Smartphone TIM

Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha pubblicato i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni relativi al secondo trimestre 2018.

Sulla rete fissa crescono le linee broadband e ultrabroadband. E anche sul mobile la parte del leone la fanno la banda larga e il traffico dati.

I dati corrono sulla rete mobile

In termini generali, per quel che riguarda le telecomunicazioni, la rete mobile dimostra una certa maggiore vivacità. Su base annua si registra infatti un aumento complessivo di 2,4 milioni di sim.

Le sim M2M (Machine to Machine) sono cresciute di ben 4,1 milioni. Al contrario, quelle solo voce e voce+dati si sono ridotte di 1,7 milioni di unità. Prosegue poi a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile e del traffico dati, che si sposta sempre più sui dispositivi mobili.

Nel secondo trimestre dell’anno le sim che hanno effettuato traffico dati hanno sfiorato i 54 milioni (+3,5% su base annua). Si registra un consumo medio unitario di dati stimabile in 3,63 GB/mese (+54,7%). Questa dinamica si riflette, come già da tempo si può osservare, nella costante riduzione degli sms inviati. Sono stati circa 6,5 miliardi (-35% su base annua).

Per quanto riguarda gli operatori, Tim sale al 31,2%, con una quota in aumento dello 0,9% rispetto a giugno 2017. Wind Tre (in flessione dell’1,6) vede assottigliare la propria quota che scende al 30,4%. Tuttavia, se si escludono le M2M, nonostante una quota in calo di 1,4 punti percentuali, Wind Tre rimane l’operatore principale con il 34,5%.

A tutta velocità anche sul fisso

I dati pubblicati da Agcom evidenziano che a fine giugno 2018 gli accessi complessivi della rete fissa si riducono di 100mila unità rispetto al trimestre precedente. Rimangono però sostanzialmente costanti su base annua.

Se complessivamente non ci sono eccessive trasformazioni, vi sono profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio. Nel giugno 2014 il 95% degli accessi alla rete fissa era in rame. Dopo quattro anni, questi sono scesi al 65%, pari a una flessione di oltre 6 milioni di linee.

Nello stesso periodo sono cresciuti gli accessi tramite tecnologie qualitativamente superiori. In particolare quelle in tecnologia FTTC (+5 milioni di unità), FTTH (+400mila) e FWA (+650mila).

Ciò si riflette in un aumento delle prestazioni della rete, in termini di velocità di connessione. Le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s erano poco meno dell’80% di quelle broadband e ultrabroadband nel giungo 2014. Sono passate al 28% nel giugno 2018. Un trend opposto hanno fatto registrare le linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s, il cui peso è salito dal 2 al 38%.

In particolare, quelle con velocità superiore a 100 Mbit/s sono aumentate su base annua di oltre un milione. Per quanto riguarda gli operatori, il quadro competitivo complessivo vede Tim quale maggiore operatore con 44,7%. Seguono Vodafone, Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15% circa.

L’uso di Internet

Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, Agcom fa riferimento ai principali cinque Paesi europei: Italia, Germania, Regno Unito, Francia e Spagna. Il tempo di navigazione giornaliera per persona nel mese di giugno supera le due ore. Ciò equivale a una crescita di circa il 4% rispetto al dicembre 2017.

Ai primi posti per utenti unici si collocano, in tutti i Paesi considerati, Google e Facebook. Con quote, sul totale dei navigatori, rispettivamente pari al 95 e 80% circa. Instagram ottiene buone performance in Italia, Inghilterra e Spagna, raggiungendo oltre il 50% degli internauti. Twitter, invece, è maggiormente utilizzato in Spagna e Regno Unito.

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