Big Blue amplia l’offerta del proprio gestionale nella direzione del manufacturing e della distribuzione. Nel mirino tutte le Pmi italiane che intendono scommettere sul terreno del rinnovamento tecnologico per crescere in competitività.
Nel 2003 le aziende italiane hanno prevalentemente concentrato le risorse in operazioni di razionalizzazione dei processi e dei costi, consolidando e integrando tecnologie già disponili in house. Una scelta forzata in periodi di stagnazione economica, ma che, con l’andare del tempo, non aggiunge vera competitività all’offerta. Entro il 2005, per non sparire dal mercato, queste stesse aziende dovranno iniziare, quindi, a porsi nuovamente il problema dell’innovazione, riprendendo a investire in infrastrutture It. Per traghettare le Pmi verso questi nuovi traguardi, Ibm si candida ancora una volta a svolgere il ruolo di partner tecnologico di riferimento, mettendo prodotti e servizi a disposizione di milioni di piccole e medie realtà, spesso sprovviste di una minima informatizzazione. Secondo gli ultimi dati Assinform, sono 1.625.000 le aziende che, in Italia, ancora non dispongono di una infrastruttura It.
“La gestione dell’innovazione da parte nostra ha una sola direzione, l’on demand – ha subito chiarito Francesco Strappa, vice president small and medium business Ibm South Region -. Ossia una condizione di mercato in cui le aziende si muovono da sempre e che, da parte delle imprese, richiede una riorganizzazione dei processi di business e, quindi, delle infrastrutture informatiche in grado di abilitarli. Solo in questo modo, infatti, è possibile realizzare un ambiente realmente aperto, integrato, virtualizzato e autonomico”.
Si inserisce in questa logica la riconcettualizzazione dell’offerta Acg, le applicazioni contabili gestionali di Ibm, inizialmente scritte in Rpg per la piattaforma As400 e da due anni integrate con il Web via middleware Websphere. Prossimo traguardo, lasciano intendere i responsabili della società, il completo affrancamento di queste applicazioni dai server iSeries, cui oggi sono ancora legate a doppio filo.
Un mercato in crescita
Sviluppate e supportate dalle due software factory italiane di Roma e Bari, le soluzioni di Big Blue contano già oggi un totale di 10-12mila utenti, 6.500 dei quali hanno installato, oltre al modulo base, anche il sistema gestionale. “Di questi ultimi – ha puntualizzato Saverio Saltini, Acg brand and business consulting services Smb Ibm Italy leader – circa 2mila sono già passati alle Acg Web Edition, l’ultima release del prodotto, mentre oltre 4mila clienti usano ancora la versione 2, la cui manutenzione scadrà il 31 dicembre del 2004″.
Disponibili sul mercato da oltre vent’anni, le soluzioni di gestione integrata di Ibm hanno fatturato, nel 2003, 28 milioni di euro in licenze, mettendo a segno una crescita di oltre il 20% sul risultato del 2002. “La diffusione delle Acg nelle Pmi non si ferma – ha continuato Saltini -. Nel primo quarter 2004 abbiamo registrato 38 nuovi clienti contro i 19 dello stesso trimestre 2003. L’utente tipo si conferma la piccola-media impresa, con una maggiore diffusione nelle piccole realtà: l’82% dei nostri clienti ha, infatti, meno di 100 dipendenti. Il 16% ne ha un numero tra 51 e 100; il 22% tra 26 e 50; e il 23% tra 11 e 25″.
Una grande diffusione delle Acg si segnala, infine, nelle aziende di produzione, una tipologia di impresa che attualmente incide per la metà sul numero dei clienti Ibm. Prende proprio le mosse da quest’ultimo dato il rilascio di una nuova suite integrata indirizzata ai processi dei settori produttivi e distributivi. “Il Sistema integrato di produzione, disponibile da settembre, – ha continuato Saltini – è una suite che risolve in modo efficace tutte le problematiche inerenti il ciclo attivo, quello passivo, il magazzino e il manufacturing. Contestualmente stiamo anche rilasciando una sottosuite per le aziende di distribuzione, il Sistema logistico integrato”.
In particolare, la nuova Sip è in grado di gestire la produzione come un processo end-to-end, dalla pianificazione della domanda alla realizzazione del prodotto; ottimizzare i tempi e i costi in termini di richieste, allocazioni, giacenze e lavorazioni; velocizzare il processo, offrendo una comunicazione rapida e una collaborazione effettiva tra reparti, clienti e fornitori; e, infine, basarsi su un sistema informativo flessibile e adattabile alle richieste aziendali. Il prezzo per 25 utenti è di 30mila euro.