Sembra non esserci alcuna pausa nel flusso di licenziamenti che da mesi coinvolgono le Big Tech: questa volta è Amazon ad annunciare 9000 tagli.
A darne notizia ufficiale è il Ceo della società americana, AndyJessy.
“Vi scrivo per comunicarvi che nelle prossime settimane intendiamo eliminare altre 9.000 posizioni, soprattutto in AWS, PXT (People Experience and Technology) , Pubblicità e Twitch. È stata una decisione difficile, ma che riteniamo migliore per l’azienda a lungo termine.”
Si tratta del secondo taglio di posti di lavoro annunciato da Amazon nel corso del 2023. Ricordiamo, infatti, che lo scorso gennaio i lavoratori licenziati sono stati 18.000.
“Nell’ambito del nostro processo di pianificazione annuale, i leader dell’azienda lavorano con i loro team per decidere quali investimenti effettuare per il futuro, dando priorità a ciò che conta di più per i clienti e per la salute a lungo termine delle nostre attività…….Tuttavia, data l’incertezza dell’economia in cui viviamo e l’incertezza che regna nel prossimo futuro, abbiamo scelto di razionalizzare i costi e l’organico”.
Jassy ha inoltre voluto chiarire le motivazioni per cui le tue ondate di licenziamenti siano state fatte a breve distanza l’una dall’altra: “Qualcuno potrebbe chiedersi perché non abbiamo annunciato queste riduzioni di ruolo insieme a quelle annunciate un paio di mesi fa. La risposta breve è che non tutti i team avevano terminato le loro analisi alla fine dell’autunno; e piuttosto che affrettare queste valutazioni senza la dovuta diligenza, abbiamo scelto di condividere queste decisioni man mano che le prendevamo, in modo che le persone avessero le informazioni il prima possibile”.
Amazon, dunque,prosegue nel proprio percorso di ottimizzazione delle risorse; un’operazione finalizzata a massimizzare le performance ma che certo non farà felice i 9000 licenziati. Tuttavia, è altrettanto giusto sottolineare come l’impatto dei tagli sia ridotto in termini percentuali sul totale della forza lavoro di Amazon: secondo Statista, nel 2022 il totale superava 1 milione e 500mila addetti.