Sta finendo l’era della
televisione così come l’abbiamo conosciuta sinora? Forse no, certo è che si
stanno affermando tante modalità differenti di fruizione dei contenuti video e
questo ci ha evidentemente portato a imboccare una strada che non ci permetterà
più di tornare indietro.
Ma non solo. Il televisore
non è più unicamente uno strumento per guardare passivamente un programma, sta
gradualmente diventando uno strumento di intrattenimento a tutto tondo in cui
lo spettatore è sempre più protagonista e in cui Internet e applicazioni create
ad hoc stanno assumendo ruoli di importanza sempre più rilevante.
E sono questi gli aspetti su
cui oggi i produttori mettono maggiormente l’accento. Ma sono anche quelli a
cui i consumatori si stanno abituando a dare sempre più importanza “Ancor più del 3D – ci ha detto Francesco
Leveque, marketing manager audio-video di Samsung Electronics Italia -. Il 3D è una funzione che ormai si dà per
scontato che un televisore debba avere, una funzione che da sola non è più in
grado di giustificare la crescita del mercato o di indirizzare la scelta
dell’utente”.
In sostanza, secondo la
visione di Leveque, gli aspetti che oggi possono fare davvero la differenza in
un televisore sono altri, perché il Tv non è più uno degli elettrodomestici di
casa ma “sta diventando il centro
dell’intrattenimento domestico”.
Così oggi gli elementi che
sono in grado di indurre un consumatore a investire in un nuovo Tv sono il
sempre più elevato livello di interazione che può dare la capacità di impartire
vocalmente comandi al Tv oppure la disponibilità di applicazioni che,
all’occorrenza, rendano per esempio la Tv stessa un personal trainer, un
dispositivo per giocare o capace di fornirci contenuti esclusivi, come quelli
che può proporre un canale come Quattroruote Tv.
In pratica, come succede su
computer e dispositivi mobili, anche in ambito Tv oggi a fare la differenza
sono le applicazioni. “Anche qui c’è un
forte interesse per l’ambito social – ha sottolineato Leveque – come pure per servizi di betting offerti da
Lottomatica o per le proposte televisive dei quotidiani, come quelle di
Repubblica o del Corriere”.
D’altro canto, questo tipo di
offerta sta facendo sempre più avvicinare la Tv verso il mondo informatico. La
sta rendendo sempre più smart, le sta fornendo la capacità di dialogare al
meglio con computer, dispositivi mobili e prodotti foto/video, divenendo il
punto di congiunzione di tutti questi mondi.
Ma non solo. La Tv stessa sta
assumendo le sembianze di un prodotto informatico, soprattutto per quanto
riguarda la capacità di elaborazione e di evolvere in funzione dell’aumento
della complessità delle applicazioni da gestire.
Un esempio in questo senso
arriva proprio dalle nuove Smart Tv di Samsung, che possono adottare
l’Evolution Kit. “In sostanza – ha
precisato Levoque – è un modulo in cui si
trovano un processore e tutte le funzionalità del televisore, simile, per
dimensioni e struttura, a una scheda PCMCIA che si usava nei computer portatili
fino a qualche tempo fa. Questo modulo, nel tempo, può essere sostituito per
aggiornare il Tv con caratteristiche funzionali più moderne. Così, senza dover
cambiare nient’altro, sarà possibile fruire di nuovi contenuti o servizi”.
Come a dire che un televisore moderno deve avere un’intelligenza propria, la
quale deve poter evolvere per stare al passo con i tempi. Ma forse anche che la
qualità video, che sinora ha sempre fatto la differenza, ormai non è più il
fattore discriminatorio per eccellenza.