Gucci: conoscenza, la leva per il miglioramento

Circa tre anni fa, Gucci ha scelto di focalizzare la propria attenzione su una serie di aree da migliorare, anche a fronte dell’incremento dal 2001 a oggi, delle persone impegnate nella divisione sistemi informativi (passate da 7 a circa 70). Come spie …

Circa tre anni fa, Gucci ha scelto di focalizzare la propria attenzione su una serie di aree da migliorare, anche a fronte dell’incremento dal 2001 a oggi, delle persone impegnate nella divisione sistemi informativi (passate da 7 a circa 70). Come spiega Gianni Leone, Cio di Gucci, «volevamo migliorare nell’eccellenza operativa, gestire progetti e assicurare alti livelli di servizio, grazie ad applicativi in linea con il nostro business. Per riuscirci abbiamo deciso di cambiare approccio scegliendo di seguire processi interni come il project management in base a best practice. La conditio sine qua non per riuscirci è stata la voglia di confrontarsi nel contesto di un piano di cambiamento globale che ha coinvolto persone, processi e performance. Perché senza misurare non si conosce, e se non si conosce non si migliora».

Così, propendendo per l’approccio suggerito da Scc, di cui Gucci era già cliente, a fronte di un mese e mezzo di assessment, è stato pianificato un piano di intervento biennale con tanto di progetto formativo e di certificazione Iso 20000 di ben 19 risorse, che sono tornate in azienda letteralmente “entusiaste”.

«Nel nostro settore i processi implementativi, così come i negozi da inaugurare e rifornire vanno automatizzati – puntualizza Leone – e l’approccio è prima di tutto culturale». Così, a fronte del progetto di Incident management realizzato per Gucci, il fornitore sta al momento erogando un primo livello di supporto classificando e assegnando le priorità, fornendo supporto telefonico e accertandosi dell’effettiva risoluzione del problema.

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