Non proprio una produzione ambientalmente a impatto zero ma quasi: è quella che Apple ha deciso di ottenere nei prossimi anni e che ha delineato nel suo nuovo Environment Responsibility Report, rilasciato non a caso in prossimità dell’Earth Day del 22 aprile prossimo. Gli obiettivi ambiziosi di Cupertino sono delineati nel report e sono stati anche precisati in una intervista a Vice di Lisa Jackson, che in Apple si occupa appunto di tematiche ambientali e sociali ed è stata precedentemente a capo della Environmental Protection Agency (EPA) statunitense.
L’idea di Apple è quella di riuscire a creare un ciclo chiuso di produzione, ossia un modello produttivo per cui i componenti necessari a creare un nuovo prodotto sono ricavati dal riciclo di quelli commercializzati e venduti in precedenza. Parallelamente, sono a impatto zero o quasi anche le fonti energetiche usate nel processo di produzione (il 96 percento dell’energia usata nelle sedi Apple viene già ora da fonti rinnovabili) e il concetto del riciclo e della tutela ambientale viene applicato per fasi successive alla produzione, come il packaging.
Apple non ha ancora completamente chiaro come ottenere una produzione a impatto zero ma ha ritenuto importante dare già ora un segnale in questo senso, puntando anche sul fatto che altre aziende dell’elettronica ne seguano l’esempio.
L’idea di fondo è comunque che sia la tecnologia stessa a risolvere il problema di come rendere a impatto zero la produzione di oggetti tecnologici. Come esempio Apple porta avanti Liam, un robot progettato e realizzato per smontare gli iPhone 6 recuperando più componenti e materiali possibili. Grazie a questo processo di disassemblaggio e recupero, spiega Cupertino, ogni centomila iPhone 6 riciclati si possono recuperare qualcosa come quasi due tonnellate di alluminio o sette chili di argento.
Ma soprattutto è possibile recuperare discrete quantità di materiali rari o di “conflict mineral”, materiali cioè che provengono da zone di guerra e la cui estrazione pone importanti problemi sociali e anche etici. Per Apple il ciclo chiuso della produzione si potrà realizzare anche con il contributo proprio di chi per primo estrae le materie prime, in qualsiasi parte del mondo, anche se questo passo appare decisamente più difficile del riciclo vero e proprio dei componenti.