In un 2023 denso di novità regolamentari per le imprese che operano nel commercio digitale, spicca fra tutte la recente approvazione (del 10 luglio 2023) della nuova Decisione di Adeguatezza da parte della Commissione Europea, che rende ufficiale il cosiddetto “EU-US Data Privacy Framework”, l’accordo riguardante i flussi di dati tra l’Unione e gli Stati Uniti.
Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale in Italia, commenta così questo sviluppo, a lungo atteso da tutti gli operatori del settore: “La decisione della Commissione Europea rappresenta un importante passo avanti per le imprese europee che intrattengono relazioni commerciali con gli Stati Uniti, aprendo la strada a un commercio online più fluido e sicuro, presupposto indispensabile per una cooperazione digitale più forte e prospera.
Questo consentirà una maggiore dinamicità dei mercati, a beneficio delle economie nazionali e dell’Unione. Il flusso transfrontaliero di dati permetterà all’economia europea di generare 720 miliardi di euro di indotto in più entro il 2030. Netcomm ha sempre sostenuto e incoraggiato la chiusura di questo percorso promuovendo iniziative di sensibilizzazione dei media e delle istituzioni”.
A beneficiare del nuovo quadro normativo saranno anche tutte le piccole e medie imprese (PMI) che caratterizzano il tessuto imprenditoriale italiano. Sono infatti numerose le attività in Italia che hanno necessità di trasferire dati personali negli Stati Uniti: basti pensare a tutte le PMI che negli ultimi anni hanno trovato nel commercio online un alleato per espandere la propria attività e che spesso utilizzano servizi erogati da aziende statunitensi, come cloud, social media e piattaforme di comunicazione. Inoltre, secondo Netcomm, la decisione della Commissione Europea avrà impatti diretti e indiretti che interesseranno in primis le imprese, con una possibile crescita di 60 miliardi di euro del valore dell’export annuale: oltre la metà proveniente dal settore manifatturiero.
“I trasferimenti di dati sono alla base dei rapporti economici tra Unione Europea e Stati Uniti, con un ritorno significativo per le imprese europee, che possono così allargare il proprio bacino di clienti attraverso l’accesso a un mercato di oltre 300 milioni di consumatori statunitensi. Non solo: anche i singoli cittadini europei potranno appurarne gli effetti positivi, in quanto il flusso transatlantico dei dati consentirà all’Europa di creare 700 mila nuovi posti di lavoro, molti dei quali altamente qualificati, in quanto legati allo sviluppo del digitale”, sottolinea Liscia.
Al contempo, tali flussi di condivisione di informazioni sono fondamentali anche per attività di ricerca, anticrimine o legate alla sicurezza. Sperimentazioni cliniche, studi epidemiologici, ma anche cybersecurity, lotta al terrorismo e contrasto di fenomeni fraudolenti e di riciclaggio: sono solo alcuni degli ambiti che, coinvolgendo attività di trattamento dei dati estremamente complesse e articolate, beneficeranno dell’esistenza un “framework” condiviso.
Senza dimenticare che la certezza giuridica del nuovo quadro garantirà il rispetto dei diritti e delle libertà dei cittadini europei, anche tramite meccanismi di vigilanza e sanzionatori in caso di inadempienza da parte dei singoli operatori: “Uno dei principali cambiamenti è la limitazione dell’accesso dei dati personali da parte delle autorità pubbliche statunitensi – che potrà avvenire solo in caso di estrema necessità, come per scopi di sicurezza nazionale e di contrasto penale – mentre il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti collaborerà con le istituzioni europee sul rispetto della conformità al nuovo framework.
Inoltre, il nuovo quadro normativo introduce un nuovo organo indipendente (Data Protection Review Court) con il compito di esaminare gli eventuali reclami dei cittadini europei e prendere misure correttive vincolanti, come la cancellazione dei dati raccolti. Sono tutti meccanismi pensati per assicurare che le aziende mantengano gli standard richiesti nel tempo, a tutela dei consumatori che potranno così sentirsi più sicuri durante i loro acquisti online”, conclude Liscia.
Per tutti questi motivi, Netcomm ha accolto con favore l’approvazione della nuova Decisione di Adeguatezza e invita le imprese ad approfondire il testo regolamentare, anche attraverso le occasioni di confronto offerte dal Consorzio.