Messo a punto anche un accordo con MediaFactoring per dilatare ulteriormente i tempi di pagamento
Più tattica (che vuol dire lavorare su previsioni di vendita a brevissimo termine) e meno strategia. E’ così che Actebis ha intenzione di operare per rispondere all’attuale situazione di mercato. Che sa, comunque, di crisi, visto che Sergio Ceresa, numero uno della filiale italiana si domanda “In questo momento chi vende?”, ma è anche fatta di abitudini all’acquisto diverse “A oggi il valore di un ordine medio è al di sotto dei 2mila euro – riprende Ceresa – ed è molto frequente. Per cui il nostro fatturato che è cresciuto del 16% ha visto un balzo superiore in termine di processi d’ordine”.
Anche sul fronte pagamenti, “tipicamente seguendo il modello tedesco preferiamo i 30 giorni fine mese – spiega Ceresa – e ben poche volte ammettiamo pagamenti 60 giorni fine mese”) ci sono nuove modalità: Actebis ha infatti messo a punto un accordo con MediaFactoring per cui è possibile, sottoscrivendo un contratto con questa società, dilatare ulteriormente i tempi.
Ma tornando alla tattica, che è poi figlia diretta della nuova impostazione di marketing che contraddistingue Actebis Italia, va detto che questa vuole che il magazzino sia rifocillato rispetto alle richieste del clente, piuttosto che i desideri del vendor. Tra l’altro Ceresa elogia marchi come Asus (accordo siglato recentemente) dove “non c’è mai sovrabbondanza di prodotto, proprio perché la disponibilità è limitata”. Non sempre la pensano così i rivenditori, ma sicuramente il magazzino di Actebis ringrazia.
Intanto, Giovanni Ceglian, marketing manager, valuta attentamente le scorte e gli approvvigionamenti. “Grazie al fatto che siamo una realtà europea, siamo in grado di prevedere le campagne e le promozioni e di conseguenza portarci in casa prodotti che tendenzialmente saranno molto richiesti”. Actebis vuole evitare di perdere un business “prevedible” e soprattutto facilitato da battage pubblicitari a lungo respiro e che interessano anche molto il canale retail su cui il distributore ha messo gli occhi recentemente portandosi in casa anche buoni risultati (anno su anno il business cresce del 10-15%) e contratti interessanti come Il Gigante (cui Actebis fornisce anche consulenza sul merchandising), Carrefour (cui viene venduta anche la componentistica) e Finiper. Altro settore che funziona sono i consumabili, ma anche la business unit solution lavora tanto: “Peccato – dice Ceglian – che le proposte d’ordine siano molto più che gli ordini effettivi. Ma credo che sia tutto dovuto a un forte rallentamento delle gare e una grossa dilazione delle decisioni da parte delle aziende finali”.