Francesco Gesualdi, segretario generale della Regione, presiede una fondazione dedicata al rilancio del comparto
A gennaio, alla conferenza Digtvi, il governatore Piero Marrazzo aveva già sottolineato la necessità di proteggere un settore strategico per il territorio laziale e romano in particolare. Roma non è soltanto Cinecittà ma ospita anche l’80% circa delle imprese italiane che operano a vario titolo nel mondo della fiction e del cinema, le quali danno lavoro complessivamente a quasi 80 mila persone. La definizione chiara della strategia, con tanto di annuncio ufficiale, è arrivata poi al Mip Tv, che si è svolto a Cannes nelle scorse settimane. Al vertice del processo c’è la neonata Fondazione Lazio per lo Sviluppo dell’Audiovisivo (in collaborazione con la Camera di Commercio), presieduta dal segretario generale della Regione Lazio, Francesco Gesualdi. Un personaggio noto negli ambienti cinematografici per aver ricoperto molti incarichi di prestigio proprio a Cinecittà. Diversi gli impegni a cui dovrà tenere testa la struttura, nel medio e nel lungo periodo. Sullo sfondo, la politica della Regione Lazio verso l’audiovisivo. Millecanali lo ha intervistato a questo proposito.
Gesualdi, parliamo della Fondazione, per prima cosa.
La Fondazione è nata per dare una struttura stabile e per creare un contenitore che possa coordinare tutte le attività di sostegno all’industria dell’audiovisivo. Per prima cosa realizzerà il Roma Fiction Fest, probabilmente anche col sostegno dell’Apt, l’Associazione dei Produttori Televisivi, che sta valutando appunto l’opportunità di entrare anch’essa nella Fondazione. Dopo le prime due edizioni, che hanno consolidato il successo internazionale della manifestazione, quest’anno abbiamo voluto aggiungere gli ‘screening’ del prodotto italiano. Cioè, per la prima volta, assieme ai produttori, presenteremo i nuovi prodotti direttamente ai responsabili di rete delle più importanti televisioni, grazie al coinvolgimento di Rai, Mediaset e Sky. Certamente anche in questa edizione ci saranno importanti attori e protagonisti internazionali, ma la nostra intenzione primaria è quella di mettere sotto i riflettori il prodotto e i produttori di fiction.
Altro obiettivo della Fondazione è quello di puntare sulla formazione del personale dell’audiovisivo attraverso il finanziamento di corsi specifici.
Noi vogliamo fare una scuola sulla falsariga di quella di Robert Redford in America, che ha dato risultati molto efficaci nella formazione di nuove figure professionali adeguate. Quindi una scuola permanente che rafforzi la scrittura, il ruolo del produttore, la regia e tutti i mestieri che ruotano attorno al prodotto fiction. L’obiettivo è anche quello di produrre dei lavori che poi partecipano direttamente al Festival.
A proposito di Festival, il presidente Marrazzo ha detto che la Regione è pronta a incrementare l’investimento per il Festival del Cinema di Roma, in cambio di un ruolo più incisivo. Cosa succede su questo fronte?
La Regione Lazio è fra i soci fondatori del Festival e adesso stiamo valutando l’idea di mettere in prima linea la Fondazione. Comunque l’appuntamento resta un altro tassello fondamentale nell’ottica del rafforzamento del prodotto audiovisivo italiano nella dimensione internazionale. Abbiamo pensato a più risorse proprio perché riteniamo importante sostenere la vetrina del nostro prodotto per portarlo in modo più efficace sul mercato estero. Pensiamo al mercato arabo ma anche a Cina, India, Europa dell’Est e Sud America. Per fare questo però bisogna creare un sistema unitario, evitando di disperdere le risorse in mille rivoli. I governi che si sono succeduti in questi anni hanno sempre tagliato gli investimenti sulla cultura, ignorando che il cinema e la televisione possono essere canali autentici di promozione di un paese. Noi siamo pronti a creare una strada che, in collaborazione con le istituzioni centrali, possa funzionare da modello per tutte le regioni.
Si guarda anche alle imprese straniere?
Assolutamente si. È operante da gennaio il regolamento che consente alle produzioni straniere che vogliono investire sul nostro territorio il recupero anticipato dell’Iva. Questo dovrebbe spingere le produzioni straniere – che hanno sempre sottolineato una criticità al riguardo – a venire a girare in Italia. Dopo tanti anni trascorsi a Cinecittà so quanto è importante l’arrivo delle grandi produzioni americane, sia in termini di impatto per la comunicazione che di promozione della nostra offerta. Ci dovrebbe essere più attenzione nel creare questi momenti di attrazione. Ci stiamo provando. Proprio a questo obiettivo, seppur da un’altra prospettiva, risponde anche la Film Commission di Roma e del Lazio. È una struttura di servizi che noi potenzieremo con strumenti maggiori per dare più aiuto alle produzioni, affinché vengano a girare nelle nostra regione. La Film Commission, oltre che dare servizi alle produzioni, sta anche facendo un lavoro molto importante sui mercati internazionali.
A Cannes c’è stato anche l’annuncio di investimenti per quanto riguarda l’innovazione tecnologica. Di cosa si tratta?
Entro breve uscirà un bando europeo per l’innovazione tecnologica da 18 milioni di euro. E qui saremmo ben lieti di supportare iniziative importanti di innovazione che possono essere la digitalizzazione delle pellicole ma anche l’innovazione tecnologica delle sale. Nel nostro Paese scontiamo un ritardo tragico su questo fronte. Mettere sul tavolo una cifra del genere potrebbe essere un volano importante per stimolare progetti utili al comparto. Entro settembre-ottobre usciranno anche altri bandi e potremmo arrivare a cifre molto interessanti.
Cosa bolle in pentola per quanto riguarda il Polo dell’animazione?
È un’attività molto intelligente che ha proposto l’assessore Rodano e che noi sosterremo seguendo l’esempio francese, dove l’industria dell’animazione ha toccato importanti successi. Credo che investire su quel fronte, che copre il cinema ma sicuramente anche la televisione, significhi rafforzare un segmento dell’industria che produce molta occupazione. Basti citare il caso delle Winx, il fenomeno italiano – della Rainbow Entertainment – che ha trovato nel Lazio delle facilitazioni. Noi siamo stati ben felici di dargli una mano.