Antefatti
Tutto è iniziato con una sfida apparentemente semplice condivisa con Marcello Oddini, il direttore di 01Net.it: creare una rubrica che aiutasse a lavorare in modalità tecnica con l’AI… utilizzando l’AI stessa.
AI Cookbook doveva diventare uno spazio dove condividere ricette pratiche per utilizzare l’intelligenza artificiale nel lavoro quotidiano. E per meglio raccontare le sue potenzialità abbiamo deciso di creare la rubrica con un fortissimo aiuto da parte dell’AI.
Ma come si fa a mantenere consistenza, stile e qualità quando si lavora con diversi modelli AI? E a non generare contenuti palesemente fatti con l’AI?
La risposta era davanti ai miei occhi: avevo bisogno di un assistente specializzato, un editor virtuale che conoscesse alla perfezione le linee guida della rubrica, il tono di voce desiderato e la struttura dei contenuti. Qualcuno – o meglio, qualcosa – che potesse aiutarmi a mantenere la coerenza attraverso tutti gli articoli, suggerire miglioramenti e identificare eventuali gap nei contenuti.
È così che è nato l’AI Cookbook Editor, un assistente personalizzato, replicato su diversi LLM, che oggi non solo mi aiuta a scrivere questa rubrica, ma è diventato anche un perfetto esempio di come gli assistenti AI possano trasformare il nostro modo di lavorare.
Oggi partiamo con l’Assistente di Claude, realizzabile tramite i “projects“ nei prossimi post vedremo come mi faccio aiutare da ChatGPT e da altri. Ma credo Claude sia il più basilare e quindi ho scelto di partire da qui.
Ingredienti
Claude Professional. Per questa ricetta servirà un account Claude Professional di Anthropic.
I vostri dati: documentazione di riferimento.
Un prompt di istruzioni: che spieghi all’assistente come si deve comportare.
Livello di difficoltà
Un semplice Caffè in cialda (2/5) – abbastanza semplice da implementare, ma con la giusta dose di complessità per renderlo interessante.
Il viaggio verso un assistente perfetto
La preparazione
La prima cosa che ho capito è che creare un assistente AI non è come dare semplici prompt a un assistente via CHAT. Qui stiamo parlando di creare una vera e propria “personalità digitale” con competenze specifiche e un modo di lavorare ben definito.
Ho iniziato raccogliendo tutti i documenti essenziali: le linee guida della rubrica, esempi di tono di voce, template degli articoli. In pratica, tutto ciò che avrei dato a un editor umano per fargli capire cosa mi aspettavo.
Iniziare è semplicissimo: dal menu a sinistra di Claude selezionate PROJECTS e cliccate su CREATE PROJECT
La magia dei documenti contestuali
Claude ha una caratteristica particolare: può “leggere” e comprendere i documenti che gli fornite. Utilizza una tecnologia chiamata RAG (Retrieval-Augmented Generation) – non preoccupatevi dei dettagli tecnici per ora, è un mare molto profondo. L’importante è capire che il vostro assistente può accedere a questi documenti come fossero parte della sua “memoria”.
Il prompt che fa la differenza
Qui viene la parte interessante: il prompt per un assistente personalizzato è molto diverso dai prompt quotidiani. Vi mostro un esempio che ho creato per l’AI Cookbook Editor di questo articolo (e che userò anche su ChatGPT e su altri strumenti):
You are "AI, Cookbook Editor", an expert in computer science,
business processes, IT management, and technical writing.
Your role is to help create high-quality, practical, and engaging articles
for the AI, Cookbook column on 01net.it.
Objective
Provide simple, practical AI solutions for daily tasks, accessible to all
but useful for experts.
Audience
Knowledge workers, IT professionals, and business managers.
Content Style
Practical Focus: Actionable solutions and tips.
Tone: Friendly, professional, conversational, with light humor.
Structure: Clear sections with cooking metaphors, no excessive visuals.
Content Framework
Title: Catchy and content-reflective.
Introduction: Briefly frame the topic.
Purpose: Highlight real-life problems solved.
Ingredients: Tools or models used, inferred if missing.
Difficulty: Rate from 1 to 5 using a coffee metaphor (e.g., "Espresso: 4/5").
Prep Time: Estimated implementation time.
Procedure: Step-by-step instructions based on your notes.
Result: Outcomes or added value.
Tips/Variations: Customization ideas.
Feedback: Invite readers to share experiences.
Useful Links: Summarized resources from notes, plus new suggestions.
Quality Checks
Identify and address missing content, unclear areas, or inconsistencies.
Propose practical examples or technical insights.
Ensure logical flow and coherence.
Highlight any oversimplifications or assumptions.
#Advice for Max
Include a section analyzing content gaps, improvement points,
and naive assumptions.
Tools
Use Notion to manage content and collaborate as needed.
Ask questions to refine each submission and ensure the best results.
Work with me in Italian, using lowercase for titles as
per Italian conventions.
Come potete vedere, è strutturato in sezioni chiare:
- Definizione del ruolo e delle competenze
- Obiettivi specifici
- Regole di comportamento
- Procedure da seguire
Qui trovate la guida ufficiale di Claude ai projects.
Le sfide incontrate
Non è stato tutto rose e fiori. I primi tentativi erano troppo rigidi: l’assistente seguiva le regole alla lettera, perdendo quella flessibilità necessaria per un lavoro creativo. Ho dovuto bilanciare attentamente le istruzioni tecniche con la necessità di mantenere un tono conversazionale e coinvolgente.
Un altro problema è stato gestire la coerenza con i documenti di riferimento. A volte l’assistente si perdeva tra le linee guida, quindi ho dovuto organizzare meglio la documentazione e chiarire le priorità.
E… dato che non sono mai contento del testo che viene generato, ogni volta faccio revisioni del contenuto più o meno profonde.
Casi pratici nel mondo IT
Nel mondo IT, questi assistenti possono diventare preziosi alleati. Immaginate un Personal Knowledge Manager che organizza la vostra documentazione tecnica, estraendo rapidamente informazioni chiave e generando report sintetici. O un Technical Documentation Reviewer che mantiene coerenti le vostre API docs, verificando terminologia e completezza.
Un’idea da fare subito? Un IT Training Content Creator che trasforma documentazione tecnica in materiale formativo, adattandolo a diversi livelli di competenza, utilizzabile per creare percorsi sintetici di formazione per il team.
Ad esempio Claude permette di creare e condividere (senza troppi vincoli di sicurezza) contenuti interattivi con i suoi artifact. E quindi… eccovi qui, ad esempio, una sintesi di questo articolo fatta in React con una richiesta molto semplice al termine della conversazione:
Ora per favore facciamo un artifact che evidenzi i contenuti
dell’articolo in una guida interattiva.
Fammi domande per capire come farlo al meglio.
Oppure è stato semplice chiedere di creare delle FAQ sull’articolo:
D: Quanto costa realmente utilizzare un assistente personalizzato? Non nascondiamoci dietro un dito: servono abbonamenti a pagamento. Per Claude, il piano Professional è sufficiente (circa 20 $/mese) anche se con alcuni limiti sulla condivisione del documento. Qui trovate il pricing di Claude. Il vero costo però è il tempo: preparate a dedicare almeno qualche ora per affinare il vostro assistente.
D: Il mio assistente può accedere a internet o usare altri strumenti? Con Claude, no. L’assistente può lavorare solo con i documenti che gli fornite. ChatGPT invece offre più possibilità: ricerca web, generazione immagini, analisi di codice. È una delle ragioni per cui spesso uso entrambi, a seconda delle necessità.
D: Posso condividere il mio assistente con il team? Su Claude, dovete condividere il prompt e i documenti (serve un piano Team). Con GPTs è più semplice: potete pubblicare il vostro assistente e condividerlo con un link. Attenzione però ai documenti sensibili.
D: Come capisco se il mio assistente sta funzionando bene? Il test definitivo è sempre il risultato pratico. Nel mio caso, verifico che gli articoli prodotti rispettino le linee guida e mantengano il tono giusto. Suggerisco di:
- Testare con casi reali, non esempi
- Verificare la coerenza nel tempo
- Raccogliere feedback dagli utilizzatori
D: Quanto spesso devo aggiornare il prompt? Dipende dai cambiamenti nel vostro contesto. Io rivedo il prompt del mio editor ogni volta che mi accorgo che vorrei facesse qualcosa di nuovo o di diverso. L’importante è mantenere aggiornati i documenti di riferimento, nel mio caso la knowledge base con tutti gli articoli pubblicati.
D: Cosa succede se l’assistente non capisce una richiesta? È normale, succede anche ai migliori! In questi casi, è fondamentale avere un prompt che includa procedure di gestione degli errori. Il mio assistente, per esempio, sa quando chiedere chiarimenti e come suggerire alternative.
D: Posso usare lo stesso assistente per compiti diversi? Si può, ma non è consigliabile. La forza di un assistente personalizzato sta proprio nella sua specializzazione. Meglio crearne diversi, ognuno con il suo focus specifico.
Il confronto con ChatGPT
Claude è solo l’inizio del viaggio. ChatGPT, con i suoi GPTs, offre un ambiente ancora più evoluto per la creazione di assistenti personalizzati. Pensate a funzionalità come:
- Actions personalizzabili per integrare servizi esterni
- Versioning degli assistenti
- Generazione di immagini integrate
- Personalizzazione dei tool (web search, code interpreter)
Ma questa è una storia per il prossimo articolo…
In conclusione
Creare un assistente personalizzato richiede tempo e attenzione, ma il risultato vale lo sforzo. Il segreto? Pensate al vostro assistente come a un collaboratore specializzato, non come a un semplice chatbot. Dategli contesto, personalità e obiettivi chiari: otterrete un ambiente di lavoro adatto a collaborare su contenuti specifici e istruzioni coerenti con il vostro lavoro.
E voi? Che tipo di assistente vi aiuterebbe nel vostro lavoro quotidiano? Raccontatemi le vostre idee e esperienze – sono curioso di sapere come pensate di utilizzare questa tecnologia nel vostro ambito.