Mentre negli States iniziano a comparire le prime offerte, il vendor allerta i partner a stare pronti per quando (nel 2009) arriveranno anche in Italia
Idc ne prevede una crescita del 32% entro il 2011, Gartner dice che entro quella data il 25% dei clienti ne farà richiesta e, infine, Yankee Group conteggia, in capo a due anni, un giro d’affari pari a 25 miliardi di dollari.
È del Software as a Service che si parla, con dei dati che Luca Marinelli, direttore divisione small & midmarket solutions and partner di Microsoft Italia, mette in evidenza a sottolineare la bontà della scelta del vendor di scendere a grandi falcate nell’arena del software a noleggio, modalità che Microsoft ha ribattezzato Software plus Service.
Una tecnologia, che il vendor già da tempo ha annunciato, ma che oggi, con la disponibilità di parte dell’offerta già attiva negli States e l’imminente arrivo anche sul mercato italiano, ribadisce a ritmi serrati.
«Ne parliamo ancor prima che siano disponibili sul mercato – spiega Marinelli – proprio perchè vogliamo che sia il canale, sia i clienti, siano immediatamente reattivi alla nostra offerta di servizi non appena saranno accessibili. E siamo consapevoli che il canale ha bisogno di tempo per recepire bene l’offerta e i vantaggi che ne derivano».
Una declinazione del SaaS, dicevamo, dal quale in qualche modo Microsoft vuole distinguersi. «La nostra strategia comprende, certamente il Saas, ma solo in parte – dettaglia il manager -. Infatti il cliente può scegliere se avere la soluzione in casa, ospitata dal partner, ospitata da Microsoft oppure con una formula mista. Il partner, dal canto suo, può fungere da “hoster” del software o erogare i servizi dei software lasciando a Microsoft la gestione del service level agreement. Il tutto proponibile ai clienti in forma di abbonamento a un servizio, con l’opportunità per il canale di espandere la base dei loro clienti, con un’offerta fruibile perfino dalle piccole aziende».
La modalità di ricompensa per il canale è la stessa annunciata mesi fa alla presentazione ufficiale dell’offerta (vedi Computer Dealer&Var n° 176 pag 41): 12% di fee alla firma del contratto, più il 6% di conferma del contratto ogni anno, compreso il primo. Vale a dire che per il primo anno il margine complessivo è del 18%.
Parlando di tempistica, se a oggi una prima disponibilità è limitata al mercato statunitense, (vale a dire Exchange Online e SharePoint Online, disponibili separatamente o come pacchetto insieme a Office Live Meeting per i servizi di conferenza, a Exchange Hosted Services e a Office Communications Online per i servizi di instant messaging e presenza), nel nostro Paese si dovrà attendere marzo 2009 per avere una prima parte dell’offerta, il resto della quale sarà disponibile comunque entro fine 2009.
Intanto la comunicazione al canale procede: «Il mese scorso abbiamo presentato l’offerta a 180 partner italiani – conclude Marinelli -. A oggi c’è già una decina tra Isv e system integrator che si sono attivati per la verifica delle piattaforme disponibili e con i quali i confronti sono molto stretti».