Amazon, la logistica e il futuro del libro

L’apertura del centro logistico di Piacenza e la presenza del senior vice president International Diego Piacentini offrono l’occasione per una riflessione sulle strategie della società e sul futuro del libro e del commercio elettronico.

Centocinquanta persone già assunte. Trecentocinquanta per sostenere il picco di Natale. Duecentocinquanta a regime, con una presenza femminile per almeno il cinquanta per cento della forza lavoro complessiva.
Sono questi i numeri più importanti, in un momento difficile come quello attuale, legati all’apertura del polo logistico di Amazon in Italia, a Castel San Giovanni, in Provincia di Piacenza.
Un centro logistico che occupa attualmente 25.000 metri quadrati e dal quale la società dichiara di poter raggiungere entro tre o quattro ore il 70% della sua utenza.
E che, soprattutto, è semplicemente il primo step di un processo di insediamento decisamente più esteso.

All’inaugurazione del centro era presente anche Diego Piacentini, senior vice president International di Amazon, che ha ricordato come quello di Piacenza sia il diciassettesimo centro di distribuzione aperto dalla società in questo 2011, per un totale di 60 centri in tutto il mondo.
”Un anno fa abbiamo iniziato le nostre attività in Italia, ma all’epoca l’apertura di un centro di distribuzione nazionale non era nei programmi. La decisione è stata presa in aprile a Seattle: ci siamo resi conto che il business in Italia stava crescendo a un ritmo così sostenuto da giustificare l’investimento. Il fatto che meno di sei mesi dopo il centro sia entrato in operatività è la dimostrazione che non è vero che in Italia non si possano fare le cose in fretta e bene”.
E se sulla velocità di realizzazione del progetto il merito va anche a un ecosistema locale che ha creduto fortemente nell’iniziativa, che ”crea nuove opportunità di lavoro in un territorio crocevia, che vive soprattutto sull’industria pesante”, come ha ricordato Carlo Giovanni Cappelli, sindaco della cittadina piacentina, ad Amazon va il merito della flessibilità nel proprio business plan.
”Nel piano di budget del 2011 l’Italia non c’era – ha precisato ancora Piacentini – . Abbiamo dato il via all’investimento semplicemente perché era un investimento da fare. Ed è fondamentale poter contare su una capacità di investimento flessibile, in grado di gestire anche l’imprevedibilità”.

A guidare il centro Stefano Perego, general manager di Amazon Logistica.
È Perego che parla dei tre chilometri di scaffali e dei 3.000 posti pallet oggi disponibili. E di una struttura sviluppata con attenzione all’impatto energetico: ”Il tetto è coperto da pannelli fotovoltaici, che oltre a garantire l’autosufficienza della struttura, producono energia in grado di rispondere al fabbisogno di mille famiglie”.
Allo stesso modo, prosegue il manager ”ci preme gestire in modo ottimizzato l’inbound del trasporto, così come puntiamo all’ottimizzazione del packaging, con l’obiettivo di risparmiare spazio fisico in un’ottica di risparmio energetico. In fondo, il packaging continua a essere studiato per i negozi fisici: vogliamo contribuire, anche partecipando ai lavori delle associazioni di categoria, a creare una nuova cultura dell’imballo pensata proprio per i negozi vertuali”.

Il centro è al momento in fase di startup, per questo ora si lavora full time, 24 x 7, mentre a regime, ed escluso il periodo natalizio, l’operatività sarà garantita su due turni.
Parimenti, non tutte le merceologie trovano già spazio sugli scaffali.
”Quel che ancora non riusciamo a consegnare da Piacenza viene come prima gestito dai centri limitrofi europei. Del resto, facciamo parte di un network globale e integrato”.
In prospettiva, anche i prodotti dei merchant, vale a dire i venditori che sceglieranno di avvalersi della logistica di Amazon, verranno gestiti dal centro di Castel San Giovanni, anche se la logica del network europeo sarà fondamentale per quegli operatori che decideranno di appoggiarsi ad Amazon per espandere la propria attività anche in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna.

Se l’infrastruttura gestionale è identica per tutti i centri di distribuzione, nel centro di Piacenza, ancora sottodimensionato per prodotti e dipendenti, gran parte delle attività di gestione sono svolte ancora manualmente.

È tuttavia inevitabile che la presenza di Piacentini all’evento di inaugurazione del centro porti l’attenzione anche sugli aspetti più strategici legati al business di Amazon.
Così, interrogato sulle reazioni di Amazon sulla Legge Levi che limita gli sconti sui libri, Piacentini ricorda che la legge in realtà è stata presentata prima che Amazon aprisse in Italia: ”E in ogni caso siamo abituati a lavorare in Paesi nei quali per i libri vige la logica del prezzo fisso. Il prezzo basso è sicuramente un atout, ma il valore della proposta Amazon sta nel servizio, nella disponibilità a catalogo, nella possibilità di restituire il prodotto”.
A sua volta, Martin Angioni, country manager di Amazon Italia, ricorda come ”Il 90 per cento delle vendite di libri sul sito di Amazon non è sui bestseller. Questo significa che in realtà facciamo un’azione di supplenza rispetto ai librai tradizionali proprio sull’assortimento”.

Nessuna data di rilascio di Kindle in Italia, anche se l’apertura delle vendite in Francia, dopo Inghilterra e Spagna, fa vedere come imminente il debutto italiano.
Alle possibilità di sviluppo del libro elettronico anche nel nostro Paese Piacentini crede, tanto da considerare irrilevante il fatto che attualmente le vendite non superino lo 0,5% del totale.
”Questa struttura non è stata pensata per i bisogni di oggi, ma per quelli di domani”. E non basta dire che già oggi il 43 per cento delle vendite avviene su prodotti “non media”. Amazon guarda già al futuro.
” Cosa ci sarà in questa struttura tra qualche anno? Penso all’abbigliamento e al food, con packaging molto diversi da quanto vediamo oggi nei centri commerciali. Credo che occuperanno una gran parte del magazzino tra qualche anno”.

Piacentini crede fortemente anche nelle vendite via mobile: ”Già oggi la crescita degli ordini via mobile è tripla rispetto alla crescita degli ordini via pc. Mi viene difficile pensare che tra qualche anno non le superino addirittura. Del resto Amazon era partita già nel 2000 con una sua piattaforma, ma si è dovuto aspettare l’avvento degli smartphone perché decollasse veramente.”.

Inevitabile, infine, la domanda sul futuro di Amazon nella veste di editore.
Qui la risposta è a due voci.
Sia Piacentini sia Angioni sottolineano come Amazon non intenda fare concorrenza agli editori esistenti. Il suo compito è portare verso il mercato anglofono autori e libri che hanno avuto un particolare successo sui mercati locali, ma che non hanno trovato un editore disposto a distribuirli soprattutto nordamericano.

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