Indirizzato ai server biprocessore low-end e mid-range, l’ultimo nato in casa Intel eredita l’architettura dal Pentium 4 e può ragiungere 2,2 GHz
Per lungo tempo se ne è parlato e finalmente è arrivata la data fatidica.
Oggi Intel rilascia ufficialmente il nuovo chip Xeon per configurazioni
biprocessore, ossia quel prodotto che sinora è stato conosciuto con il nome di
Prestonia. Ricordiamo che si tratta di un processore indirizzato ai server
low-end e mid-range e che si basa su un’architettura eredita dal Pentium 4. È
per questo che dalla denominazione è scomparsa la dicitura Pentium III, come
invece accadeva per gli ultimi Xeon.
Visto da molti come dispositivo di transizione tra la vecchia generazione di
Xeon e la prossima generazione di Itanium (McKinley), il nuovo chip vanta un
processo costruttivo a 0,13 micron, una frequenza massima di 2,2 GHz, una cache
di secondo livello da 512 KB, un bus di sistema da 400 MHz e il supporto di 144
nuove istruzioni Sse per la gestione del multimedia. A ciò si aggiunge
l’integrazione della tecnologia Hyper-Threading che consente di far vedere al
software la singola Cpu come se fossero due. In pratica, all’interno del chip è
stata raddoppiata una sezione specifica del core (in termini di spazio è circa
il 5%), il che consente di avere un’elaborazione in parallelo delle istruzioni
software, pur mantenendo un’unica cache, una sola Fp, una sola Alu e via
dicendo. Secondo quanto afferma Intel, se l’applicazione può sfruttare il
multi-threading, questo artificio tecnologico consente un incremento delle
prestazioni del 30%.
Assieme al nuovo Xeon, Intel ha reso anche disponibile il chipset E7500 che
consente di utilizzare la memoria Ddr 200. I primi server con a bordo il nuovo
processore dovrebbe essere in commercio entro la fine di
marzo.