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Con Ryzen AMD sfida Core i7

Offre di più e costa meno. È questo il semplice “claim” con il quale AMD sta preparando la sua grande controffensiva a Intel.
La società ha annunciato nella giornata di ieri che il giorno ufficiale del lancio dei suoi nuovi processori Ryzen è fissato per il prossimo 2 marzo, con avvio immediato dei preordini.
Tre processori, per cominciare, che dovrebbero superare in termini prestazionali i top di gamma di gamma Intel, con un risparmio del 54 per cento in termini di costi.

Analogamente a quanto ha fatto Intel con la linea Core i, anche AMD ha articolato la sua proposta in tre segmenti: il top di gamma Ryzen 7, l’intermedio Ryzen 5 e il più economico Ryzen 3.

Si parte con AMD Ryzen 7

Si parte però con i Ryzen 7, declinati in tre modelli: Ryzen 7 1800X ( proposto a 499 dollari), Ryzen 7 1700X (399 dollari) e Ryzen 7 1700 (329 dollari).
I rilasci nelle altre due famiglie sono attesi nel corso dell’anno.

Il modello 1800X è un processore a 8 core e 16 thread. Ha una velocità di 3.6 GHz e può spingersi fino a 4, con un consumo di 95 watt. Viene posizionato in diretta concorrenza con l’Intel Core i7-6900K, attualmente sul mercato con un costo superiore ai 1.000 dollari.
Con il modello 1700X siamo di nuovo nell’ambito degli 8 core e dei 16 thread, con una velocità di clock di 3,4 GHz e un consumo di 95 watt. Si posiziona in diretta concorrenza con il Core i7 6900K. Si indirizza al mercato dei gamer e dei creatori di contenuti.
Infine, il Ryzen 7 1700 ha un consumo di 65 watt e una velocità di 3 GHz e anche in questo caso si parla di 8 core e 16 thread. Si posiziona in diretta concorrenza con il Core i7 7700K. Integra, diversamente, dagli altri due processori della famiglia un dissipatore Wraith Spire.

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L’ecosistema si prepara

Nella progettazione dei nuovi processori, AMD ne ha completamente ridefinito il design, proprio con l’obiettivo di spingerne al massimo le performance.
Tutti e tre i processori sono utilizzabili sulle schede madri di ASRock, Asus, Biostar, Gigabyte e MS. Sono 82 in tutto, dichiara la società.
Quanto ai sistemi, si parla di 19 già disponibili al momento del lancio e di 200 nel primo trimestre.
Soprattutto si parla di una disponibilità in quantità sufficienti a soddisfare la domanda e questo la dice lunga sulla convinzione con la quale la società si sta muovendo in questa sfida.

La sensazione, leggendo i commenti di molti osservatori statunitensi, è che AMD abbia fatto bene il suo lavoro, visto che la domanda che in molti si pongono in queste ore è relativa alle contromosse di Intel.
Un taglio dei costi potrebbe essere la prima risposta, ma qualcuno già ipotizza il prossimo rilascio di processori con un numero superiore di core.

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