Alta tecnologia nella Silicon Wadi

Netstime ha visitato alcune realtà avanzate nel settore delle telecomunicazioni in Israele.

Come il carattere dei suoi abitanti, Israele è una nazione che non ama i mezzi toni. Tra le altre cose ne deriva, per la più “giovane” delle vecchie nazioni europee (perché come tale va considerata a dispetto della collocazione geografica), una tendenza a raggiungere vette di eccellenza nell’economia e nella tecnologia in particolare. Tendenza che in questi ultimi mesi torna a stemperarsi in quelle endemiche situazioni di conflitto dalle quali Israele e i suoi vicini mediorientali non sembrano purtroppo essere capaci di uscire.
In occasione del recente Telecom Israel, www.netstime.com ha visitato alcune tra le più interessanti realtà imprenditoriali nel settore delle telecomunicazioni avanzate della regione a nord di Tel Aviv, la cosiddetta “Silicon Wadi”.

Allot Communications

A fronte dei numerosi servizi multimediali teoricamente implementabili sul versante della clientela degli Isp, gli amministratori di questi ultimi spesso non dispongono di un unico strumento che consenta loro di assegnare, ai diversi servizi, risorse sufficienti e soprattutto garantite. Lo stesso vale per gli amministratori di reti aziendali per quanto concerne i flussi intranet. La gestione di tali risorse è la mission delle soluzioni di questo pioniere del “bandwidth management”, fondato nel 1996 e oggi in concorrenza con aziende come Cisco, Orchestream, Alteon e Packeteer.
Le principali tendenze di mercato identificate da Allot sono la crescente richiesta di soluzioni per il controllo del QoS negli accessi a larga banda, la maggiore diffusione di applicazioni streaming, e l’esigenza da parte di Telco e provider di incrementare profittabilità e scalabilità attraverso il “provisioning”. Tutto questo porta Allot a sviluppare una soluzione integrata hardware e software che poggia essenzialmente su NetEnforcer, una piattaforma di packet shaping che va collocata tra la rete del cliente e il router di connessione Wan. Il ruolo di NetEnforcer è quello di identificare i singoli pacchetti che attraversano l’interfaccia Wan/Lan, marcandoli con appositi “tag”. L’altro lato della soluzione si chiama NetPolicy, una potente console Windows dall’interfaccia molto intuitiva, che sulla base di una directory di utenti e servizi a essi forniti permette di impostare e gestire nel tempo i livelli di servizio previsti dal contratto (nel caso per esempio di Isp) o dalla funzione nel caso di servizi erogati da una intranet aziendale. L’assegnamento delle singole risorse avviene in modo dinamico e immediatamente riscontrabile sia sul lato server, sia sul versante client.

Be Connected

Le origini di questa startup riflettono molto bene la struttura di un’industria fortemente orientata al capitale di rischio. Be Connected è una spin-off del gruppo Telrad Networks, un’azienda del gruppo di investimento Koor, che vanta una delle storie più antiche di fornitore degli operatori di telecomunicazione israeliani. Nel 1998 una inattesa crisi finanziaria spinge Telrad a modificare il proprio assetto, tipico delle conglomerate, in quello di una vera e propria azienda virtuale che funge in pratica da incubatore tecnologico. Be Connected è la prima società indipendente nata, nel 1999, da questa strategia ed è stata finanziata in parte con i fondi di Telrad e in parte con il sostegno del Chief Scientist. Alla rete di società indipendenti appartiene anche ComMatch e uno stuolo di imprese come Aptonix (digital loop) NetEye (software di Operation System Support), Fibrinet (firewall), Galaxtel (streaming multimediale) e altre.
Be Connected è focalizzata sull’access point, la delicata interfaccia tra la linea del cliente di una Telco o di un provider (il cosiddetto ultimo miglio) e la prima centrale di commutazione. Un segmento che in questo momento in Italia, è davvero “rovente”, dal punto di vista tecnologico e normativo. La particolarità della soluzione Tas (Total Access Solution) di Be Connected è la capacità di operare simultaneamente come sistema Fiber to the curb/building, che come Dslam (xDsl Access Multiplexer), grazie a un approccio modulare e integrato. Uno dei vantaggi di questo flessibile sistema è la scalabilità di un dispositivo capace di adattarsi a ogni futura tecnologia di accesso implementata da un gestore.

Commatch

Si fa presto a dire Voip. I tentativi di implementazione intranet e i primi servizi proposti a livello residenziale si scontrano non tanto con le evidenti problematiche di QoS, soprattutto con la questione della terminazione delle chiamate. Il problema del Voip, oggi, è raggiungere le centinaia di milioni di telefoni normali e interfacciarsi con i servizi di rete Pstn. E’ insomma un problema di convivenza con standard affermati come l’Ss-7. L’obiettivo di ComMatch, un’altra azienda della galassia Telrad Networks, è la fornitura di piattaforme gateway tra le infrastrutture (e i servizi) degli operatori di nuova generazione e i tradizionali sistemi Pots. La famiglia Duet propone una serie di soluzioni ampiamente sperimentate di voice gateway e conversione di protocollo, veri e propri ponti tra due realtà così diverse. L’integrazione avviene a svariati livelli. Fisico, tra semplici collegamenti fissi ma anche attraverso link via cavo, satellitari, cellulari, Wll; a livello di sistemi di accesso, con la piena compatibilità con Ip over Atm e le tradizionali reti a commutazione di circuito; e infine a livello di protocollo, con la già ricordata compatibilità Ss-7 ma anche V5.2, Gr-303 e con gli standard di conferencing come H.323. Tre le scelte possibili: Duet 3000 per l’interconnessione con reti Pstn/Tdm, Duet 6000, specializzata nel dialogo Ip/Pstn e Duet 9000, una piattaforma di interconnessione tra reti Atm e tecnologia xDsl.
Interessante, per ComMatch, è anche il discorso della collaborazione con altre imprese high-tech israeliane. Come nel caso di BreezeCom, che con ComMatch ha da poco sviluppata una soluzione di Ip Telephony per infrastrutture a larga banda wireless.

Exent

Un click sull’icona e il programma si apre nella sua solita finestra. Fin qui, niente di eccezionale. La differenza è che l’eseguibile appena attivato non risiede, come dovrebbe, sul computer sul quale avviene di fatto l’esecuzione, ma su un server remoto. Questa, in buona sostanza, la peculiarità di Exetender, che Exent ha sviluppato per la distribuzione di programmi “off the shelf”, pacchettizzati, attraverso connessioni Internet a larga banda. La startup specializzata in applications on demand ha ovviamente preso contatti con la milanese e.Biscom, ma il suo prodotto è già in funzione sui portali Internet di Singapore Telecom e della svedese Telia, che con Exetender ha realizzato il suo sito di giochi online “GOA”. Il requisito consigliato per la distribuzione di applicazioni con questo sistema è un collegamento non inferiore ai 256 Kbps, la norma in questa fase di lancio dei servizi Adsl residenziali. Con Exetender è possibile far eseguire qualsiasi file .exe remoto: giochi, applicazioni office, educational, training. E la piattaforma si presta bene alle esigenze di editori di portali, Isp e naturalmente Application Service Provider. E’ bene sottolineare che il modello adottato da Exent è quello del thick-client. I programmi vengono eseguiti sul client a partire da un drive virtualizzato. E tutto questo implica anche un carico molto minore sui server impegnati.
I responsabili di Exent – ex-militari, come tutti i tecnologi delle startup israeliane, uno dei pochi eserciti al mondo che comunica attraverso una rete cellulare digitale protetta sviluppata e costruita esclusivamente con mezzi e laboratori propri – non si sbilanciano sugli algoritmi che consentono a Exetender di cifrare in modo robusto il flusso dei dati tra i server e i client. Spiegano però che Exetender funziona in modo adattativo. Quando si apre un programma per la prima volta attraverso la normale interfaccia del browser, l’esecuzione è più lenta. Poi, man mano, grazie a un sistema di caching, i tempi migliorano e per chi usa il programma è come se quest’ultimo risiedesse su un disco locale. Il vantaggio? Poter offrire a modeste somme pay-per-use una marea di programmi che nessuno acquisterebbe o scaricherebbe tutti insieme.

mPrest

Il mercato del Wap non ha finora mantenuto le iniziale promesse, ma la colpa può essere in parte attribuita alla mancanza di servizi fruibili in modo efficace, attraverso un’interfaccia che soffre comunque di grosse limitazioni. La società mPrest (ma alla fondazione si chiama WapDwap) è convinta di poter colmare il vuoto dei servizi con un’originale sistema di estrazione delle informazioni che consente di esportare in tutta semplicità sui nostri telefonini i contenuti normalmente reperibili sui siti Web. La Personal Consolidation Platform si avvale di esclusivi algoritmi di riconoscimento di forme per copiare le informazioni Html in modo intelligente, non sulla base dell’originale contenuto testuale ma in funzione di come il contenuto appare nella finestra del browser. Il sistema prevede un’iniziale fase di selezione, che però non comporta una lunga serie di domande e di opzioni da contrassegnare, come avviene nei portali personalizzabili. L’utente deve semplicemente evidenziare sulla pagina Web l’informazione che intende esportare e trascinarla in una finestra laterale, dove viene riprodotta una emulazione software del dispositivo mobile o palmare che verrà utilizzato per la consultazione. E’ possibile aggiungere un numero indeterminato di dati, che ovviamente devono essere concisi: quotazioni di borsa, dati meteo, notizie brevi, ma anche prezzi di prodotti e così via. Una volta definita la “micropagina”, il sistema mPrest si occuperà di trasmettere al telefonino (o all’organizer) i contenuti aggiornati, in una forma molto compatta e facilmente navigabile anche su schermi di ridotte dimensioni. Non è necessario che il telefonino supporti il protocollo Wap, perché la piattaforma mPrest supporta protocolli e linguaggi come l’Html, il Wml, l’Hdml, il giapponese i-Mode e il tradizionale Sms.
La clientela mPrest è costituita dai gestori delle reti cellulari e dagli editori dei portali di informazione e transazionali, con il preciso scopo di incrementare i volumi di traffico telefonico e le opportunità di business legate ad attività di e-commerce e trading.

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