L’ambiente virtuale clusterizzato con Ibm virtual desktop dal business partner ragusano Ricca consente di riutilizzare un centinaio di computer obsoleti. Con opensource.
Interessato alla creazione di un’infrastruttura virtual desktop al fine di ottimizzare il proprio parco It, anche in ottica green, il Comune di Messina ha ridisegnato il suo sistema informativo dotandosi di una soluzione Ibm particolarmente attenta agli aspetti di Business continuity.
Coadiuvato da Ricca srl, che si è aggiudicata il bando, il Comune di 250mila abitanti, 13 sedi decentrate in 6 circoscrizioni, per un totale di 200 Km quadrati, ha optato per un cloud privato e il consolidamento di 120 desktop con un solo Ibm BladeCenter E, tre lame Hs22 e uno storage Ibm Ds 3400 collegati tra loro tramite switch Fc.
L’obiettivo prefissato dal committente al system integrator ragusano era, infatti, comprensivo di aspetti relativi a flessibilità e mobilità del parco pc attraverso uno strumento di gestione centralizzata, al fine di assegnare le risorse in maniera dinamica, svincolando l’utente dal device assegnato. In termini di sicurezza il mandato era, inoltre, quello di poter controllare e proteggere una sola infrastruttura fisica, al posto dei numerosi sistemi remoti esistenti in precedenza.
In tal senso va letta anche la scelta di utilizzare Linux Ubuntu Desktop Edition come client virtuale, per ridurre i costi di licenza di sistema operativo, Office Suite, utilizzando Open Office e antivirus.
Partiti con la sostituzione di 20 postazioni, l’ambiente virtuale clusterizzato con Ibm virtual desktop permette ora all’organizzazione del comune di ridurre i costi e la complessità, diminuendo i rischi per la sicurezza legati alla gestione dei desktop. Espandibile fino a 14 server fisici e quattro cassetti storage in cascata, l’infrastruttura disegnata dal business partner Ricca sulle esigenze del Comune di Messina, permette di riutilizzare, almeno in questa fase iniziale, circa un centinaio di pc ormai obsoleti.
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