Piccole imprese, sempre meno fiducia nella Pa

Le aziende lamentano di aver dovuto impiegare ben 25,9 giornate lavorative in adempimenti amministrativi

La Pubblica amministrazione per gli imprenditori italiani rimane un problema. E vale poco il fatto che il terzo rapporto nazionale sulla soddisfazione delle piccole e microimprese nei confronti della Pa indichi la presenza di un nocciolo duro di speranza, che ancora anima le aziende che al momento dell’indagine si accingevano a votare per il nuovo parlamento. La realtà è fatta di dati come quello relativo all’efficiency gap (la soddisfazione espressa dalle imprese in merito alle principali priorità organizzative della Pa, ponderato con un giudizio di valore sull’importanza ad esse attribuita) che in tre anni perde il 19,7% e l’aumento “dell’onere da Pa”, le giornate dedicate dai dipendenti al disbrigo delle pratiche burocratiche che in un anno ha risucchiato i modesti guadagni registrati nel 2007. Se infatti nel 2006 gli imprenditori stimavano di aver speso 24,2 giornate per espletare gli adempimenti amministrativi, e 23,9 nel 2007, all’inizio di quest’anno le aziende lamentano di aver dovuto impiegarne ben 25,9, con un incremento del 7 % sul triennio. Infine, aumenta ancora l’incidenza media complessiva del “costo Pa” sulla percentuale di fatturato: dal 4,4% percepito nel 2006 al 5,4% di quest’anno (+22,7% nel triennio). In testa alle preoccupazioni degli imprenditori in quanto a burocrazia c’è ovviamente la fiscalità seguita da gestione del personale e tutela ambientale.

Piccole imprese condizionate dalla burocrazia
A livello di costi vince il personale dietro il quale ci sono l’amministrazione delle imposte associate ai lavoratori, contributi previdenziali e coperture sociali, le misure preventive e protettive di sicurezza e salute. «Come si vede – si legge nel rapporto -, anche nello specifico settore della gestione del personale, è l’elefantiaco complesso di formalità ed il bizantinismo delle procedure che governano la fiscalità (in senso lato) ad opprimere maggiormente gli imprenditori. Quello che è peggio, l’indagine ha anche mostrato in che misura l’onere da Pa abbia condizionato le scelte in materia di occupazione». In pratica, il 45% delle piccole e microimprese italiane si sente condizionato, nel determinare le proprie politiche occupazionali, dalla difficoltà della relativa gestione amministrativa. «Come a dire – conclude lo studio- che l’onere da Pa è diventato una voce pesante nel bilancio del personale con forti ripercussioni, forse non è azzardato dirlo, anche di carattere sociale, per il suo effetto sull’occupazione».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome