Una Oracle a tutto campo emerge dal primo keynote della manifestazione. Si gioca su SaaS, PaaS e IaaS. E il Cto promette un pricing allineato ad Amazon ed Azure.
È un Larry Ellison soddisfatto, sorridente, ironico, a tratti sornione, quello che è salito sul palco del Moscone Center di San Francisco per la sessione inaugurale dell’edizione 2014 di Oracle OpenWorld.
Un evento in continua crescita, che quest’anno raccoglierà intorno alla società, alla sua proposta tecnologica e soprattutto alla sua vision 60.000 partecipanti provenienti da ogni parte del mondo.
Per tacere, naturalmente, del numero di coloro che seguiranno l’evento da remoto: 7,1 milioni dichiara Judith Sim, Chief Marketing Officer, nella sua prolusione.
La parola d’ordine quest’anno è una sola: cloud.
E la positività di Ellison, nella foto durante il keynote, sembra voler dimostrare che per lui, per Oracle, il cloud è una scommessa ormai vinta, a dispetto di chi, in passato, ha parlato di ritardo o di poca convinzione.
Ellison rivendica le radici della sua scelta: ”Abbiamo portato tecnologia verso il cloud, scegliendo di essere presenti su tutti i layer: SaaS, PaaS, IaaS. Non avremmo potuto limitarci a specializzarci sulle applicazioni come Salesforce.com o sull’infrastruttura: dovevamo mettere tutto insieme”, spiega il manager, evocando una sorta di patto morale con i clienti.
”Abbiamo il più grande portafoglio SaaS di qualunque altro vendor” sostiene il nuovo CTO di Oracle, snocciolando linee di prodotto, applicazioni, verticals, numeri.
Parla di una prima wave del percorso verso il cloud, focalizzata sulla customer experience, di una seconda, dedicata allo Human Capital Management, e di una terza, appena iniziata, focalizzata sull’Erp.
Complessivamente Ellison sostiene di aver portato in cloud oltre 2.000 nuovi clienti negli ultimi dodici mesi.
E che dire di Hyperion? Portato in cloud quest’anno, in sei mesi ltre 150 clienti, 40 dei quali live, hanno spostato verso il cloud il loro reporting finanziario o il budgeting.
Ma non basta. ”Perché l’innovazione va portata a tutti i livelli. Ed è quello che abbiamo fatto”.
Il cuore di tutto è rappresentato dalla Oracle Cloud Platform, di fatto un set completo di servizi che consentono di sviluppare applicazioni cloud moderne e sicure.
”Una piattaforma che consente di spostare qualsiasi database o qualsiasi applicazione esistente semplicemente premendo un bottone, senza necessità di modificare il codice”.
Non solo. Consente anche di tornare indietro, qualora si cambiasse idea. Sempre senza dover riscrivere nulla.
Ed è questo un altro vanto per Ellison, secondo cui Oracle è la sola azienda che lascia libertà di scelta ai suoi clienti.
E di nuovo anche questo non basta. Perché ”siamo il solo cloud vendor che vi consente di utilizzare la piattaforma sulla quale sviluppiamo per estendere le vostre applicazioni SaaS”.
L’atout, anzi, gli atout, li lascia per il finale.
Perché guarda ai competitor, Ellison, giusto il tempo di sostenere che di fatto quasi tutte le applicazioni SaaS di classa Enterprise sono sviluppate sul suo database o su Java: Salesforce.com, Sap, Netsuite.
E se qualcuno volesse tornare sulla questione dei prezzi, Ellison è lapidario: ”Abbiamo lo stesso pricing degli Amazon Web Services, di Google, di Microsodft”.
Il finale è una promessa e per qualcuno una minaccia: ”Abbiamo appena incominciato”.
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