A che punto è l’enterprise grid computing

Secondo una ricerca effettuata da Oracle, sta aumentando presso le aziende nazionali la consapevolezza di dover adottare piattaforme grid, per rendere i sistemi It più flessibili ed efficienti.

Non è un mistero che da tempo Oracle stia spingendo verso il grid computing a livello enterprise, in quanto una struttura cluster di server permette alle aziende di rendere i propri sistemi informatici più efficienti e flessibili.


Secondo questa vision, come ha osservato Sergio Rossi, vice president Technology Sales di Oracle, da un mondo fatto di server separati (silos), tra loro non comunicanti, le aziende devono passare ad una piattaforma di server messi in condivisione, con componenti a basso costo, allocazione a richiesta e gestione unificata.


In questo caso i driver tecnologici sono dati dalla possibilità di utilizzo di industry standard, di storage condivisi, di server commodity, di interconnessione veloce e di sistemi operativi commodity a basso costo (Linux), ottimizzati per server da 1 a 4 Cpu.


Le imprese dovrebbero, quindi, incominciare ad avviare un percorso che, attraverso i due passi successivi, standardizzazione delle tecnologie e consolidamento dell’infrastruttura, porti all’adozione del grid computing e quindi all’automazione dei servizi.


E proprio per conoscere qual è l’atteggiamento delle imprese verso questo nuovo approccio tecnologico, Oracle ha già dall’anno scorso avviato un’indagine (Oracle grid index) sul grid computing, oggi giunta alla seconda edizione, affidandola a Quorcia (società europea di ricerche sui temi dell’It e del business).


Condotto a livello mondiale, in Europa lo studio ha coinvolto 603 Cio di aziende che operano in Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Benelux, Scandinavia e Spagna. Il target delle imprese interpellate ha riguardato per il 50% realtà con un fatturato di oltre un miliardo di euro e per la restante quota società da 100 milioni a un miliardo.


Gli indici su cui si è basato lo studio erano sei e riguardavano la standardizzazione, il consolidamento, la conoscenza dell’enterprise grid computing, i benefici previsti, il commitment e il Roi.


Per ognuno di questi indici il valore da attribuire andava da 1 a 10. A livello della media europea, l’indice emerso dalla seconda edizione dello studio (realizzato a marzo 2005) portava un valore del 4,4, contro un 3,1 dell’edizione precedente (fatta nel giugno 2004).


L’Italia è sotto la media, con un indice di 4 punti, in forte crescita però rispetto al valore di 2,8 emerso nel 2004.


Segno che negli ultimi mesi le aziende hanno fatto dei notevoli passi verso la conoscenza e la comprensione dei benefici dell’enterprise grid computing.


Oracle, confortata da questi risultati che confermano come l’enterprise grid computing stia entrando nelle strategie delle aziende, non ha mancato di sottolineare il suo commitment su questo fronte, che si è tradotto in Oracle Database 10g release 2, e Oracle Application Server 10g release 2.


La prima soluzione è stata progettata proprio per le infrastrutture di enterprise computing (sarà disponibile a metà 2005), che tra l’altro mette a disposizione avanzate funzionalità necessarie per gestire il clustering, il workload, l’alta disponibilità e l’automazione operativa.


Riguardo alla release 2 di Application Server 10g l’innovazione è data da nuove funzionalità per Soa (Service oriented architecture) dall’enterprise grid computing, dal miglioramento in fatto di business integration e intelligence, dalla gestione delle identità all’enterprise portal, dal mobile all’Rfid e J2Ee.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome