Questa nuova tecnologia da semplice esperimento di laboratorio è ora diventata un sistema in grado di essere diffuso via satellite e ricevuto anche con parabole di dimensioni contenute
Potremmo ripercorrere in dettaglio la storia della Televisione per dimostrare il valore della tecnologia Super Hi-Vision, della quale vi avevamo parlato più di un anno fa, dopo che era stata presentata all’Ibc 2006. Anche nell’ultima edizione della manifestazione di Amsterdam, la Super Hi-Vision ha fatto spicco tra le diverse tecnologie innovative dedicate alla visualizzazione dei contenuti sul piccolo schermo (e credo che questo sia un termine che saremo ormai costretti ad “aggiornare”). La novità di quest’anno consisteva nel fatto che non vi era solo la dimostrazione della ripresa, ma a questa, già vista nella precedente edizione dell’Ibc, si erano aggiunte la diretta, curata da Londra dalla Bbc e la trasmissione via satellite, realizzata, con la collaborazione di Eutelsat per il segmento spaziale, dal Crit – Centro Ricerche Rai, guidato da Alberto Morello. E non è un elemento di poco conto, se si tiene in considerazione la notevole mole di dati ‘coinvolti’ e la relativa capacità, necessaria appunto per trasmettere un contenuto di queste dimensioni.
Il recente sviluppo
In occasione del più volte citato Ibc di Amsterdam, nell’ambito del gruppo Btf (Broadcast Technology Futures), alleanza dei laboratori di ricerca di alcune Tv di Stato, tra le quali, per questa occasione, la Nhk, la Bbc e la Rai (CRIT), è stata promossa una presentazione della tecnologia Super Hi-Vision, sia nello stand dell’Ebu che in un”area denominata Nhk Teather. Alla fine c’è stata anche la consegna di un riconoscimento per l’operazione, l’ambito Ibc Award. La dimostrazione prevedeva sia la proiezione di alcuni filmati, realizzati dai tecnici della Nhk che una diretta (utilizzando la seconda delle due telecamere 8K disponibili oggi nel mondo) da Londra, con trasferimento in fibra ottica, e pure la trasmissione via satellite, dalla sede del Crit di Torino. Un notevole sviluppo, dunque, rispetto alla precedente esperienza, in cui si era solo potuto assistere alla proiezione di alcune immagini registrate. Anche perché la ricezione ad Amsterdam era possibile anche con una semplice antenna domestica di 80 cm. A dimostrare che questo tipo di trasmissione potrebbe domani essere disponibile senza dover ricorrere ad apparati particolari. Millecanali ne ha parlato con Alberto Morello del Crit, Direttore del CRIT – Centro Ricerche Rai di Torino.
Questo progetto vi è valso quest’anno anche l’Ibc Award ad Amsterdam: è un frutto, come si suppone, della collaborazione tra i diversi centri di ricerca di alcuni broadcaster pubblici?
Sì, questo è il frutto di una collaborazione tra alcuni centri di ricerca che confluiscono nell’Uer. In particolare, la Nhk, il Crit-Rai e la Bbc hanno portato un contributo specifico, in funzione delle proprie esperienze. Quindi, noi, abbiamo contribuito per la trasmissione su DVB-S2, standard per il quale abbiamo dato un significativo contributo al progetto.
L’8K è il futuro della Televisione?
Sicuramente l’8K intercetta un’esigenza del mercato, anche in funzione della dimensione aumentata degli schermi. In specifico, dopo aver completato la copertura in HD, si passerà ad uno step intermedio a 2K o 4K e poi, eventualmente, arriverà anche l’8K; ma sono anche allo studio altre soluzioni, con delle variabili. La Bbc sta studiando, ad esempio, sistemi a frame-rate più elevati, sempre progressivi, magari a 100 Hz.
Quali problematiche sono state individuate per l’affermazione della Super Hi-Vision?
Questo non è un progetto a cinque anni e penso che dobbiamo parlare di tempi più lunghi. Uno dei problemi fondamentali, ad esempio, sarà quello di adattare le attuali infrastrutture di produzione a questo nuovo standard, con i relativi necessari investimenti. E poi, magari, si avranno degli step intermedi, con standard come il 2K o il 4K, o risoluzioni similari.
Ma allora l’8K che valore ha nel contesto della futura Tv Hd?
L’8K è certamente un risultato molto interessante. La risoluzione però, in assoluto, non vuol dire molto. Dipende dalle dimensioni della stanza e dello schermo. Allo stesso tempo, si possono ottenere risultati interessanti lavorando su più fattori, come frame-rate più elevati, gamut del colore ecc. Ma la Super Hi-Vision va vista anche come base su cui poggiare futuri sviluppi anche per la nuova Tv ad alta definizione e anche come interessante base di sviluppo per la Tv 3D.