La filiale italiana del produttore britannico di Ups incide in modo significativo sul fatturato del gruppo, contribuendo allo sviluppo dei nuovi prodotti
settembre 2008
A fine marzo Chloride plc, il gruppo britannico specializzato nella produzione di gruppi statici di continuità (Ups) di alta gamma, ha chiuso il sesto anno fiscale consecutivo in crescita. «A questi risultati – sottolinea l’amministratore delegato Giancarlo Battini – ha dato un contributo sostanziale la filiale italiana». La cosa non meraviglia, se si considera che Chloride Italia vanta una presenza sul territorio nazionale dal 1965 e che negli anni si è sviluppata a tal punto che presso la sede bolognese sono stati creati il laboratorio mondiale di sviluppo dei gruppi di continuità e la Chloride Academy, il centro di addestramento avanzato.
Tra i clienti italiani Battini cita nomi prestigiosi, dalla Fiat al Teatro alla Scala, dalle grandi banche al San Raffaele di Milano, dai retailer, come Metro, ai data center degli Internet service provider, come i.Net.
«Lavoriamo in stretto contatto con i tecnici e i progettisti dei nostri utenti finali per definire insieme soluzioni su misura, che rispondano alle singole esigenze. Diamo molta importanza anche al canale, articolato in installatori elettrici, in distributori di materiale elettrico, in systems integrator, come Ibm, in società di facility management, come Pirelli Re e in qualche distributore Ict, come Effemme Telecomunicazioni». Per l’anno fiscale in corso le previsioni sono ottimistiche, grazie all’andamento del mercato e all’annuncio di un prodotto realizzato su richiesta dell’Anas. Si tratta di un’apparecchiatura ibrida, che alle funzioni tipiche di un Ups abbina la capacità di regolare automaticamente il livello della tensione erogata, ovvero l’illuminazione delle gallerie gestite dalla società, in funzione dei parametri ambientali.