Le imprese, secondo il sociologo Francesco Morace, devono scommettere sulla qualità
Francesco Morace, sociologo, scrittore, giornalista, presidente di Future Concept Lab, è autore fra l’altro del libro “Il senso dell’Italia- Istruzioni per il miracolo italiano”, che insiste sulla necessità di difendere le peculiarità del Made in Italy. «Oggi più che mai è necessario valorizzare il pensiero, lo stile italiano. La crisi in atto ha portato a ragionare infatti su nuovi modelli di approccio ai mercati, e sicuramente quello italiano è considerato in tutto il mondo – eccetto forse che nel nostro paese – come un modello vincente»
Quali sono gli asset vincenti che caratterizzano il modello italiano?
Sicuramente un concetto di qualità quotidiana, tangibile e accessibile. Una qualità cha parte dalla valorizzazione del territorio. Un esempio chiaro nel settore enogastronomico è Eataly, un percorso a cui anche altri mercati stanno guardando, ma che deve partire da una profonda consapevolezza delle proprie peculiarità e dalla capacità delle imprese di valorizzare il propria straordinario talento nel produrre felicità quotidiana.
Quindi il modello italiano come chiave per superare la crisi?
Decisamente sì, anche perché a essere in crisi è invece proprio l’approccio anglosassone, un approccio finanziarizzato, non rispettoso del genius loci, che ha perso il controllo sulla filiera, a cui si contrappone il pensare italiano, che punta invece sul valore delle competenze manifatturiere, sulla consapevolezza dell’importanza di una qualità percepita e percepibile, non casuale ma con radice profonde , cha trova le sue origini nelle botteghe del Rinascimento. E’ però necessario, e ci tengo a sottolinearlo nuovamente, che le imprese acquisiscano consapevolezza di questo valore.
Come si esprime questo concetto di italian lifestyle nell’abitare?
Anche nell’abitare il concept di italian lifestyle si lega alla valorizzazione della qualità, ma anche alla capacità di lavorare sulla ibridazioni, ovvero di integrare stile differenti i mobili di design accanto alla sedia della nonna. Quindi una qualità trasversale che punta sull’innovazione, senza dimenticare il legame con la tradizione e le radici. Un’ industria, insomma, che deve saper ripartire dalla valorizzazione delle competenze specifiche di tutti gli attori della filiera.