Siamo immersi in una vera e propria application economy: quello che ci circonda è un mondo basato su applicazioni mobili e interconnesse, dove è possibile prenotare un volo aereo dallo smartphone, una vettura Uber dall’account su Facebook o monitorare il nostro stato di salute attraverso il dispositivo wearable che portiamo addosso.
Una ricerca commissionata da CA Technologies a Zogby Analytics afferma che negli ultimi sei mesi circa la metà di tutti i consumatori dell’intero Pianeta sono ricorsi a una app per accedere a social media, effettuare un acquisto o guardare un video.
Per trarre il massimo vantaggio dai dati che fanno capo a questi servizi, e anche a milioni di altri, le imprese hanno quindi bisogno di connettere senza soluzione di continuità i propri dati a quelli di consumatori, partner, sviluppatori, applicazioni mobili e servizi cloud.
Il passo avanti delle interfacce di programmazione
Le Application Programming Interfaces (API) non sono un concetto nuovo. La loro peculiarità consiste nell’utilizzare una serie concordata di regole in grado di determinare come il codice di una applicazione parla a un altro.
Tuttavia, l’application economy ha prodotto una nuova opportunità per le Web API, vale a dire la possibilità, per le aziende, di standardizzare il modo di accedere al proprio patrimonio informativo, incluse le architetture orientate ai servizi, le attività del Web, i dispositivi mobili, e il cloud.
Questo, a sua volta, consente di innovare un nuovo flusso di servizi messi a punto per offrire ai clienti un’esperienza digitale di livello superiore con la possibilità di aumentare i ricavi, migliorare l’erogazione di servizi pubblici, accrescere le opzioni omnichannel per i clienti e molto altro ancora.
Basti pensare che le API consentono a servizi come Google Maps o Facebook di accorpare altre applicazioni nella loro offerta.
Stiamo assistendo a una vera e propria competizione per soddisfare la domanda dei consumatori per più applicazioni, e la comunità globale degli sviluppatori di software fa affidamento sulle API quale scorciatoia per offrire dati e servizi di business in tempo reale.
Ad esempio, le API permettono a uno sviluppatore di scrivere una app mobile per localizzare velocemente la posizione di un negozio all’interno di una mappa, abilitare servizi di pagamento o consentire agli utenti di condividere i propri acquisti attraverso i social media semplicemente accedendo alle API dei già citati servizi Google Maps e Facebook. In altre parole, l’unico limite è l’immaginazione di chi sviluppa.
Condividere dati con clienti, mobile application e servizi cloud
Proprio questo è il problema. Quando sviluppatori, partner, applicazioni mobile e servizi cloud condividono dati utilizzando le API incappano in uno straordinario numero di sfide concernenti, tra l’altro, difficoltà di integrazione, problemi di sicurezza, livelli di servizio e adeguamento dei dati.
Ad aiutarli potrebbe essere una soluzione per la gestione delle API in grado di consentire l’esposizione sicura di dati oltre i firewall aziendali, pur mantenendo i più alti standard di sicurezza e governance.Diamo, dunque, uno sguardo a ciascuna di queste sfide e vediamo come la gestione delle API può fornire una soluzione a ogni problema.
Integrazione
I dati e le applicazioni aziendali sono un’intricata massa di standard, protocolli, linguaggi di programmazione e stili ridondanti. E se le API non vengono rilasciate in un formato facilmente utilizzabile, gli sviluppatori faticheranno non poco a creare nuove, preziose e innovative applicazioni. In questo caso, una soluzione di API management è in grado di mediare e nascondere la complessità dei servizi legacy SOA per esporre un insieme di principi architetturali per la progettazione di una API che possa definirsi developer-friendly.
Gestione dei livelli di servizio nelle API
Le risorse aziendali sono limitate, e una moltitudine di richieste fatte mediante API, ad esempio a seguito dell’improvvisa richiesta di biglietti per un concerto, possono rapidamente incidere sulle prestazioni dell’architettura.
Un sistema di gestione delle API può, in questo caso, controllare il flusso delle domande imponendo un limite alle richieste per tentare di appianare i picchi.
L’insieme delle quote per ogni API può essere utilizzata per monetizzare le API stesse e per raccogliere una metrica di utilizzo delle interfacce di programmazione delle applicazioni business.
Gestione degli sviluppatori
Al fine di facilitare il compito degli sviluppatori chiamati a creare applicazioni innovative e a massimizzare il reale valore delle API, le organizzazioni devono allora necessariamente abbracciare e gestire la comunità interna ed esterna degli sviluppatori.
In tal senso, l’implementazione di una soluzione per la gestione delle API consente di mettere a disposizione un portale di funzioni complete di sviluppo.
Il che, ad esempio, fa sì che gli sviluppatori possano registrarsi per le API e accedere alla documentazione interattiva che le riguarda, effettuare dei test, gestire la risposta, poter consultare strumenti di testing e forum di discussionecon altri sviluppatori.
Perché, senza dubbio, chi sviluppa è il cardine di questo ambiente altamente competitivo e in continuo mutamento e le aziende non possono far altro che ricorrere a questa comunità per accelerare il time to market delle proprie applicazioni.
Sicurezza
Le soluzioni di API management assicurano, inoltre, ai dati aziendali la sicurezza di soddisfare i più severi standard normativi e di conformità e di decidere chi può accedervi o meno.
La gestione delle API è infatti in grado di creare uno strato di sicurezza attorno alle API stesse, utile ad assicurare una barriera contro l’uso improprio e i possibili attacchi ai sistemi aziendali.
Time to market
Stando a una ricerca di Forrester Consulting, la gestione delle API migliorerebbe il time to market per le applicazioni che generano revenue che dipendono da API.
I risultati dello studio certificherebbero una riduzione dell’implementazione da 90 a tre giorni, con un miglioramento nell’ordine del 97% in termini di tempo richiesto per distribuire le applicazioni che necessitano dell’integrazione con molteplici ambienti di dati.
Dalla ricerca emerge, inoltre, un ritorno sull’investimento del 275% riportato dagli intervistati in merito agli strumenti per la gestione delle API; questo tipo di investimento viene implementato e ammortizzato nel giro di dodici mesi.
Conclusione
Le soluzioni di gestione API rendono semplice anche alle organizzazioni più rigide, in termini di sicurezza, l’apertura dei propri asset informativi affinché partner e sviluppatori terzi possano accedervi senza impattare negativamente su sicurezza dei dati e prestazioni dei sistemi.
Le soluzioni full-optional di API management forniscono anche funzionalità per gestire gli sviluppatori che mettono a punto applicazioni che fanno leva su API di livello enterprise.
Infine, una piattaforma di gestione delle API è una componente chiave nella strategia di trasformazione digitale di un’azienda, in quanto in grado di indirizzare le sfide inerenti integrazione, livello di servizio, sicurezza, nonché la comunità degli sviluppatori quando sottopongono le API all’innovazione aziendale.
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L’autore di questo articolo, Francesco Tragni, è Senior Solution Strategist in CA Technologies
Dello stesso autore, su www.01net.it abbiamo pubblicato:
CA Technologies: la Security Web API si progetta, non si improvvisa
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