La società ha reso noto che a breve i membri del consorzio che sostiene la tecnologia aumenteranno di 30 unità, arrivando così a 72. Intel prosegue decisa nel supporto di 3Gio, che però, secondo Amd sarebbe complementare a Hyper Transport.
Quale migliore occasione del Cebit per riproporre l’iniziativa inerente il
consorzio Hyper Transport? Amd non si è ovviamente lasciata sfuggire la ghiotta
opportunità. E così, attraverso Gabriele Sartori, presidente del consorzio e
direttore del technolgy evangelism presso Advanced Micro Devices, ha fatto
sapere che entro breve il numero dei membri salirà a 72. Altre 30 aziende stanno
infatti per completare la trafila burocratica per entrare a far parte del
consorzio: si tratta di una procedura piuttosto lunga per il fatto che le
società si accertano minuziosamente che le regole royalty-free imposte dal
consorzio stesso non vadano a ripercuotersi negativamente sul proprio
business.
Hyper Transport, lo ricordiamo, è un’iniziativa su cui Amd sta lavorando dal
1997 ed è volta a dar vita a un sistema di collegamenti di I/O point-to-point ad
alta velocità il cui scopo è quello di limitare il numero di bus all’interno un
computer. Uno degli obiettivi del progetto Hyper Transport è quello di
consentire a chip realizzati da produttori differenti di poter colloquiare tra
loro senza alcun problema di compatibilità, con il conseguente vantaggio per gli
Oem di poter differenziare i propri dispositivi senza, per usare le parole
di Sartori, “doversi basare su specifiche imposte da chipset proprietari”. Il
consorzio è nato lo scorso anno ed è stato fondato da Amd e da altre sette
aziende con lo scopo di promuovere e sostenere la tecnologia Hyper
Transport.
Dal canto suo, Intel sta proseguendo per la strada che la vede indirizzata
verso il supporto e la promozione della sua tecnologia 3Gio (I/O di terza
generazione). Tuttavia, sempre secondo Sartori, la via intrapresa da Intel non
si raffigura come diretta rivale di Hyper Transport, piuttosto le due tecnologie
sembrano essere complementari.