Buone notizie per Amazon: un giudice ha infatti fermato l’assegnazione a Microsoft della mega commessa della Difesa americana.
Ricordiamo che il contratto per la gestione del cloud, denominato Jedi, vale l’astronomica cifra di 10 miliardi di dollari in 10 anni.
A prendere questa decisione è stato il giudice Patricia Campbell-Smith, che ha anche imposto ad Amazon di depositare 42 milioni di dollari come costi, laddove la società di Jeff Bezos dovesse perdere la causa.
Al momento Amazon non ha voluto commentare la sentenza, tuttavia nel ricorso presentato si fa riferimento a numerosi errori di valutazione e (sopratutto) a una palese interferenza politica che hanno influito in maniera decisiva sulla decisione della Difesa di affidare a Microsoft la commessa Jedi.
Infatti, è ben noto come fra Jeff Bezos e Donald Trump non corra affatto buon sangue, e molti rumors su un dispetto del Presidente americano al Ceo di Amazon sono apparsi fin dalla notizia della assegnazione del contratto decennale a Microsoft.
Microsoft si è detta delusa dal ritardo causato da questa sentenza, ma che nutre fiducia nel Dipartimento della Difesa. Inoltre la società di Seattle ritiene di essere dalla parte della ragione, e che i fatti emergeranno nella loro chiarezza durante il processo.
Si tratta solo del primo capitolo di una guerra legale che, vista l’entità della posta in gioco, si combatterà senza esclusione di colpi.
Nessuno rinuncia a cuor leggero a 10 miliardi di dollari; inoltre sullo sfondo (ma non troppo) ci sono le profonde inimicizie fra i protagonisti di questa intricata vicenda.
Senza scordare una data chiave: il 3 Novembre 2020, data in cui verrà eletto il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Difficile immaginare se per allora si sarà giunti ad una parola fine, ma se così non fosse il risultato delle urne elettorali potrebbe avere un peso determinante sull’esito della causa.
Sarebbe il caso che i due contendenti si spartissero il lavoro. Ne guadagnerebbe sopratutto la qualità.