Le famiglie degli storici azionisti rilevano le quote “esterne” della società, che continua negli investimenti in competenze in attesa che passi la burrasca dei mercati
Novità nell’assetto azionario di Magirus Ag. Le famiglie Alghanim, Magirus e von Kuenheim – gli storici azionisti del gruppo – hanno rilevato il 20,2% delle azioni che negli anni ’90 era diventato proprietà di Agilysys Inc, azienda statunitense quotata al Nasdaq.
«Con questa operazione – spiega l’amministratore delegato della filiale italiana Primo Bonacina – Magirus taglia ogni legame, anche indiretto, con il mercato finanziario. Questo è un fatto molto positivo perché un distributore a valore, come noi siamo, deve potersi dedicare alla individuazione di nuove opportunità e alla creazione di nuovi business, che necessariamente non possono avere un ritorno in tempi brevissimi, senza essere condizionato dalle scadenze trimestrali imposte dalle borse».
A transazione avvenuta, il gruppo di azionisti Alghanim detiene il 30 per cento delle azioni Magirus, la famiglia Magirus ne possiede il 27,5 per cento e quella von Kuenheim il 42,5 per cento. Ciò significa, sottolinea Bonacina, che l’azienda non ha un singolo proprietario ma che ogni decisione strategica deve essere necessariamente condivisa da due azionisti su tre.
Il riacquisto delle quote di capitale in mano ad Agilysys da parte dei fondatori dimostra la fiducia che questi continuano ad avere, anche in questi tempi difficili, nelle prospettive economiche della loro impresa.
Quali sono, abbiamo chiesto a Bonacina, nel breve periodo queste prospettive per Magirus Italia?
«Com’è sotto gli occhi di tutti il periodo è caratterizzato da un’alta turbolenza e noi stiamo cercando di capirne gli effetti. Sicuramente le nostre linee strategiche non saranno stravolte, nel senso che continueremo a fare scouting di nuove opportunità e a valutare la possibilità di nuovi investimenti. Però ci è difficile capire quale potrà essere la risposta del mercato su 12-24 mesi. Potrei sintetizzare il nostro approccio con questa formula: coerenza sulla strategia e flessibilità sulla tattica degli investimenti».