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Ridimensionamento libero

Tra le funzioni indubbiamente più sbalorditive della
nuova versione del software troviamo l’opzione Scala in base al contenuto che
permette di ridimensionare un’immagine cambiandone le proporzioni, ma mantenendo
intatti gli elementi più importanti, come ad esempio le persone presenti nella
scena. Questa funzione è come una manna dal cielo per chiunque scatti o
impagini foto (figura 8). Molto spesso, infatti, uno scatto non viene
impaginato alle sue proporzioni originali, ma subisce tagli e ridimensionamenti
per adattarlo al contesto sul quale appare.

Basta pensare agli scatti panoramici che spesso sono
troppo orizzontali, oppure alle foto nelle quali non c’è spazio sufficiente per
inserire una scritta. In tutti questi casi sarà ora possibile utilizzare questa
magnifica funzione che permette di adattare progressivamente l’immagine in fase
di taglio mantenendo tutti i dettagli importanti e “ricostruendo” o slittando in
modo del tutto automatico le parti mancanti o in eccesso, interpolando i dati
trascurabili (come ad esempio un muro, della sabbia, il cielo…).


Fusioni estese
La profondità di campo, cioè la porzione di scena che
risulta a fuoco in un’immagine, è un aspetto della fotografia che si determina
in fase di scatto. Nel tempo, per ovviare alla difficoltà di ottenere immagini completamente
a fuoco di soggetti posti su piani focali diversi, la tecnologia ha trovato
diverse soluzioni, ma tutte utilizzabili solo in fase di scatto, come ad
esempio i banchi ottici, o gli obiettivi basculanti. Ora tutto ciò non è più
necessario perché il problema si può risolvere con una qualunque fotocamera che
consenta di mettere a fuoco manualmente.

In pratica, un po’ come si fa già con le immagini HDR
e con i montaggi panoramici, si tratta di ottenere una sola immagine
utilizzando diversi scatti dello stesso soggetto, naturalmente immobile, con
differenti regolazioni della messa a fuoco, in modo da estendere al massimo la profondità
di campo. Il risultato è un’immagine nella quale sono perfettamente a fuoco sia
gli elementi in lontananza, sia i soggetti in primissimo piano. Per questa operazione
si utilizza il comando

Fusione automatica livelli
che aveva fatto la sua comparsa già nella versione precedente e che ora è in grado
di ottenere in modo del tutto automatico una foto completamente a fuoco,
lasciando gli scatti su livelli separati completi di maschere. Anche per quanto
riguarda i montaggi panoramici è stata inserita un’interessante novità che
permette di unire più immagini in modo sferico anziché cilindrico, un tipo di proiezione
particolarmente adatta nel caso di foto scattate con obiettivi grandangolari o
addirittura con obiettivi fisheye. In questo caso Photoshop CS4 provvede a correggere
automaticamente non solo i toni e il colore, ma anche la vignettatura e gli
effetti di distorsione più esasperati, creando un allineamento sferico davvero mozzafiato.

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