Il fondo coprirà il 65% delle spese sostenute per servizi e consulenza in area design, ricerca, brevetti, miglioramento di prodotto e di processo
La Camera di commercio di Milano, attraverso Innovhub, la sua azienda speciale per l’innovazione, mette a disposizione un milione di euro per le piccole e medie imprese che hanno bisogno di servizi di alta qualità a supporto dell’innovazione.
I servizi saranno offerti da cinque società specializzate, selezionate da Innovhub, e punteranno a risolvere più o meno specifiche esigenze delle imprese con soluzioni misurabili per diverse aree di intervento. I settori cui i servizi sono destinati sono i seguenti: design, innovazione, ricerca, brevetti, miglioramento di prodotto e di processo.
Chi può partecipare
I soggetti beneficiari, una settantina, dovranno avere i seguenti requisiti: essere micro, piccole e medie imprese; avere sede operativa in provincia di Milano; essere iscritti alla Camera di commercio di Milano o di Monza e Brianza; essere in regola con il pagamento dei diritti camerali.
Il 65% circa del costo sarà a carico di Innovhub mentre la restante parte dovrà essere coperta dalle imprese beneficiarie del servizio. Il costo del servizio a carico dell’impresa potrà variare da un minimo di 3.200 euro a un massimo di 7.000 euro. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro ottobre 2008.
Per informazioni:
www.innovhub-sd.com
L’innovazione in Lombardia
Secondo una stima della Camera di commercio di Milano basata sul rapporto “Studio della domanda e dei bisogni dei servizi a supporto dell’innovazione”, realizzato nel 2007 con la collaborazione del Politecnico di Milano, solo il 4% delle imprese lombarde sono innovatrici, più di una su quattro è un’aspirante innovatrice e ben sette su dieci sono inerti, cioè non pongono l’innovazione al centro della loro strategia limitandosi a reagire ai cambiamenti del contesto in cui operano. Tra innovatrici e aspiranti, si tratta di circa 100mila imprese.
Le innovatrici sono più diffuse tra le imprese attive da almeno quarant’anni, di grandi dimensioni, che lavorano con l’estero e nei settori dell’Ict, del design e delle biotecnologie agroalimentari. Le imprese inerti operano invece soprattutto nei servizi, nell’editoria, nel settore meccanico, nelle costruzioni e nella moda. La rinuncia all’innovazione è motivata soprattutto dalla mancanza di risorse finanziarie, ma contano anche la carenza di risorse umane adeguate e il timore dei rischi connessi.