I cybercriminali non fanno sconti a nessuno, e questa volta il famigerato REvil ha attaccato Acer, chiedendo un riscatto di 50 milioni di dollari.
Si tratta della cifra più alta mai chiesta dai criminali informatici; la società taiwanese ha finora rilasciato un commento molto generico su questo incidente di cybersecurity: «Acer monitora regolarmente i suoi sistemi IT e la maggior parte degli attacchi informatici è ben difesa. Aziende come noi sono costantemente sotto attacco e abbiamo segnalato recenti situazioni anomale osservate alle forze dell’ordine e alle autorità di protezione dei dati in più paesi. Abbiamo continuamente migliorato la nostra infrastruttura di sicurezza informatica per proteggere la continuità aziendale e la nostra integrità delle informazioni. Esortiamo tutte le aziende e le organizzazioni ad aderire alle migliori pratiche e alle discipline di sicurezza informatica e di essere vigili in caso di anomalie dell’attività di rete.»
Il gruppo di hacker ha condiviso immagini finalizzate a confermare il possesso dei dati crittografati.
Sebbene Acer non abbia fornito alcuna informazione sulla situazione, è presumibile che REvil abbia agito attraverso l’ormai famosa vulnerabilità scoperta in Microsoft Exchange.
Non è noto al momento in cui scriviamo se Acer abbia pagato il riscatto richiesto dai criminali; vi aggiorneremo sugli eventuali sviluppi di questo spinoso episodio di cybersecurity.