Un accordo amichevole, lo definiscono i manager delle due società. Una acquisizione che vale 13,5 miliardi di dollari.
16 dicembre 2004 Se a qualcuno sembravano tanti i 10,3 miliardi di dollari che Oracle si è
decisa a pagare per portarsi a casa gli asset (i clienti) di PeopleSoft, che
effetto fanno oggi i 13,5 miliardi che Symantec sborserà per
rilevare Veritas?
Queste ultime tre
settimane del 2004 si stanno consumando in una catena di acquisizioni che forse
sorprendono, ma che alla fine concorrono a disegnare uno scenario sempre più
delineato, nel quale la crescita si forza, laddove non si vede.
Nella sola
giornata di oggi, cita Bloomberg, 71 acquisizioni annunciate nei diversi settori
produttivi per un totale di 59 miliardi di dollari.
Nel settore
dei tecnologici, il conto è presto fatto.
Lenovo-Ibm, Oracle-PeopleSoft, per
non parlare dell’altra operazione, tutta statunitense a dire la verità, con la
quale Sprint e Nextel hanno deciso di fondersi.
E ora Symantec.
Una
volta completata l’acquisizione, ne nascerà una delle realtà più forti sul
mercato, con competenze che vanno dalla sicurezza, alla gestioni dei stemi e
dello storage, con un fatturato annuo di circa 5 miliardi di dollari.
La
società opererà con il nome di Symantec e continuerà a essere guidata da John
Thompson, mentre il chief executive di Veritas Gary Bloom assumerà il ruolo di
vice presidente.
Prima di entrare nel merito dell’operazione, è interessante
notare la differenza di toni con i quali è stata annunciata.
Chirurgico
l’annuncio di Ibm e Lenovo.
Bellicoso per mesi il rapporto tra Oracle e
PeopleSoft.
“Un accordo amichevole” lo ha invece definito Thompson. Un
accordo amichevole tra due aziende che condividono le stesse visioni sul
mercato.
Le malelingue sono servite.
Gli analisti sono concordi sulla
chiave di lettura. L’accordo rispecchia una fase di consolidamento in atto nel
mercato It. Un consolidamento che si declina però nella ricerca di trovare
alleanze che consentano di ampliare lo spettro di copertura del
mercato.
Magari rispondendo a un desiderio sempre latente nei clienti, di
consolidare il numero dei fornitori con i quali fare tenere relazioni.
Ed è
evidente che Symantec e Veritas rispondano perfettamente a questo tipo di
esigenza.
Per altro, in assenza di sovrapposizione nell’offerta delle due
aziende, l’acquisizione sembra dettata dalla necessità di rimanere competitivi
in un mercato dominato da giganti.
Sulla carta, la logica c’è.
Il punto,
semmai, è capire come integrare due aziende con due modelli di go-to-market
spesso diversi, con due culture profondamente differenti e che finiranno per
contare su un organico di 13.000 dipendenti.