – nell’ambito legale gli avvocati dovranno essere coinvolti attivamente nella revisione dei risultati forniti dai sistemi di intelligenza artificiale, per evitare di affidarsi ciecamente a decisioni automatizzate, per assicurare che i diritti alla privacy siano rispettati e per garantire che vengano diffuse informazioni che non ledano la riservatezza del mandato fiduciario. In questo contesto di riferimento, la priorità non può che essere una Carta dei Principi sull’intelligenza artificiale nell’ambito della professione legale, da aggiornare periodicamente anche grazie all’attività del Tavolo permanente, in modo da supervisionare e promuovere la formazione per un costante livello di competenza su una materia così rilevante.”
La professione legale è di fronte a una sfida di estrema rilevanza: nuove sfere di competenza professionale connesse al ruolo di supervisione richiesto dalle normative di matrice europea, e ruolo di garanzia per il rispetto del principio della centralità dell’uomo. L’adattamento a tali circostanze esigerà da parte dei professionisti del diritto un ampliamento della loro conoscenza al fine di calibrare e guidare l’interazione tra l’intelligenza umana e le macchine in un contesto giuridico in rapido mutamento.