Nato dalla fusione tra physical (ossia fisico/offline) e digital (quindi digitale/online), il termine phygital designa tutte quelle azioni che un’azienda può mettere in atto per creare un ecosistema integrato in cui il mondo fisico e la dimensione digitale convivono.
Ma la phygital experience non è soltanto uno strumento di supporto all’utente finale, lo è anche per il marketer che può rendere ancora più performanti i propri strumenti unendo il meglio dell’ambiente digitale (immediatezza, immersione e velocità) ai vantaggi del rapporto fisico (possibilità di interagire con le persone o valorizzare specifici elementi attraverso il contatto umano).
Su questa idea si fonda la recente proposta di Across – digital solution company specializzata nel performance marketing multicanale – che offre un servizio completo end-to-end: dalla generazione di lead qualificati fino alla vendita effettiva tramite contact center.
Ma quali sono in concreto i settori che più possono beneficiare di questo tipo di soluzioni?
In primo luogo, secondo Across, il settore sducation.
Grazie a campagne di digital marketing multicanale è possibile promuovere un corso di formazione su larga scala, obiettivo perseguibile sia attraverso strumenti di lead generation studiati ad hoc che attraverso azioni di posizionamento online che vadano a targhettizzare uno specifico sito di formazione e ne aumentino la visibilità.
Grazie all’attività di vendita, invece, si punta a portare materialmente iscritti nelle aule, attraverso un’attività di contact center – quindi di contatto diretto – che illustri gli obiettivi del corso e incentivi le iscrizioni degli utenti.
Phygital experience a tutti gli effetti, quindi, in quanto le risorse impiegate nascono dal digitale con un approccio multicanale, ma non possono prescindere – allo stesso tempo – dall’aspetto umano.
Secondo, il settore GDO.
La sinergia tra marketing e vendite, processo rafforzato da un approccio phygital del consumatore, è una soluzione particolarmente utile per tutti quegli store che dispongono di svariati punti vendita su un territorio, perché necessitano da un lato di aumentare la visibilità tramite il web, dall’altro di portare nuovi clienti nei punti vendita.
Un esempio tipico, in questo caso, è quello delle campagne geolocalizzate drive to store, grazie alle quali – ad esempio – è possibile mostrare in negozio l’SMS ricevuto per ottenere un omaggio o uno sconto particolare. Discorso valido, dunque, non solo per ciò che attiene alla GDO ma anche a ristoranti, negozi di abbigliamento e altre tipologie di store disseminati sul territorio.
Terzo: secondo Across le strategie phygital si rivelano particolarmente utili anche per il settore automotive.
Il motivo principale è la solidità del processo end-to-end, che riduce molto le possibilità di abbandono del funnel da parte dell’utente, inserendolo in un flusso che lo porta direttamente verso l’acquisto.
Il phygital unisce i touchpoint fisici con i touchpoint digitali (e viceversa) per ottimizzare la customer experience. Oggi si sta passando dal vendere un’automobile al vendere un’esperienza. I produttori, quindi, dovranno capire che finalizzare l’acquisto di un’auto non sarà più lo scopo principale.
Sergio Brizzo, CEO di Across, ha commentato: “In un’epoca in cui le tecnologie digitali sono sempre più orientate verso la creazione di customer experience interattive e stimolanti e in cui i consumatori non sembrano disposti ad abbandonare i vantaggi del mondo offline, il fenomeno phygital è la soluzione ottimale per soddisfare le esigenze del pubblico e per costruire un viaggio dell’utente ancora più personalizzato.
Se da una parte la pandemia ha incentivato i consumatori a adottare abitudini di acquisto più digitali, dall’altra ha portato a rivalutare il valore dell’esperienza fisica, dando impulso, come connubio di queste due tendenze opposte, al fenomeno phygital: la nuova frontiera della customer experience e uno dei principali trend delle strategie digital 2022”.