Stando a quanto riportato dal Seattle Times, un paio di lettere a sostegno del produttore di software più famoso del mondo contro il procedimento Antitrust che lo vede impegnato ormai da mesi, sarebbero state scritte da persone decedute
Non bastavano i guai giudiziari e i continui
ricorsi a cui Microsoft ci ha abituati in questi ultimi mesi. Adesso sulla
società di Bill Gates potrebbe gravare anche il sospetto di truffa.
Stando a
quanto pubblicato sul Seattle Times, sembra infatti che un paio delle lettere
inviate a sostegno dell’azienda di Redmond nella diatriba contro il procedimento
giudiziario Antitrust portassero la firma di persone decedute. Ad aggravare la
situazione ci sarebbero inoltre intere frasi contenute all’interno di numerose
altre lettere pro-Microsoft, troppo simili tra loro per non destare legittimi
sospetti sulla loro veridicità.
Ciliegina sulla torta, una lettera inviata a
Paul Murphy – direttore della comunicazione nell’ufficio del procuratore
generale dello stato dello Utah – proveniente dalla contea di Tuscon.
Peccato che nello Utah non esista alcun paese con quel nome.
Ancora non è
chiaro se e quali provvedimenti verranno adottati per risolvere la questione, ma
già si ironizza su cosa sia peggio per Microsoft. Avere come supporter dei
morti, o saperli deceduti subito dopo aver offerto il proprio appoggio alla
causa?