La supply chain di Ducati è targata Joinet

Ottimizzata la catena della fornitura dei semilavorati grazie al pacchetto MaNeM

maggio 2008

Il costo di realizzazione di una moto Ducati si può far risalire prevalentemente ai componenti che vengono forniti dalle terze parti. Per questo motivo, Ducati ha iniziato già nel 1999 a reingegnerizzare i processi produttivi e logistici, includendo in questa revisione anche i rapporti con la supply chain.

Ai 160 partner diretti, che gestiscono per Ducati interi moduli di prodotto e le relative catene di fornitura, vengono richieste capacità di presidio dei flussi logistici a monte della supply chain, oltre alla capacità di integrare competenze diverse, per supportare Ducati nello sviluppo dei nuovi prodotti.

Dal 2001 Ducati utilizza MaNeM della bolognese Joinet per gestire la catena della fornitura, potenziando il sistema di approvvigionamento e le attività di acquisto via Internet.

Negli anni è stato ottimizzato l’invio del Piano di consegne materiali, un tabulato elaborato dal gestionale e condiviso con i partner di fornitura per via elettronica corredato da informazioni riguardanti la verifica dello stato di avanzamento della commessa, la certezza della lettura e la conferma o la variazione dei dati in tempo reale.

«Oggi – racconta Gianfranco Giorgini, Operations Director di Ducati – la soluzione di Joinet copre in modo più estensivo diversi settori dell’azienda dalla parte di ricambi alla gestione della fatturazione, della qualità e dei listini».

Ducati ha attivato anche la valutazione delle performance dei fornitori, una funzionalità in grado di fornire dati sul servizio logistico realizzato. Le informazioni così acquisite potranno essere utilizzate dall’azienda in stretto rapporto con quelle ottenute tramite il controllo qualità, in una funzionalità che Ducati sta mettendo a punto e che presto sarà operativa.

I dati rilevati da Ducati per misurare i benefici apportati da MaNeM mostrano uno snellimento delle attività legate alla filiera logistica in generale e ad attività particolari quali la gestione dei listini. La piattaforma ha inoltre favorito e abilitato alcuni cambiamenti strutturali. Tra questi, per esempio, la gestione informatica dei Kanban, cioè l’insieme di quelle informazioni attraverso le quali i diversi reparti produttivi indicano al livello successivo, con un percorso da valle a monte, il quantitativo di pezzi strettamente necessari per la produzione, al fine di evitare scorte e accumuli dei materiali.
«La funzione autoregolante della produzione del reparto, consentita dai Kanban – rileva Giorgini – è coincisa con un incremento degli indici di rotazione, con flussi produttivi più scorrevoli, con la diminuzione del lead time di attraversamento e, di conseguenza, con una riduzione del capitale investito in scorte».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome