La microfibra ecologica si fa largo nell’automotive

L’italiana Miko, un tempo specializzata nel settore arredamento, è riuscita a proporre il suo rivestimento per interni anche sul mercato dell’automobile

Da alcuni anni a questa parte la passione per l’ecologia (o forse sarebbe meglio dire il green marketing) ha contagiato anche il settore dell’automobile. Un’azienda friulana, Miko, si sta facendo largo proprio in questo comparto grazie a Dinamica, un prodotto ecologico in microfibra pensato per gli interni delle auto. Miko ha stretto accordi con case automobilistiche come Land Rover e Volkswagen, mentre nel settore dell’arredamento e dell’oggettistica (l’altro comparto dove opera Miko) ci sono collaborazioni con nomi come Armani, Louis Vuitton e Gucci. All’inizio del 2008 l’azienda friulana ha ottenuto una menzione nel rapporto Eurispes sulle “Eccellenze italiane”, dove sono riportate cento esperienze istituzionali ed imprenditoriali di successo ne nostro paese. B2B24.it ne ha parlato con Lorenzo Terraneo, vicepresidente di Miko.

Per lo sviluppo dei vostri prodotti avete uno stretto rapporto con la multinazionale giapponese Asahi Kasei. Siete un’azienda italiana al 100%?
Miko per l’86% fa parte di un gruppo italiano che si chiama Soteco, che fa capo alla famiglia Terraneo, mentre il restante 14% è di proprietà della multinazionale giapponese Asahi Kasei, che è appunto il nostro partner asiatico. Come Miko siamo attivi dal 1998 nella produzione di prodotti in microfibra; prima ci limitavamo alla loro commercializzazione, ossia acquistavamo gli articoli già finiti e li rivendevamo come distributori. Poi, per via dell’aumento del business, abbiamo deciso di aprire la fabbrica a Gorizia in accordo con il nostro partner giapponese. Questo impianto impiega circa una quarantina di persone, per un fatturato che quest’anno dovrebbe attestarsi intorno agli 11 milioni di euro, circa il 15% in più rispetto al 2007.

A cosa è dovuto questo trend positivo?
Il nostro trend positivo, in controtendenza con il quadro economico generale, è il risultato dei consistenti investimenti che abbiamo effettato negli scorsi anni per entrare nel settore dell’automobile. La nostra microfibra ecologica è infatti venduta sia nel comparto arredamento e fashion che nell’automotive. In particolar modo in quest’ultimo settore abbiamo registrato nel 2008 un incremento esponenziale, per vari motivi. Senz’altro ha influito il recente trend ecologico nel settore automobilistico, come hanno dimostrato i Saloni di Francoforte e di Parigi. Inoltre, come strategia aziendale, abbiamo saputo coltivare con forte anticipo questo business. Già due-tre anni fa avevamo preparato il prodotto, contattato diverse case automobilistiche, ed avevamo ottenuto le certificazioni. Il risultato di questo investimento è che se in passato il 100% del nostro fatturato arrivava dal settore arredamento (comprensivo di oggettistica e fashion), oggi il 40% proviene dall’automotive e il 60% dall’arredamento. In futuro le previsioni sono di un ulteriore crescita, con un sorpasso dell’importanza del settore automobilistico su quello arredamento, dove stiamo scontando anche un momento non facile dell’intero comparto.

Quali applicazioni ha il prodotto Dinamica?
 Dinamica Evolution è utilizzato soprattutto per la fodera dei sedili delle vetture , ma anche come rivestimento del pannello di porte, o per il padiglione superiore dell’abitacolo. Ovviamente ci sono diverse soluzioni per rivestire gli interni delle auto oltre alla nostra: la pelle soprattutto su un certo tipo di vetture, funziona ancora molto bene. È diffuso anche il semplice tessuto e poi c’è sempre stata l’opzione microfibra che però sinora è sempre stata identificata con il brand Alcantara. Diciamo che noi siamo i nuovi arrivati nel settore della microfibra e che stiamo dando un po’ di concorrenza al marchio leader.

Perchè le case automobilistiche hanno scelto il vostro prodotto piuttosto che gli altri disponibili sul mercato?
È stata una combinazione di estetica, qualità e prezzo. Per ottenere una validazione dalla casa automobilistica bisogna innanzitutto superare i test di laboratorio; il prodotto deve dunque essere ottimale da un punto di vista tecnico. Poi dopo subentra un aspetto estetico, di look e design che viene sempre accertato dalle case produttrici. Infine c’è l’aspetto dei costi, poiché rispetto al nostro concorrente siamo in grado di offrire un prezzo inferiore. Un altro punto a nostro favore è che Dinamica è un prodotto ecologico.

Da dove arriva il poliestere che utilizzate nella microfibra Dinamica?
La nostra microfibra è una combinazione di fibre di poliestere e di poliuretano. Il poliuretano, che solitamente è ottenuto con additivi chimici, nel nostro caso è una sostanza a base di acqua dove non è utilizzato nessun tipo di solvente. Il poliestere è invece del tipo Pcr (Post-consumer recycled), ovvero è riciclato da oggetti di consumo comune, in particolar modo bottiglie e t-shirt. Questo speciale poliestere è prodotto in Giappone e arriva direttamente nei nostri impianti sotto forma di rotoli. In Italia realizziamo il processo di tintura e di finitura, sempre a base di coloranti ad acqua, oltre a curarne ovviamente la successiva commercializzazione sul mercato.

Come mai avete deciso di produrre in Italia e non avete preso in considerazione l’idea di delocalizzare all’estero? 
È una scelta che anche ha delle ragioni di carattere familiare, ma occorre dire che qui in Italia riusciamo comunque ad essere abbastanza flessibili e il costo della manodopera non incide in maniera eccessiva sul prodotto finale. Delocalizzare la nostra fabbrica nei paesi dell’Est non ci darebbe dei vantaggi competitivi così importanti, e poi la qualità della manodopera italiana, per un’impresa come la nostra che lavora in settori così specifici, è davvero molto importante. Ad esempio qui a Gorizia abbiamo un laboratorio con 4 persone dedicato alla ricerca e sviluppo, nel quale testiamo tutte le nostre produzioni. Per lavorare nel settore automotive è infatti indispensabile avere una struttura accreditata e certificata che possa testare tutte le produzioni.

Una volta che il prodotto Dinamica arriva a fine uso, ad esempio per la rottamazione dell’auto, può essere poi ulteriormente riciclato e recuperato?
Questo è un aspetto che non abbiamo ancora analizzato nel dettaglio: se penso al sedile dell’automobile, noi facciamo solo la parte della fodera, ma tutto il resto, le schiume, i supporti in cui il nostro prodotto è inserito non sono realizzate da noi. Allo stato attuale, dunque, non è stato fatto ancora uno studio che stabilisca se l’elemento completo (ovvero l’intero sedile) possa essere recuperato a fine uso, e non mi risulta neppure che esistano dei procedimenti appositi.

Esiste una reale contrapposizione nel mercato tra fibre naturali e artificiali, oppure occupano due ambiti di mercato diversi? 
Dipende sempre dai settori d’impiego. In alcuni casi è possibile dire che fibre naturali e artificiali occupino nicchie diverse, altre volte la contrapposizione esiste. Ad esempio ultimamente, grazie alla crescente attenzione per l’ecologia, le fibre naturali stanno trovando spazio anche nel settore automotive e, come conferma un recente studio che ho avuto modo di visionare alla fiera di Düsseldorf, la tendenza è che dovrebbero trovare sempre più spazio. La differenza la faranno le prestazioni e soprattutto i prezzi, visto che oggigiorno le case automobilistiche sono molto attente sul fronte dei costi.

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